Schema art. 2 L. 241/1990

(2) Silenzio della P.A.? nuovi rimedi dal DL n. 5/2012
Schema – Art.1 DL n. 5/2012 e art. 2 L. 241/1990
a cura di avv. Cinzia Silvestri
Di seguito schema dell’art. 2 L. 241/1990 come modificato dal DL. 5/2012.
Si rimanda alla lettura del breve commento su questo sito.
 

L. n. 241/1990

 

DL n. 5/2012 vigente al 10.2.2012

Art. 2 Conclusione del procedimento

 

1. Ove il procedimento consegua  obbligatoriamente  ad  un’istanza,

ovvero debba essere iniziato d’ufficio, le pubbliche  amministrazioni

hanno  il  dovere  di   concluderlo   mediante   l’adozione   di   un

provvedimento espresso.

2. Nei casi in cui disposizioni di legge ovvero i provvedimenti  di

cui  ai  commi  3,  4  e  5  non  prevedono  un  termine  diverso,  i

procedimenti  amministrativi  di  competenza  delle   amministrazioni

statali e degli enti pubblici nazionali devono concludersi  entro  il

termine di trenta giorni.

3. Con  uno  o  piu’  decreti  del  Presidente  del  Consiglio  dei

ministri, adottati ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23

agosto 1988, n.  400,  su  proposta  dei  Ministri  competenti  e  di

concerto  con  i  Ministri  per   la   pubblica   amministrazione   e

l’innovazione e per la semplificazione normativa, sono individuati  i

termini  non  superiori  a  novanta  giorni  entro  i  quali   devono

concludersi  i  procedimenti  di  competenza  delle   amministrazioni

statali. Gli enti pubblici nazionali stabiliscono, secondo  i  propri

ordinamenti, i termini non superiori a novanta giorni entro  i  quali

devono concludersi i procedimenti di propria competenza

4. Nei casi in cui, tenendo conto della  sostenibilita’  dei  tempi

sotto il profilo  dell’organizzazione  amministrativa,  della  natura

degli interessi pubblici tutelati e  della  particolare  complessita’

del procedimento, sono indispensabili  termini  superiori  a  novanta

giorni per  la  conclusione  dei  procedimenti  di  competenza  delle

amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali, i decreti di

cui al comma 3 sono adottati su proposta anche dei  Ministri  per  la

pubblica amministrazione e l’innovazione  e  per  la  semplificazione

normativa e  previa  deliberazione  del  Consiglio  dei  ministri.  I

termini ivi previsti non  possono  comunque  superare  i  centottanta

giorni, con la sola esclusione dei  procedimenti  di  acquisto  della

cittadinanza italiana e di quelli riguardanti l’immigrazione.

5.  Fatto  salvo  quanto  previsto   da   specifiche   disposizioni

normative, le autorita’ di garanzia e di vigilanza  disciplinano,  in

conformita’ ai propri  ordinamenti,  i  termini  di  conclusione  dei

procedimenti di rispettiva competenza.

6.  I  termini  per  la  conclusione  del  procedimento   decorrono

dall’inizio  del  procedimento  d’ufficio  o  dal  ricevimento  della

domanda, se il procedimento e’ ad iniziativa di parte.

7. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 17, i termini  di  cui

ai commi 2, 3, 4 e 5 del presente articolo  possono  essere  sospesi,

per una sola volta e per un periodo non superiore  a  trenta  giorni,

per l’acquisizione di informazioni o  di  certificazioni  relative  a

fatti, stati o qualita’ non attestati in documenti gia’  in  possesso

dell’amministrazione stessa o  non  direttamente  acquisibili  presso

altre  pubbliche  amministrazioni.  Si  applicano   le   disposizioni

dell’articolo 14, comma 2.

8. La tutela  in  materia  di  silenzio  dell’amministrazione  e’

disciplinata dal codice del processo amministrativo.

8. La tutela in  materia  di  silenzio  dell’amministrazione  e’

disciplinata dal codice  del  processo  amministrativo.

Le  sentenze passate in giudicato che accolgono il  ricorso  proposto  avverso il silenzio inadempimento  dell’amministrazione sono  trasmesse,  in  via telematica, alla Corte dei conti.

9. La mancata emanazione del provvedimento nei termini  costituisce

elemento di valutazione della responsabilita’ dirigenziale.

9. La mancata o tardiva emanazione del  provvedimento  nei  termini

costituisce elemento di valutazione  della  performance  individuale,

nonche’ di responsabilita’  disciplinare  e  amministrativo-contabile

del dirigente e del funzionario inadempiente.

9-bis.

 L’organo di  governo  individua,  nell’ambito  delle  figure

apicali dell’amministrazione, il soggetto cui  attribuire  il  potere

sostitutivo in caso di inerzia. Nell’ipotesi di omessa individuazione

il potere sostitutivo si considera attribuito al  dirigente  generale

o, in mancanza, al dirigente preposto all’ufficio o  in  mancanza  al

funzionario di piu’ elevato livello presente nell’amministrazione.

9-ter.

 Decorso  inutilmente  il  termine  per  la  conclusione  del

procedimento o quello superiore di cui al comma 7,  il  privato  puo’

rivolgersi al responsabile di cui al comma 9-bis  perche’,  entro  un

termine pari alla meta’ di quello originariamente previsto,  concluda

il procedimento attraverso le strutture competenti o con la nomina di

un commissario.

9-quater.

Il responsabile individuato ai  sensi  del  comma  9-bis,

entro il 30 gennaio di ogni anno, comunica all’organo di  governo,  i

procedimenti, suddivisi  per  tipologia  e  strutture  amministrative

competenti,  nei  quali  non  e’  stato  rispettato  il  termine   di

conclusione   previsti   dalla   legge   o   dai   regolamenti.    Le

Amministrazioni provvedono all’attuazione del presente comma, con  le

risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili  a  legislazione

vigente,  senza  nuovi  o  maggiori  oneri  a  carico  della  finanza

pubblica.

9-quinquies.

 Nei provvedimenti rilasciati in ritardo su istanza  di

parte e’ espressamente indicato il termine previsto dalla legge o dai

regolamenti  di  cui   all’articolo   2   e   quello   effettivamente

impiegato.

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