Competenze in materia di VIA: art. 7bis Dlgs. 152/2006

Competenze in materia di V.I.A. : art. 7-bis Dlgs. 152/2006 introdotto dal Dlgs. 104/2017
Novità per Trento e Bolzano
 A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La riforma del Dlgs. 104/2017 ha introdotto l’art. 7.-bis Dlgs. 152/2006 dedicato alla competenza sulla V.I.A.. Di seguito schema di lettura dell’art. 7-bis Leggi schema art.  7bis CA

adminCompetenze in materia di VIA: art. 7bis Dlgs. 152/2006
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V.I.A. e V.I.S: cambia l'art. 5 Dlgs. 152/2006

V.I.A e V.I.S.: Come cambia la definizione ex Art. 5 Dlgs. 152/2006
Schema di raffronto dell’art. 5 prima e dopo il Dlgs. 104/2017
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Cambia la definizione di V.I.A. ai sensi dell’art. 5 lett. b) Dlgs. 152/2006 e vengono inseriti i punti b-bis e b-ter).
Nasce la V.I.S :…continua lettura articolo e leggi schema articolo 5 
Se vuoi accedere alla lettura dell’intero testo dell’art. 5 (definizioni)  Dlgs. 152/2006 come riformato dal Dlgs. 104/2017 con tabella di raffronto iscriviti alla newsletter del sito o scrivi a cinzia.silvestri@studiolegaleambiente.it richiedendo la password per la lettura del documento che è protetto ….Nuova VIA art. 5 Dlgs. 104.2017 key

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Modificato il Codice Ambiente: VIA e VAS e non solo…

Modifiche al Codice Ambiente Dlgs. 152/2006
Dlgs. 104/2017 riscrive il Codice: V.I.A., V.A.S e altro
Schema art. 4 Dlgs. 152/2006 
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 6.7.2017 il Dlgs. 104/2017 con vigenza al 21.7.2017.
Il Dlgs. riscrive e modifica la parte II, titolo I art. 4,5,6 e ss. del Dlgs. 152/2006 nonché alcuni allegati.
L’intervento è importante e riscrive i testi…. vai alla lettura del Dlgs. 104.2017
Leggi schema di raffronto prima e dopo il Dlgs. 104/2017 dell’art. 4 Dlgs. 152/2006 

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Riforma penale: L. 23.6.2017 n. 103

Riforma del processo penale e del codice penale
Condotte riparatorie – pubblicata in Gazzetta la L. 103/2017
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Pubblicata in Gazzetta del 4.7.2017 la riforma del processo penale e del codice penale che entrerà in vigore il 3.8.2017. Le novità sono molte ma attira l’attenzione l’introduzione della possibilità di estinguere il reato “per condotte riparatorie” che trova vigenza anche nei processi in corso.
«Art. 162-ter (Estinzione del reato per condotte riparatorie). –
Nei casi di procedibilita’ a querela soggetta a remissione, il
giudice dichiara estinto il reato, sentite le parti e la persona
offesa, quando l’imputato ha riparato interamente, entro il termine
massimo della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo
grado, il danno cagionato dal reato, mediante le restituzioni o il
risarcimento, e ha eliminato, ove possibile, le conseguenze dannose o
pericolose del reato. Il risarcimento del danno puo’ essere
riconosciuto anche in seguito ad offerta reale ai sensi degli
articoli 1208 e seguenti del codice civile, formulata dall’imputato e
non accettata dalla persona offesa, ove il giudice riconosca la
congruita’ della somma offerta a tale titolo.
Quando dimostra di non aver potuto adempiere, per fatto a lui non
addebitabile, entro il termine di cui al primo comma, l’imputato puo’
chiedere al giudice la fissazione di un ulteriore termine, non
superiore a sei mesi, per provvedere al pagamento, anche in forma
rateale, di quanto dovuto a titolo di risarcimento; in tal caso il
giudice, se accoglie la richiesta, ordina la sospensione del processo
e fissa la successiva udienza alla scadenza del termine stabilito e
comunque non oltre novanta giorni dalla predetta scadenza, imponendo
specifiche prescrizioni. Durante la sospensione del processo, il
corso della prescrizione resta sospeso. Si applica l’articolo 240,
secondo comma.
Il giudice dichiara l’estinzione del reato, di cui al primo comma,
all’esito positivo delle condotte riparatorie».
2. Le disposizioni dell’articolo 162-ter del codice penale,
introdotto dal comma 1, si applicano anche ai processi in corso alla
data di entrata in vigore della presente legge e il giudice dichiara
l’estinzione anche quando le condotte riparatorie siano state
compiute oltre il termine della dichiarazione di apertura del
dibattimento di primo grado.
3. L’imputato, nella prima udienza, fatta eccezione per quella del
giudizio di legittimita’, successiva alla data di entrata in vigore
della presente legge, puo’ chiedere la fissazione di un termine, non
superiore a sessanta giorni, per provvedere alle restituzioni, al
pagamento di quanto dovuto a titolo di risarcimento e
all’eliminazione, ove possibile, delle conseguenze dannose o
pericolose del reato, a norma dell’articolo 162-ter del codice
penale, introdotto dal comma 1. Nella stessa udienza l’imputato,
qualora dimostri di non poter adempiere, per fatto a lui non
addebitabile, nel termine di sessanta giorni, puo’ chiedere al
giudice la fissazione di un ulteriore termine, non superiore a sei
mesi, per provvedere al pagamento, anche in forma rateale, di quanto
dovuto a titolo di risarcimento.
4. Nei casi previsti dal comma 3, il giudice, se accoglie la
richiesta, ordina la sospensione del processo e fissa la successiva
udienza alla scadenza del termine stabilito ai sensi del citato comma
3. Durante la sospensione del processo, il corso della prescrizione
resta sospeso. Si applica l’articolo 240, secondo comma, del codice
penale.

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A.I.A.: garanzie finanziarie, modifica allegato A) DM 141/2016

Modifica al DM 141/2016 – garanzie finanziarie AIA
EMAS e ISO 14001 beneficiano di riduzioni.
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


In vigore da domani 5 luglio 2017 il Decreto ministeriale  del 28.4.2017 che sostituisce l’allegato A del DM 141/2016 relativo alle garanzie finanziarie di cui all’art. 29 sexies comma 9 septies Dlgs. 152/2006.
Il testo del DM 141/2016 rimane inalterato mentre viene completamente sostituito l’allegato A.
L’allegato A precisa la preferenza per quelle garanzia “a prima richiesta e senza eccezioni” e ricorda che le installazioni dotate di EMAS usufruiscono di una riduzione del 50% e quelle dotate di ISI 14001 una riduzione del 40%.
Leggi DM n. 141.2016
Allegato A DM 141/2016 previgente (oggi abrogato)
Allegato A DM 141/2016 vigente 
 
 

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Sicurezza sul Lavoro: Rischio di caduta dall'alto

Sicurezza sul Lavoro – Rischio di caduta dall’alto: responsabilità
Cassazione penale n. 18090/2017 – Ingegnere precipita dal tetto
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La sentenza considera due figure responsabili in concorso per la caduta mortale di un lavoratore dal tetto:
1) Amministratore delegato: viene imputato in quanto ometteva “ l’effettuazione di qualsivoglia attività di formazione e informazione del personale nonchè la predisposizione di idonee procedure connesse alle attività da compiere in ambienti sopraelevati, con pericolo di caduta dall’alto, e omettendo, inoltre, di dare adeguate istruzioni..”
2) Il Preposto di fatto: viene imputato in quanto …… CONTINUA LETTURA Cass. 18090.2017 responsabilità

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Emissioni in atmosfera? Bisogna dare prova

Emissioni in atmosfera e autorizzazione – prova della esistenza delle emissioni
Cass. pen. 36903/2015 – art. 279 Dlgs. 152/2006
segnalazione a cura Cinzia Silvestri – Studio Legale Ambiente


La Cassazione penale 36903/2015 induce a riflessione sulle storture interpretative  delle norme ambientali, nel caso caso di specie dell’art. 279 Dlgs. 152/2006. La mente corre all’imputato che ha dovuto difendersi fino in Cassazione per sentire rilevare l'”ovvio”, per comprendere di aver subito un processo che non doveva neppure iniziare. E’ destino di molti soprattutto in materia ambientale.
Nel caso di specie l’imputato (presunto) svolgeva attività di commercializzazione di infissi interni ed esterni e materiali di arredamento e subisce la contestazione di aver svolto la sua attività “che produce emissioni” (ipoteticamente) senza la dovuta autorizzazione.
Il Tribunale di primo grado persino lo condanna e l’imputato ricorre trovando accoglimento delle proprie ragioni solo in Cassazione.
La Cassazione invero riconosce che non si può imputare la mancanza di autorizzazione delle emissioni senza il presupposto accertato e non presunto della esistenza delle emissioni. L’art. 279 Dlgs. 152/2006 richiede che l’attività concretamente svolta dal soggetto produca fattivamente delle emissioni che devono essere esistenti “non potendo dirsi sufficiente la mera potenzialità produttiva di emissioni inquinanti”.
Emissioni inquinanti meramente presunte dall’autorità amministrativa e dal Giudice di primo grado.
E dunque se non esistono concretamente emissioni in atmosfera la gestione dell’impianto non è soggetta alla richiesta di autorizzazione.
La conclusione della Corte di Cassazione che ripristina l’ovvietà non conforta sul fatto che spesso tale  l’ovvietà non è riconosciuta neppure in Cassazione .
 

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Società Partecipate pubbliche: correttivo

Modifiche al Testo Unico sulle Partecipate Pubbliche
DECRETO LEGISLATIVO 16 giugno 2017, n. 100
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazz. Ufficiale le Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, recante testo unico in materia di societa’ a partecipazione pubblica.
Vai alla lettura del testo….Dlgs. 100/2017 partecipate pubbliche
adminSocietà Partecipate pubbliche: correttivo
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Sottoprodotto: la vendita non esclude la natura di rifiuto

Sottoprodotto e DM n. 264/2016: la vendita non esclude la natura di rifiuto
 A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri in collaborazione con la Rivista Recoverweb 


Il presente articolo è stato pubblicato sulla Rivista Recoverweb Magazine 39 Giugno 2017 a pagina 74,75 alla quale si rimanda per la completa lettura.
La storia del sottoprodotto trova origine nella giurisprudenza europea e nell’art. 5 direttiva 2008/98/CE che ha trovato espressione, nel nostro ordinamento, nell’art. 184bis Dlgs. 152/2006 (in vigore dal 25.12.2010).
L’art. 184bis Dlgs. 152/2006, voluto dal nostro legislatore con la riforma del 2010, accoglie quanto indicato dalla Giurisprudenza europea che però ha sempre affermato l’impossibilità di normare il “sottoprodotto” proprio per la necessità di valutare caso per caso.
Ad oggi l’Italia non solo ha normato il sottoprodotto nell’art. 184bis Dlgs. 152/2006 ma ha emanato il Regolamento del Min. Ambiente n. 264/2016 (vigente dal 2.3.2017) finalizzato a chiarire, regolamentare, i criteri per la individuazione del “sottoprodotto”; attesa, si ritiene, la confusione creatasi in materia e soprattutto la spaccatura evidente tra il modo reale ed il mondo del diritto.
Il Decreto Min. Amb. n. 264/2016… continua lettura sulla rivista Recover Magazine pag. 74,75 

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Comportamento della P.A. e affidamento del reo

Affidamento nel comportamento della P.A.: effetti, buona fede del reo
Cassazione penale n. 31261/2017
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La sentenza della Cassazione penale n. 3126/2017 affronta il caso tipico della società cessionaria che provvede solo a volturare l’autorizzazione allo scarico della cedente. .. Vero è che nel caso di specie la società aveva provveduto alla sola voltura e aveva provveduto anche a chiedere il rinnovo della autorizzazione alla P.A. che mai prendeva posizione sul punto creando il legittimo affidamento nella Società di essere in regola e dunque autorizzata allo scarico…. continua lettura  Cass. 31261.2017 acque 

adminComportamento della P.A. e affidamento del reo
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La Voltura dell' Autorizzazione… non basta..

Voltura dell’ autorizzazione allo scarico della società cedente: responsabilità
Non basta la Voltura – Cassazione penale n. 31261/2017
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Nel caso di cessione tra società, la parte cessionaria deve provvedere non solo alla voltura ma anche alla richiesta di autorizzazione ex novo per la nuova società. La sola voltura non basta.

Si ricorda l’art. 29 nonies comma 4 Dlgs. 152/2006: “Nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarità della gestione dell’impianto, il vecchio gestore e il nuovo gestore ne danno comunicazione entro trenta giorni all’autorità competente, anche nelle forme dell’autocertificazione ai fini della volturazione dell’autorizzazione integrata ambientale “

La sentenza tuttavia ribadisce....continua lettura articolo Cass. 31261.2017 Voltura

adminLa Voltura dell' Autorizzazione… non basta..
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Tutela del lavoro autonomo: pubblicata Legge 81/2017

Tutela del lavoro autonomo: pubblicata la Legge del 22.5.2017 n. 81
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


E’ stata pubblicata in Gazzetta ufficiale del 13.6.2017 la Legge n. 81/2017 sul lavoro autonoma con vigenza dal 14.6.2017.
Cambiano dunque le regole dei lavoratori autonomi. Sono esclusi gli “imprenditori”  e i piccoli imprenditori.
Vai alla lettura Legge 81/2017 

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Sottoprodotto – nota Unioncamere

Sottoprodotto: Nota UnionCamere          
segnalazione a cura di Dario Giardi – Studio Legale Ambiente


Unioncamere ha diramato alle Associazioni imprenditoriali una nota (allegata) nella quale si informa che a partire dalla data odierna (13 giugno 2017) è operativa l’applicazione realizzata da Ecocerved Scarl, società in house di Unioncamere e delle Camere di commercio italiane, per l’iscrizione da parte delle imprese all’elenco sottoprodotti sul sito -ww.elencosottoprodotti.it, ai sensi dell’art. 4 del Decreto Ministeriale n. 264/2016.
Tale applicazione consentirà l’iscrizione delle imprese agli elenchi direttamente per via telematica. Gli elenchi, accessibili unitariamente dal sito, sono organizzati per Camera di commercio, così come richiesto dal decreto n. 264. Viene, inoltre, specificata la procedura da seguire, le indicazioni da fornire e i documenti da allegare.
La consultazione degli elenchi, come previsto dalle disposizioni di cui all’articolo 10 del decreto n.264/2016, sarà possibile dall’area pubblica del sito www.elencosottoprodotti.it secondo parametri di ricerca territoriali, per tipologia di utente (produttore – utilizzatore) e di ciclo produttivo di produzione/riutilizzo. Gli utenti potranno rivolgere le proprie richieste in merito al funzionamento del sistema direttamente al servizio assistenza: info@elencosottoprodotti.it oppure assistenza@elencosottoprodotti.it.
Per quanto riguarda l’elenco dei produttori ed utilizzatori istituito presso le Camere di commercio si ricorda come lo stesso non introduca un requisito abilitante ma rappresenti piuttosto un’occasione per gli operatori interessati a cedere o acquistare residui produttivi da impiegare. Una piattaforma, quindi, conoscitiva e di scambio non obbligatoria né abilitante con la sola finalità di mera facilitazione degli scambi.
La qualifica di un materiale come sottoprodotto, prescinde, pertanto, dall’iscrizione del produttore o dell’utilizzatore nel suddetto elenco né l’iscrizione è sufficiente a qualificare un residuo come sottoprodotto. Il decreto n.264 indica, infatti, solo alcune modalità con cui provare la sussistenza dei requisiti ma non ha la pretesa di essere esaustivo o di indicare strade obbligatorie.
La possibilità di gestire un residuo quale sottoprodotto e non come rifiuto, dunque, non dipende in alcun modo, né in positivo né in negativo, dall’esistenza della documentazione probatoria prevista nel decreto né tantomeno dall’iscrizione nell’elenco istituito presso le Camere di commercio.
Leggi nota UnionCamere 

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Tecnico Responsabile Rifiuti: nuove regole d'accesso

Il nuovo Responsabile Tecnico Rifiuti
Delibere Comitato Nazionale Albo Gestori Ambientali
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Il Comitato Nazionale dell’Albo Gestori Ambientali ha approvato due importanti delibere, relative alla figura del Responsabile Tecnico, previste dal nuovo Regolamento dell’Albo (D.M. 3 giugno 2014 n.120). Un soggetto fondamentale per tutte le imprese che intendono iscriversi all’Albo visto che tra i requisiti richiesti vi è proprio l’obbligo della nomina di un Responsabile tecnico (RT) che ha il compito di svolgere azioni dirette ad assicurare la corretta organizzazione nella gestione dei rifiuti da parte dell’impresa .
Il nuovo regolamento ha ridefinito questa figura professionale. Sono gli artt. 12 e 13 …..continua lettura articolo TRI nuove regole
Allegato I_ Requisiti RT
Allegato II_ Criteri e modalità verifiche RT

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Sottoprodotto: Circolare Min. Ambiente 30.5.2017

Sottoprodotto: Circolare del Min. Ambiente del 30.5.2017
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Il Min. Ambiente invia ai Carabinieri e all’ISPRA una circolare articolata relativa ai sottoprodotti indicando addirittura l’”onere probatorio” sotteso.
In considerazione dei molteplici quesiti pervenuti su diversi profili interpretativi e operativi, il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato una nuova circolare esplicativa (dopo quella del 3 marzo u.s. sul nuovo registro istituito presso le Camere di Commercio) che fornisce ulteriori chiarimenti sul DM 13 ottobre 2016, n. 264 (Gazzetta ufficiale del 15 febbraio 2017, n. 38) recante «Criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti».
Con la nuova circolare del 30 maggio 2017 (Allegato I), il.continua lettura articolo  
Leggi circolare sottoprodotti
 

adminSottoprodotto: Circolare Min. Ambiente 30.5.2017
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Terre e rocce da scavo: abrogazioni

Terre e rocce da scavo: Schema DPR del 19.5.2017
abrogazioni
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il Consiglio dei Ministri ha licenziato in via definitiva il nuovo Regolamento su Terre e rocce da scavo
Il regolamento abroga il Regolamento 161/2012 e provvede ad abrogare anche il comma 2 bis dell’art. 184bis Dlgs. 152/2006 relativo ai “sottoprodotti”; nonché l’art. 266 comma 7 relativo ai piccoli cantieri.
Si invia alla lettura del testo: Schema DPR terre e rocce 19.5.2017
Di seguito gli articoli modificati del Dlgs. 152/2006:
Articolo 184-bis (Sottoprodotto) ... continua lettura schema terre e rocce  

adminTerre e rocce da scavo: abrogazioni
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Tariffa Rifiuti e servizio reso

Tariffa Rifiuti: costo del servizio
Decerto Ministero Ambiente 21.4.2017
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


 Pubblicato in Gazzetta il decreto relativo ai
Criteri per la realizzazione da parte dei comuni di sistemi di misurazione puntuale della quantita’ di rifiuti conferiti al servizio pubblico o di sistemi di gestione caratterizzati dall’utilizzo di correttivi ai criteri di ripartizione del costo del servizio, finalizzati ad attuare un effettivo modello di tariffa commisurata al servizio reso a copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati.

Vai alla lettura Decreto Min 21.4.2017

adminTariffa Rifiuti e servizio reso
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Discariche: nomina Commissario

Discariche: nomina Commissario straordinario
Decreto consiglio Ministri del 24.3.2017
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto di  “Nomina del Commissario straordinario per la realizzazione di tutti gli interventi necessari all’adeguamento alla vigente normativa delle discariche” …...leggi decreto discariche nomina Commissario

E’ stato nominato il Generale Vadalà dell’Arma dei Carabinieri per porre rimedio alle procedure infrazione comunitaria e all’inadempimento Italiano all’adeguamento alla normativa sulle discariche. Il testo del provvedimento di nomina è interessante perché ci ricorda che paghiamo una penalità semestrale di circa € 42.800.000,00 e ricorda tutte le procedure di infrazione e diffide intervenute in materia di Discariche.

recita il provvedimento: “Vista la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 2 dicembre 2014, nella causa C-196/13, con la quale la Repubblica italiana, non avendo adottato tutte le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza del 26 aprile 2007 nella richiamata causa C-135/05, e venendo meno agli obblighi di cui all’art. 260, paragrafo l, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e’ stata condannata a versare alla Commissione europea, a partire dal giorno della pronuncia e fino alla data di esecuzione della citata sentenza C-135/05, una penalita’ semestrale calcolata, per il primo semestre, in un importo iniziale fissato in euro 42.800.000, dal quale saranno detratti euro 400.000 per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi, ed euro 200.000 per ogni altra discarica contenente rifiuti non pericolosi, messe a norma conformemente alla medesima sentenza;

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Linee Guida ISPRA non sono vincolanti

Circolare ministeriale prot. 5672/2017 – Linee Guida ISPRA non sono vincolanti
Linee Guida sul trattamento necessario smaltimento rifiuti in discarica del dicembre 2016
Segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Oggetto di attenzione da parte del Ministero , che si esprime con Circolare,  sono le  linee guida ISPRA recanti “Criteri tecnici per stabilire quando il trattamento non è necessario ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica ai sensi dell’art. 48, della legge 28 dicembre 2015, n. 221”.

“In attuazione dell’articolo 48 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, l’ISPRA in data 7 dicembre 2016 ha pubblicato il documento n. 145/2016 recante «Criteri tecnici per stabilire quando il trattamento non è necessario ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica ai sensi dell’art. 48, della legge 28 dicembre 2015, n. 221»”.
Tale documento ha creato non pochi problemi interpretativi ed applicativi non essendo propriamente in linea con il decreto del 2010. La Circolare è significativa perché pone in evidenza un problema ormai diffuso ovvero quello di considerare documenti tecnici, privi di alcuna valenza normativa, quali provvedimenti, atti normativi in grado di incidere sulle fonti legislative o regolamentari.
Di fatto il documento ISPRA svolge influenza sugli operatori (proprio per il contenuto tecnico) più dell’atto normativo che tuttavia non può essere derogato da un documento tecnico. Vero è che  la confusione e la prassi applicativa depongono in altro senso. Ben venga dunque la circolare del Ministero che ricorda l’ovvio ormai dimenticato e riposiziona le fonti del diritto.
Vai alla lettura della Circolare del MIn. Amb. pro. 5672/2017 
Leggi anche articolo su questo sito: ispra- quando è escluso il trattamento per i rifiuti ..
adminLinee Guida ISPRA non sono vincolanti
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A.I.A.: Regolamento sui costi di istruttoria

A.I.A. – costi di istruttoria – Tariffario
Decreto Min. Amb. 6.3.2017 n. 58 – Regolamento
segnalazione cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Pubblicato in Gazzetta Uff. del 11.5.2017 il Decreto del Ministero Ambiente n. 58/2017 che fissa i costi relativi alla istruttoria relativa all’AIA di cui alla parte 3bis del Dlgs. 152/2006.
Il Tariffario sarà vigente al 26.5.2017
Vai alla lettura del Regolamento Costi AIA 

adminA.I.A.: Regolamento sui costi di istruttoria
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Deposito temporaneo – luogo di produzione rifiuti

Luogo di produzione dei rifiuti – deposito temporaneo
Diversa titolarità dell’area di produzione e deposito – Cass. penale 16441/2017
 A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Requisito per poter considerare il deposito come temporaneo è che il luogo di deposito sia “funzionalmente collegato al luogo di produzione di rifiuti”.
La sentenza della Cassazione precisa che il deposito temporaneo … leggi articolo “luogo di produzione rifiuti

adminDeposito temporaneo – luogo di produzione rifiuti
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Decoro pubblico: deturpamento di cose altrui….

Deturpamento cose altrui – Decoro pubblico: Legge 48/2017
Poteri ai Sindaci nella lotta contro il decoro
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La Legge 48/2017 (lotta per il decoro urbano) conferma quanto previsto nel DL 14/2017 .
La Legge modifica l’art. 639 c.p. relativo al deturpamento ed imbrattamento di cose altrui inserendo un quinto comma che prevede per il condannato una “scaletta di obblighi alternativi”

  • ripristino e ripulitura dei luoghi
  • rimborso delle spese sostenute

attività non …….continua lettura articolo L. 48/2017 

adminDecoro pubblico: deturpamento di cose altrui….
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Decoro Pubblico -Videosorveglianza: IMU e TASI

Videosorveglianza in luoghi pubblici – incentivo
Convertito in Legge 48/2017 il DL 14/2017
Spese a cura di Privati e sgravio IMU o TASI
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge di conversione 48/2017 del Decreto Legge 14/2017 (Legge 48/2017 decoro urbano) Legge, che ha apportato molte modifiche al Decreto legge, in vigore dal 21.4.2017.
Il Comune è tenuto ad occuparsi della sicurezza urbana e ad assumere le relative spese. Vero è che spesso le Casse del Comune sono vuote o comunque insufficienti e dunque i cittadini rimangono in balia dell’inerzia amministrativa.
La novità della L. 48/2017 risiede anche della previsione della videosorveglianza come mezzo di tutela del decoro urbano ed anche della criminalità. La messa in opera di sistemi di videosorveglianza viene incentivata e permette anche ai privati, anche… continua lettura articolo  DL 14.17 decoro

adminDecoro Pubblico -Videosorveglianza: IMU e TASI
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