A.I.A.: modifica non sostanziale

A.I.A.: Modifica non sostanziale passare da smaltimento (D10) a recupero (R1)
TAR Bolzano n. 294/2016
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Merita segnalazione la sentenza del TAR Bolzano che respinge le doglianze delle associazioni ambientaliste che si erano opposte al passaggio da smaltimento a recupero dell’impianto d’ incenerimento di Bolzano come mera modifica non sostanziale.
Oggetto d’ impugnazione è la modifica non sostanziale dell’autorizzazione integrata ambientale per il termovalorizzatore di rifiuti residui di Bolzano dell’APPA di Bolzano.
Ciò che colpisce è che in genere ogni richiesta di modifica, anche la più blanda, viene classificata come sostanziale dalla amministrazione per  la maggiore tutela che impone la modifica sostanziale. Si consideri inoltre che la modifica sostanziale impone  costi maggiori ovvero il versamento di un obolo non proprio simbolico. Tant’è che spesso il contenzioso si apre proprio sull’eccesso di tutela in cui s’ impone la modifica sostanziale anche quando non dovuta.
Ebbene nel caso..continua lettura articolo Tar Bolzano 294/2016 

adminA.I.A.: modifica non sostanziale
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Bonus Amianto: DM 15.6.2016

Bonifiche Amianto: agevolazioni
Dal 16 novembre possibilità di chiedere “credito d’imposta”
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


L’agevolazione (credito imposta) riguarda la bonifica di beni e strutture produttive. Dal 16 novembre è possibile infatti chiedere agevolazioni per la rimozione dell’amianto come precisato dal DM del 15.6.2016 pubblicato in Gazzetta uff. il 17.10.2016. . Accedono alle agevolazioni quelle imprese che abbiano sostenuto spese di bonifica dal 1.1.2016 ed il 31.12.2016 per una spesa minima di € 20mila ad un massimo di 400mila.  L’attività deve essere inserita in un piano di lavoro ex art. 256 Dlgs. 81/2008 (lavori di demolizione o rimozione dell’amianto).
Leggi DM amianto 
Iscriviti al Convegno-Amianto e FAV 12.12.2016 Vicenza-locandina

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DPR 194/2016: tempi ridotti per ottenere autorizzazioni….

DPR 194/2016/Regolamento : tempi ridotti al 50% per ottenere autorizzazioni, nulla osta
Accelerazione di procedimenti amministrativi per opere di rilevante impatto sul territorio..
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Con Decreto del Presidente della Repubblica (pubblicato in Gazzetta Uff. del 27.10.2016 e vigente dal 11.11.2016) viene emanato il Regolamento per la semplificazione e   l’accelerazione   di procedimenti amministrativi   riguardanti   rilevanti   insediamenti produttivi, opere di rilevante impatto sul territorio o l’avvio di attivita’ imprenditoriali suscettibili ….continua lettura articolo dpr-194-2016
Leggi DPR 194/2016 

adminDPR 194/2016: tempi ridotti per ottenere autorizzazioni….
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AIA: DM 141/2016 – garanzie finanziarie

AIA: Pubblicato DM n. 141 del 26.5.2016 – garanzie finanziarie
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta ufficiale del 10.10.2016 il DM del 26.5.2016 relativo ai
Criteri da tenere in conto nel determinare l’importo delle garanzie finanziarie, di cui all’articolo 29-sexies, comma 9-septies, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 che recita: “A garanzia degli obblighi di cui alla lettera c del comma 9-quinquies (inquinamento del suolo …)l’AIA prevede adeguate garanzie finanziarie da prestare entro 12 mesi dal rilascio in favore della Regione o della Provincia ….con..decreti del Ministro dell’Ambiente…sono stabiliti i criteri che l’autorità competente dovrà tenere in conto nel determinare l’importo di tali garanzie finanziarie…. Leggi DM garanzie finanziarie 

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Inceneritori: pubblicato DPCM 10.8.2016

Inceneritori: pubblicato DPCM del 10.8.2016
segnalazione Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta ufficiale del 5.10.2016 il DPCM del 10.8.2016 relativo alla “Individuazione della capacita’ complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonche’ individuazione del fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati….”.
Leggi DPCM inceneritori 
Leggi Tabelle A,B,C
Leggi Allegati 1,2,3 e appendice 

adminInceneritori: pubblicato DPCM 10.8.2016
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A.I.A.: responsabilità del titolare e del gestore

A.I.A.: responsabilità del gestore o del titolare della Autorizzazione ?
Gestore e titolare della A.I.A. – Cass. pen. 9614/2014
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 
La Cassazione penale con la sentenza n. 9614/2014 affronta il problema della responsabilità tra titolare della AIA e gestore effettivo dell’impianto. Accade spesso che il titolare della A.I.A. non sia l’effettivo gestore dell’impianto. Il caso trattato dalla Corte si riferisce alla violazione dell’art. 29 quattuordecies comma 2 Dlgs. 152/2006, violazioni di prescrizioni dell’autorizzazione, previgente al Dlgs. 46/2014 e dunque tale violazione configurava ancora il reato, la contravvenzione (oggi depenalizzato).
La sentenza della Corte riporta in capo al titolare dell’AIA la responsabilità. Tuttavia si segnala che il rimpallo di responsabilità tra gestore effettivo e titolare dell’autorizzazione non è netto e di facile individuazione. E’ necessario entrare nei singoli rapporti contrattuali … vai alla lettura dell’articolo – responsabilità AIA 

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Navi da crociera e carburante "sporco"

Navi da crociera e carburante “sporco”: Tribunale di Venezia condanna
Combustibili per uso marittimo – la nave da Crociera è servizio “di linea”
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – Margherita Pepe


Il Tribunale di Venezia, con sentenza del 20.09.2016, si è pronunciato in merito alla qualificazione delle navi da crociera ai fini della corretta applicazione della normativa sui combustibili per uso marittimo utilizzabili.
La Capitaneria del Porto di Venezia, a seguito di analisi di laboratorio, rilevava che la nave da crociera di una nota compagnia utilizzava carburante con tenore di zolfo del 2,80%, (carburante “sporco”) …continua lettura articolo -navi-crociera

adminNavi da crociera e carburante "sporco"
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Rifiuti: riutilizzo materiale e onere della prova

Rifiuti: riutilizzo materiale – onere della prova
Il riutilizzo del materiale che esclude la natura di rifiuto deve essere provato – Cass. Pen., Sez. III, n. 38826/2016
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – Nadia Tosello


La pronuncia della Corte di Cassazione Penale in commento affronta la questione dell’onere della prova circa il riutilizzo del materiale calcareo derivante dal recupero di una cava; intendendo per riutilizzo il reimpiego da parte del produttore o di terzi di una sostanza o di un oggetto nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, secondo la definizione di cui all’art. 184 bis, comma 1, lettera b), del D. Lgs. n. 152/2006.
In particolare, agli imputati era stata contestata la violazione continua lettura articolo – riutilizzo-prova

adminRifiuti: riutilizzo materiale e onere della prova
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Sicurezza: rischio occulto – risponde il datore di lavoro

Sicurezza: rischio occulto – risponde il datore di lavoro
Il datore di lavoro deve prevenire anche il rischio occulto – Cass. Pen., Sez. IV, n. 12257/2016
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – Nadia Tosello


Il datore di lavoro ed il direttore generale di un’impresa agricola erano stati condannati in primo e secondo grado di giudizio per lesioni gravi, commesse in violazione di norme antinfortunistiche, occorse ad un dipendente mentre si avviava all’esecuzione di alcune operazioni di sgombero e di riordino all’interno di un casolare in disuso, in adempimento degli ordini impartitigli unicamente ad iniziativa del dirigente.
In particolare, il lavoratore, privo di adeguata…… continua lettura articolo rischio-occulto

adminSicurezza: rischio occulto – risponde il datore di lavoro
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Linee Guida ANAC – servizi di ingegneria e architettura

Linee Guida ANAC - servizi di ingegneria e architettura
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente

Pubblicate in Gazzetta Ufficiale del 29.9.2016 le linee Guida dell'Anac relative al
conferimento di servizi di ingegneria e architettura.
Vai alla lettura delle Linee Guida
L'Anac richiama gli articoli sparsi nel Codice Appalti e con intento quasi didattico li
raggruppa e ne spiega il contenuto.
Si riporta uno dei Box di sintesi indicato nelle linee Guida:
 Box di sintesi                  |
         +=================================================+
         |Per il principio di continuita' nella            |
         |progettazione e' ammissibile la partecipazione   |
         |alla gara per il servizio di progettazione       |
         |definitiva ed esecutiva anche del progettista che|
         |ha redatto l'eventuale progetto di fattibilita'  |
         |tecnica ed economica, ferma restando la          |
         |necessita' di accettazione, da parte del nuovo   |
         |progettista dell'attivita' svolta in precedenza. |
         +-------------------------------------------------+
         |Non e' consentito il subappalto della relazione  |
         |geologica, che non comprende, va precisato, le   |
         |prestazioni d'opera riguardanti le indagini      |
         |geognostiche e prove geotecniche e le altre      |
         |prestazioni specificamente indicate nella norma. |
         +-------------------------------------------------+
         |Per l'accesso alla gara la stazione appaltante   |
         |puo' chiedere soltanto la prestazione di una     |
         |copertura assicurativa per la responsabilita'    |
         |civile professionale, per i rischi derivanti     |
         |dallo svolgimento delle attivita' di competenza. |
         +-------------------------------------------------+
|A base di gara per i lavori deve essere posto il |
         |progetto esecutivo. Non e', di regola, consentito|
         |l'affidamento congiunto di progettazione ed      |
         |esecuzione, salvo le eccezioni di legge. Tale    |
         |divieto non si estende ai settori speciali.      |
         +---------------------------------------
adminLinee Guida ANAC – servizi di ingegneria e architettura
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Chi paga i controlli sugli scarichi delle acque?

L’amministrazione è tenuta al pagamento dei costi dei controlli sugli scarichi
Consiglio di Stato n.  3354/2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


E’ illegittima la determina dirigenziale della Provincia  che addossa alla società che richiede l’autorizzazione anche i costi relativi ai controlli sugli scarichi delle acque reflue. I costi devono essere sostenuti dalla amministrazione (ARPAV) in quanto solo il legislatore con norma espressa può derogare a tale principio (come in materia di AIA art. 29 decies comma 3 Dlgs. 152/2006). Non bisogna confondere invero i costi a carico del richiedente relativi alla domanda di autorizzazione ex art. 124 Dlgs. 152/2006 e i costi successivi a tale domanda che invece spettano alla amministrazione; costi che non possono essere imposti con mera Determina Provinciale.

Scrive il Consiglio di Stato: “Né si ricavano deroghe a tale regola generale, ammesso che sia possibile introdurle nell’ordinamento con una fonte di grado inferiore, ….deve osservarsi che lo stesso Codice dell’Ambiente ha previsto un sistema di controlli preventivi, ex art. 124, finalizzati al rilascio dell’autorizzazione, stabilendo che le spese occorrenti per l’effettuazione dei rilievi, accertamenti, controlli e sopralluoghi necessari debbano essere sostenute dal richiedente-gestore, mentre i successivi artt. 128-132, stabilisce un sistema di controlli obbligatori successivi (ispezioni, prelievi, campionamenti) post-autorizzazione, necessari all’accertamento del rispetto dei valori limite di emissione, delle prescrizioni contenute nei provvedimenti di autorizzazione, che l’autorità competente deve effettuare in base ad una programmazione che ne garantisca la periodicità, la diffusione, l’imparzialità nonché l’effettività. Nessuna norma si occupa di controlli post autorizzazione provvisoria e funzionali alla conversione dell’autorizzazione provvisoria in autorizzazione definitiva, con la conseguenza che le richieste dell’Amministrazione appaiono prive di una base normativa certa, necessaria per poter traslare i costi di una funziona amministrativa di controllo sul soggetto privato, secondo il paradigma ricavabile dall’art. 23 Cost.

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Sicurezza sul lavoro: Coordinatore Sicurezza

Sicurezza sul lavoro – Coordinatore della sicurezza,datore di lavoro e capo cantiere
Plurime posizioni di garanzia – Cassazione penale 27165/2016
Segnalazione a cura Studio LegaleAmbiente – Cinzia Silvestri – Margherita Pepe


 
La Cassazione Penale, con sentenza 27165/2016 del 04.07.2016, precisa il rapporto tra plurime posizioni di garanzia in materia di sicurezza sul lavoro con attenzione alle figure del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione[1], del datore di lavoro e del capo-cantiere (nominato o di fatto), qualora essi cooperino all’interno di un cantiere.
Non è possibile avere plurime posizioni di garanzia speculari e sovrapponibili tra loro ed è necessario quindi ritagliare con precisione l’ambito di responsabilità. Ogni posizione….continua lettura articolo

[1] Art. 92. Obblighi del coordinatore per l’esecuzione dei lavori
  1. Durante la realizzazione dell’opera, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori:
  2. a) verifica, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, ove previsto, e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro; (274)
  3. b) verifica l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all’articolo 100, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, ove previsto, adegua il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, ove previsto, e il fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1, lettera b), in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verifica che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza; (275)
  4. c) organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione;
  5. d) verifica l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;
  6. e) segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95, 96 e 97, comma 1, e alle prescrizioni del piano di cui all’articolo 100, ove previsto, e propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordinatore per l’esecuzione dà comunicazione dell’inadempienza alla azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti; (276)
  7. f) sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
adminSicurezza sul lavoro: Coordinatore Sicurezza
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Reati ambientali e risarcimento del danno

Reati ambientali: chi può chiedere il risarcimento del danno?
Cassazione pen. n. 35610/2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


La Corte di Cassazione penale rileva che la legittimazione a costituirsi parte civile nei processi per i reati ambientali spetta solo al Ministero Ambiente ovvero allo Stato quale titolare del diritto al risarcimento di natura pubblica come lesione dell’interesse pubblico alla integrità e salubrità dell’ambiente ex art. 311 Dlgs. 152/2006. Gli enti territoriali, le Regioni ed i soggetti privati possono far valere il danno solo ai sensi dell’art. 2043 c.c. ovvero devono dare prova del concreto danno subito secondo i criteri civilistici.

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Soc. a partecipazione pubblica: pubblicato Dlgs. 175/2016

Testo unico in materia di societa’ a partecipazione pubblica.
Decreto LEGISLATIVO 19 agosto 2016, n. 175
Segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente

 Pubblicato in gazzetta Ufficiale del 8.9.2016 e vigente al 23.9.2016
il Dlgs. 175/2016 che riordina la disciplina delle Società a
partecipazione pubblica la cui ibrida natura ha creato nel tempo problemi applicativi.

E’ confermata ad esempio l’applicabilità anche a tali società della normativa anticorruzione relativa alla “inconferibilità e incompatibilità” degli incarichi e dell’obbligo di trasparenza ex Dlgs. 33/2012.

Leggi testo Dlgs. 175/2016 
adminSoc. a partecipazione pubblica: pubblicato Dlgs. 175/2016
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Glifosato: divieto d'uso

Glifosato: da lunedì 22 agosto 2016 divieto d’uso.
segnalazione a cura Studio legale Ambiente


Da lunedì 22 agosto è vietato l’uso del “diserbante” glifosato sospettato di avere effetti cancerogeni.
Il Ministero della Salute ha infatti disposto la revoca delle autorizzazioni di 85 prodotti fitosanitari contenenti glifosato. Le scorte potranno essere usate ancora per 3/6 mesi…
Vai alla lettura del provvedimento 1 glifosato   2 glifosato allegato 1

adminGlifosato: divieto d'uso
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Piano Nazionale Anticorruzione 2016

PNA 2016: pubblicato in Gazzetta Uff. 24.8.2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta ufficiale e sul sito ANAC il Piano Nazionale Anticorruzione 2016 destinato a regolamentare i singoli piani delle amministrazioni.

Interessante il punto 3.3 relativo alle società partecipate pubbliche la cui ibrida disciplina ha sempre creato problemi applicativi. Il piano afferma la soggezione di tali società alle norme sulla trasparenza ma rimanda anche alla prossima emanazione del testo normativo sulla riorganizzazione delle società a partecipazione pubblica; testo in itinere che a breve sarà pubblicato. Un settore dunque in evoluzione in cui ANAC suggerisce con chiarezza l’adozione del modello di cui al Dlgs. 231/2001 (responsabilità enti) e l’adozione di protocolli.

A breve dunque saranno emanate linee guida di Anac sul punto.

Vai alla lettura PNA 2016 

adminPiano Nazionale Anticorruzione 2016
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Delega ambientale: Direttore tecnico, responsabilità penale

Delega ambientale: Direttore tecnico e reponsabilità penale
Cassazione penale n. 905 del 24.6.2016
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 
La sentenza 905 del 24.6.2016 precisa il contenuto della delega ambientale ed individua il soggetto tenuto al rispetto della normativa ambientale.
La sentenza testimonia la difficoltà da parte della magistratura di individuare il soggetto tenuto a garantire il rispetto della normativa ambientale; e ciò nonostante le plurime sentenze della Corte di Cassazione che precisano non solo il contenuto della delega ambientale e la sua funzione ma individuano altresì il soggetto tenuto al rispetto della normativa ambientale nella struttura apicale, con i dovuti distinguo.
Interessante la distinzione… continua lettura articolo – delega

adminDelega ambientale: Direttore tecnico, responsabilità penale
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Nuova conferenza Servizi: Dlgs. 127/2016

Nuova Conferenza Servizi – Dlgs. 127/2016
Modifiche al Dlgs. 152/2006 e Valutazione impatto ambientale
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


 
E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale del 13.7.2016 il testo di riordino della “conferenza di Servizi” come richiesto dalla L. 124/20115.

Molte novità in materia ambientale anche di modifica al Dlgs. 152/2006.
L'art. 1 comma 4 del Dlgs. 127/2016 che entrerà in vigore al 28.7.2016 recita
in materia di valutazione di impatto ambientale:
4. Qualora un progetto sia  sottoposto  a  valutazione  di  impatto
ambientale, tutte le autorizzazioni,  intese,  concessioni,  licenze,
pareri, concerti, nulla osta e assensi comunque denominati, necessari
alla  realizzazione  del   medesimo   progetto,   vengono   acquisiti
nell'ambito della conferenza di servizi di cui all'articolo 25, comma
3, del decreto legislativo  3  aprile  2006,  n.  152,  convocata  in
modalita' sincrona ai sensi dell'articolo 14-ter.  La  conferenza  e'
indetta non oltre dieci giorni dall'esito della verifica  documentale
di cui all'articolo 23, comma 4, del decreto legislativo n.  152  del
2006 e si conclude entro il termine di conclusione  del  procedimento
di cui all'articolo 26, comma 1, del  medesimo  decreto  legislativo.
Resta ferma la specifica disciplina per  i  procedimenti  relativi  a
progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale di competenza
statale.

Vai alla lettura del testo normativo Cservizi Dlgs. 127/2016

adminNuova conferenza Servizi: Dlgs. 127/2016
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RAEE "piccole dimensioni": DM 121/2016

RAEE “piccole dimensioni”: DM 121/2016
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale Regolamento RAEE “piccole dimensioni”
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Modalità semplificate “uno contro zero” – RAEE
Pubblicato in G.U. il regolamento che disciplina le modalità semplificate per il ritiro “uno contro zero” dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (cd. “Raee”).
In G.U. n.157 del 7 luglio 2016, è stato pubblicato il Decreto 31 maggio 2016, n. 121 recante “Modalità semplificate per lo svolgimento delle attività di ritiro gratuito da parte dei distributori di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) di piccolissime dimensioni, nonché requisiti tecnici per lo svolgimento del deposito preliminare alla raccolta presso i distributori e per il trasporto, ai sensi dell’articolo 11, commi 3 e 4, del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49.”
Il Decreto comprende tutti i RAEE di piccolissime dimensioni …continua lettura articolo
Leggi DM 121/2016 nota ministeriale

adminRAEE "piccole dimensioni": DM 121/2016
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End of Wast – Fine del Rifiuto, Nota del Ministero Ambiente

End of Wast – Fine del rifiuto – Autorizzazioni locali per il riciclo
 Nota del Ministero dell’Ambiente del 1.7.2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Con nota direttoriale del 1 luglio 2016 (allegato I), il Ministero dell’Ambiente ha escluso la possibilità di definire criteri End of Waste (EoW) con riferimento al singolo caso mediante autorizzazione ex articolo 208 Dlgs 152/2006. Un chiarimento utile per superare la distorsione che si è registrata sul territorio nazionale in questi ultimi mesi, e che ha visto le autorità preposte al rilascio dell’autorizzazione ordinaria al riciclo, in assenza di norme tecniche europee o decreti ministeriali, interpretare la normativa in modo difforme sia nel rilascio dell’autorizzazione e sia nelle modalità della sua concessione.
Nella nota viene ribadito come il “Codice dell’Ambiente” contempli tre modalità di definizione dei criteri EoW tra loro gerarchicamente ordinate. Le regioni hanno la facoltà di definire i criteri di cessazione della qualifica di rifiuto, secondo quanto previsto dall’articolo 184-ter del Dlgs 152/2006, in sede di rilascio delle autorizzazioni ordinarie, purché per quel rifiuto tali criteri non siano stati già definiti da regolamenti europei o da decreto ministeriale.
Leggi nota Ministeriale 

adminEnd of Wast – Fine del Rifiuto, Nota del Ministero Ambiente
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SISTRI – relazione della Corte dei Conti

SISTRI – RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI
segnalazione Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario GIARDI


CLICCA PER LEGGERE Relazione Corte dei conti SISTRI (7 giugno 2016)
In sintesi i giudici contabili riconoscono che il sistema, “nonostante i limiti apportati, in termini di esenzioni e di ridotta operatività, che hanno ridimensionato le finalità per cui il sistema era stato adottato, è esecutivo e coerente con gli obiettivi della direttiva comunitaria”.
“La riduzione della platea degli obbligati, esentando ad esempio le imprese con meno di dieci dipendenti – spiegano i giudici – è venuta a minare il perseguimento dell’obiettivo primario di monitorare in modo totalizzante la gestione dei rifiuti speciali pericolosi aprendo maglie nelle quali in malaffare può inserirsi con facilità”.
Il fatto che finora sul sistema si siano rincorse modifiche e incertezze normative ha contribuito a creare “un clima di intolleranza che ha impedito il rafforzarsi di una coscienza collettiva consapevole della necessità di doversi adeguare a un obbligo giuridico”.
Tra le raccomandazioni messe a punto dalla Corte dei Conti, c’è la richiesta di provvedere ad armonizzare le norme che individuano i soggetti obbligati con quelle sulle comunicazioni in materia di rifiuti affinché sia garantita la tracciabilità. La Corte dei conti valuta tra l’altro la necessità di un decreto ministeriale per regolamentare l’utilizzo del Sistri da parte delle forze armate, di polizia e del corpo dei Vigili del fuoco, e di prevedere un sistema che consenta la tracciabilità delle attività condotte all’interno degli impianti di gestione dei rifiuti.
Tra le raccomandazioni della magistratura contabile c’è anche quella di verificare la congruità dei criteri economici in base ai quali è determinato il valore della concessione per la gestione del sistema, che sarà stipulata in esito alla gara bandita da Consip per individuare il concessionario del nuovo sistema.

adminSISTRI – relazione della Corte dei Conti
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Convegno, Nuovo Codice Appalti, 23.6.2016 Padova: diapositive relatori

Studio legale Ambiente ringrazia i partecipanti al Convegno sul Nuovo Codice Appalti nonché i relatori tutti.
Si pubblicano le slides/diapositive relative a 3 interventi; le diapositive sono visibili solo ai partecipanti al convegno tramite apposita password.
Relazione introduttiva su quadro generale: clicca per leggere  Quadro normativo
Relazione cenni Ambiente e Appalti: clicca per leggere  Appalti e  Ambiente 
Relazione Sicurezza e Appalti: clicca per leggere  Appalti e Sicurezza 

adminConvegno, Nuovo Codice Appalti, 23.6.2016 Padova: diapositive relatori
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Documento di Gara: guida on line

Documento di gara unico europeo
La Commissione UE pubblica una guida on line
segnalazione a cura di Studio legale Ambiente


L’art. 85 Dlgs. 50/2016 disciplina il Documento di gara unico europeo vigente dal 18.4.2016 (Regolamento UE 18.1.2016). La Commissione UE ha pubblicato un modello on line gratuito dedicato alle stazioni appaltanti ma anche agli operatori.
Guida on line DGUE

adminDocumento di Gara: guida on line
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Certificazioni e Nuovo codice appalti

Certificazioni Sicurezza sul lavoro e Nuovo codice appalti
OSHAS 18001 – riduzione del 30% garanzia
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Nadia Tosello


Con gli artt. 95 e 93 del D. Lgs. n. 50/2016, il legislatore ha finalmente riconosciuto ed attribuito, nell’ambito dei contratti pubblici, un valore significativo anche alle certificazioni ottenute dagli operatori economici nell’ambito del sistema di gestione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
In particolare, si segnala che nell’ambito dei criteri in base ai quali, ai sensi del comma 6 dell’art. 95, rubricato “Criteri di aggiudicazione dell’appalto”, del D. Lgs. n. 50/2016, è valutata l’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, possono rientrare “la qualità, che comprende [….],certificazioni e attestazioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, quali OSHAS 18001, caratteristiche sociali [….] innovative, commercializzazione e relative condizioni” oltre alle “caratteristiche  ….Continua lettura articolo 

adminCertificazioni e Nuovo codice appalti
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