Chi paga i controlli sugli scarichi delle acque?

L’amministrazione è tenuta al pagamento dei costi dei controlli sugli scarichi
Consiglio di Stato n.  3354/2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


E’ illegittima la determina dirigenziale della Provincia  che addossa alla società che richiede l’autorizzazione anche i costi relativi ai controlli sugli scarichi delle acque reflue. I costi devono essere sostenuti dalla amministrazione (ARPAV) in quanto solo il legislatore con norma espressa può derogare a tale principio (come in materia di AIA art. 29 decies comma 3 Dlgs. 152/2006). Non bisogna confondere invero i costi a carico del richiedente relativi alla domanda di autorizzazione ex art. 124 Dlgs. 152/2006 e i costi successivi a tale domanda che invece spettano alla amministrazione; costi che non possono essere imposti con mera Determina Provinciale.

Scrive il Consiglio di Stato: “Né si ricavano deroghe a tale regola generale, ammesso che sia possibile introdurle nell’ordinamento con una fonte di grado inferiore, ….deve osservarsi che lo stesso Codice dell’Ambiente ha previsto un sistema di controlli preventivi, ex art. 124, finalizzati al rilascio dell’autorizzazione, stabilendo che le spese occorrenti per l’effettuazione dei rilievi, accertamenti, controlli e sopralluoghi necessari debbano essere sostenute dal richiedente-gestore, mentre i successivi artt. 128-132, stabilisce un sistema di controlli obbligatori successivi (ispezioni, prelievi, campionamenti) post-autorizzazione, necessari all’accertamento del rispetto dei valori limite di emissione, delle prescrizioni contenute nei provvedimenti di autorizzazione, che l’autorità competente deve effettuare in base ad una programmazione che ne garantisca la periodicità, la diffusione, l’imparzialità nonché l’effettività. Nessuna norma si occupa di controlli post autorizzazione provvisoria e funzionali alla conversione dell’autorizzazione provvisoria in autorizzazione definitiva, con la conseguenza che le richieste dell’Amministrazione appaiono prive di una base normativa certa, necessaria per poter traslare i costi di una funziona amministrativa di controllo sul soggetto privato, secondo il paradigma ricavabile dall’art. 23 Cost.

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Sicurezza sul lavoro: Coordinatore Sicurezza

Sicurezza sul lavoro – Coordinatore della sicurezza,datore di lavoro e capo cantiere
Plurime posizioni di garanzia – Cassazione penale 27165/2016
Segnalazione a cura Studio LegaleAmbiente – Cinzia Silvestri – Margherita Pepe


 
La Cassazione Penale, con sentenza 27165/2016 del 04.07.2016, precisa il rapporto tra plurime posizioni di garanzia in materia di sicurezza sul lavoro con attenzione alle figure del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione[1], del datore di lavoro e del capo-cantiere (nominato o di fatto), qualora essi cooperino all’interno di un cantiere.
Non è possibile avere plurime posizioni di garanzia speculari e sovrapponibili tra loro ed è necessario quindi ritagliare con precisione l’ambito di responsabilità. Ogni posizione….continua lettura articolo

[1] Art. 92. Obblighi del coordinatore per l’esecuzione dei lavori
  1. Durante la realizzazione dell’opera, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori:
  2. a) verifica, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, ove previsto, e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro; (274)
  3. b) verifica l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all’articolo 100, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, ove previsto, adegua il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, ove previsto, e il fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1, lettera b), in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verifica che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza; (275)
  4. c) organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione;
  5. d) verifica l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;
  6. e) segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95, 96 e 97, comma 1, e alle prescrizioni del piano di cui all’articolo 100, ove previsto, e propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordinatore per l’esecuzione dà comunicazione dell’inadempienza alla azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti; (276)
  7. f) sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
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Reati ambientali e risarcimento del danno

Reati ambientali: chi può chiedere il risarcimento del danno?
Cassazione pen. n. 35610/2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


La Corte di Cassazione penale rileva che la legittimazione a costituirsi parte civile nei processi per i reati ambientali spetta solo al Ministero Ambiente ovvero allo Stato quale titolare del diritto al risarcimento di natura pubblica come lesione dell’interesse pubblico alla integrità e salubrità dell’ambiente ex art. 311 Dlgs. 152/2006. Gli enti territoriali, le Regioni ed i soggetti privati possono far valere il danno solo ai sensi dell’art. 2043 c.c. ovvero devono dare prova del concreto danno subito secondo i criteri civilistici.

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Soc. a partecipazione pubblica: pubblicato Dlgs. 175/2016

Testo unico in materia di societa’ a partecipazione pubblica.
Decreto LEGISLATIVO 19 agosto 2016, n. 175
Segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente

 Pubblicato in gazzetta Ufficiale del 8.9.2016 e vigente al 23.9.2016
il Dlgs. 175/2016 che riordina la disciplina delle Società a
partecipazione pubblica la cui ibrida natura ha creato nel tempo problemi applicativi.

E’ confermata ad esempio l’applicabilità anche a tali società della normativa anticorruzione relativa alla “inconferibilità e incompatibilità” degli incarichi e dell’obbligo di trasparenza ex Dlgs. 33/2012.

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adminSoc. a partecipazione pubblica: pubblicato Dlgs. 175/2016
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Glifosato: divieto d'uso

Glifosato: da lunedì 22 agosto 2016 divieto d’uso.
segnalazione a cura Studio legale Ambiente


Da lunedì 22 agosto è vietato l’uso del “diserbante” glifosato sospettato di avere effetti cancerogeni.
Il Ministero della Salute ha infatti disposto la revoca delle autorizzazioni di 85 prodotti fitosanitari contenenti glifosato. Le scorte potranno essere usate ancora per 3/6 mesi…
Vai alla lettura del provvedimento 1 glifosato   2 glifosato allegato 1

adminGlifosato: divieto d'uso
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Piano Nazionale Anticorruzione 2016

PNA 2016: pubblicato in Gazzetta Uff. 24.8.2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta ufficiale e sul sito ANAC il Piano Nazionale Anticorruzione 2016 destinato a regolamentare i singoli piani delle amministrazioni.

Interessante il punto 3.3 relativo alle società partecipate pubbliche la cui ibrida disciplina ha sempre creato problemi applicativi. Il piano afferma la soggezione di tali società alle norme sulla trasparenza ma rimanda anche alla prossima emanazione del testo normativo sulla riorganizzazione delle società a partecipazione pubblica; testo in itinere che a breve sarà pubblicato. Un settore dunque in evoluzione in cui ANAC suggerisce con chiarezza l’adozione del modello di cui al Dlgs. 231/2001 (responsabilità enti) e l’adozione di protocolli.

A breve dunque saranno emanate linee guida di Anac sul punto.

Vai alla lettura PNA 2016 

adminPiano Nazionale Anticorruzione 2016
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Delega ambientale: Direttore tecnico, responsabilità penale

Delega ambientale: Direttore tecnico e reponsabilità penale
Cassazione penale n. 905 del 24.6.2016
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 
La sentenza 905 del 24.6.2016 precisa il contenuto della delega ambientale ed individua il soggetto tenuto al rispetto della normativa ambientale.
La sentenza testimonia la difficoltà da parte della magistratura di individuare il soggetto tenuto a garantire il rispetto della normativa ambientale; e ciò nonostante le plurime sentenze della Corte di Cassazione che precisano non solo il contenuto della delega ambientale e la sua funzione ma individuano altresì il soggetto tenuto al rispetto della normativa ambientale nella struttura apicale, con i dovuti distinguo.
Interessante la distinzione… continua lettura articolo – delega

adminDelega ambientale: Direttore tecnico, responsabilità penale
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Nuova conferenza Servizi: Dlgs. 127/2016

Nuova Conferenza Servizi – Dlgs. 127/2016
Modifiche al Dlgs. 152/2006 e Valutazione impatto ambientale
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


 
E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale del 13.7.2016 il testo di riordino della “conferenza di Servizi” come richiesto dalla L. 124/20115.

Molte novità in materia ambientale anche di modifica al Dlgs. 152/2006.
L'art. 1 comma 4 del Dlgs. 127/2016 che entrerà in vigore al 28.7.2016 recita
in materia di valutazione di impatto ambientale:
4. Qualora un progetto sia  sottoposto  a  valutazione  di  impatto
ambientale, tutte le autorizzazioni,  intese,  concessioni,  licenze,
pareri, concerti, nulla osta e assensi comunque denominati, necessari
alla  realizzazione  del   medesimo   progetto,   vengono   acquisiti
nell'ambito della conferenza di servizi di cui all'articolo 25, comma
3, del decreto legislativo  3  aprile  2006,  n.  152,  convocata  in
modalita' sincrona ai sensi dell'articolo 14-ter.  La  conferenza  e'
indetta non oltre dieci giorni dall'esito della verifica  documentale
di cui all'articolo 23, comma 4, del decreto legislativo n.  152  del
2006 e si conclude entro il termine di conclusione  del  procedimento
di cui all'articolo 26, comma 1, del  medesimo  decreto  legislativo.
Resta ferma la specifica disciplina per  i  procedimenti  relativi  a
progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale di competenza
statale.

Vai alla lettura del testo normativo Cservizi Dlgs. 127/2016

adminNuova conferenza Servizi: Dlgs. 127/2016
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RAEE "piccole dimensioni": DM 121/2016

RAEE “piccole dimensioni”: DM 121/2016
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale Regolamento RAEE “piccole dimensioni”
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Modalità semplificate “uno contro zero” – RAEE
Pubblicato in G.U. il regolamento che disciplina le modalità semplificate per il ritiro “uno contro zero” dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (cd. “Raee”).
In G.U. n.157 del 7 luglio 2016, è stato pubblicato il Decreto 31 maggio 2016, n. 121 recante “Modalità semplificate per lo svolgimento delle attività di ritiro gratuito da parte dei distributori di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) di piccolissime dimensioni, nonché requisiti tecnici per lo svolgimento del deposito preliminare alla raccolta presso i distributori e per il trasporto, ai sensi dell’articolo 11, commi 3 e 4, del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49.”
Il Decreto comprende tutti i RAEE di piccolissime dimensioni …continua lettura articolo
Leggi DM 121/2016 nota ministeriale

adminRAEE "piccole dimensioni": DM 121/2016
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End of Wast – Fine del Rifiuto, Nota del Ministero Ambiente

End of Wast – Fine del rifiuto – Autorizzazioni locali per il riciclo
 Nota del Ministero dell’Ambiente del 1.7.2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Con nota direttoriale del 1 luglio 2016 (allegato I), il Ministero dell’Ambiente ha escluso la possibilità di definire criteri End of Waste (EoW) con riferimento al singolo caso mediante autorizzazione ex articolo 208 Dlgs 152/2006. Un chiarimento utile per superare la distorsione che si è registrata sul territorio nazionale in questi ultimi mesi, e che ha visto le autorità preposte al rilascio dell’autorizzazione ordinaria al riciclo, in assenza di norme tecniche europee o decreti ministeriali, interpretare la normativa in modo difforme sia nel rilascio dell’autorizzazione e sia nelle modalità della sua concessione.
Nella nota viene ribadito come il “Codice dell’Ambiente” contempli tre modalità di definizione dei criteri EoW tra loro gerarchicamente ordinate. Le regioni hanno la facoltà di definire i criteri di cessazione della qualifica di rifiuto, secondo quanto previsto dall’articolo 184-ter del Dlgs 152/2006, in sede di rilascio delle autorizzazioni ordinarie, purché per quel rifiuto tali criteri non siano stati già definiti da regolamenti europei o da decreto ministeriale.
Leggi nota Ministeriale 

adminEnd of Wast – Fine del Rifiuto, Nota del Ministero Ambiente
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SISTRI – relazione della Corte dei Conti

SISTRI – RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI
segnalazione Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario GIARDI


CLICCA PER LEGGERE Relazione Corte dei conti SISTRI (7 giugno 2016)
In sintesi i giudici contabili riconoscono che il sistema, “nonostante i limiti apportati, in termini di esenzioni e di ridotta operatività, che hanno ridimensionato le finalità per cui il sistema era stato adottato, è esecutivo e coerente con gli obiettivi della direttiva comunitaria”.
“La riduzione della platea degli obbligati, esentando ad esempio le imprese con meno di dieci dipendenti – spiegano i giudici – è venuta a minare il perseguimento dell’obiettivo primario di monitorare in modo totalizzante la gestione dei rifiuti speciali pericolosi aprendo maglie nelle quali in malaffare può inserirsi con facilità”.
Il fatto che finora sul sistema si siano rincorse modifiche e incertezze normative ha contribuito a creare “un clima di intolleranza che ha impedito il rafforzarsi di una coscienza collettiva consapevole della necessità di doversi adeguare a un obbligo giuridico”.
Tra le raccomandazioni messe a punto dalla Corte dei Conti, c’è la richiesta di provvedere ad armonizzare le norme che individuano i soggetti obbligati con quelle sulle comunicazioni in materia di rifiuti affinché sia garantita la tracciabilità. La Corte dei conti valuta tra l’altro la necessità di un decreto ministeriale per regolamentare l’utilizzo del Sistri da parte delle forze armate, di polizia e del corpo dei Vigili del fuoco, e di prevedere un sistema che consenta la tracciabilità delle attività condotte all’interno degli impianti di gestione dei rifiuti.
Tra le raccomandazioni della magistratura contabile c’è anche quella di verificare la congruità dei criteri economici in base ai quali è determinato il valore della concessione per la gestione del sistema, che sarà stipulata in esito alla gara bandita da Consip per individuare il concessionario del nuovo sistema.

adminSISTRI – relazione della Corte dei Conti
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Convegno, Nuovo Codice Appalti, 23.6.2016 Padova: diapositive relatori

Studio legale Ambiente ringrazia i partecipanti al Convegno sul Nuovo Codice Appalti nonché i relatori tutti.
Si pubblicano le slides/diapositive relative a 3 interventi; le diapositive sono visibili solo ai partecipanti al convegno tramite apposita password.
Relazione introduttiva su quadro generale: clicca per leggere  Quadro normativo
Relazione cenni Ambiente e Appalti: clicca per leggere  Appalti e  Ambiente 
Relazione Sicurezza e Appalti: clicca per leggere  Appalti e Sicurezza 

adminConvegno, Nuovo Codice Appalti, 23.6.2016 Padova: diapositive relatori
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Documento di Gara: guida on line

Documento di gara unico europeo
La Commissione UE pubblica una guida on line
segnalazione a cura di Studio legale Ambiente


L’art. 85 Dlgs. 50/2016 disciplina il Documento di gara unico europeo vigente dal 18.4.2016 (Regolamento UE 18.1.2016). La Commissione UE ha pubblicato un modello on line gratuito dedicato alle stazioni appaltanti ma anche agli operatori.
Guida on line DGUE

adminDocumento di Gara: guida on line
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Certificazioni e Nuovo codice appalti

Certificazioni Sicurezza sul lavoro e Nuovo codice appalti
OSHAS 18001 – riduzione del 30% garanzia
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Nadia Tosello


Con gli artt. 95 e 93 del D. Lgs. n. 50/2016, il legislatore ha finalmente riconosciuto ed attribuito, nell’ambito dei contratti pubblici, un valore significativo anche alle certificazioni ottenute dagli operatori economici nell’ambito del sistema di gestione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
In particolare, si segnala che nell’ambito dei criteri in base ai quali, ai sensi del comma 6 dell’art. 95, rubricato “Criteri di aggiudicazione dell’appalto”, del D. Lgs. n. 50/2016, è valutata l’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, possono rientrare “la qualità, che comprende [….],certificazioni e attestazioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, quali OSHAS 18001, caratteristiche sociali [….] innovative, commercializzazione e relative condizioni” oltre alle “caratteristiche  ….Continua lettura articolo 

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Appalti – Anticorruzione: pubblicato Dlgs. 97/2016

Appalti/Decreto anticorruzione: Dlgs. 97/2016
Pubblicazione dati – Stazione appaltante
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’8.6.2016 il Decreto che riforma il Dlgs. 33/2013 (trasparenza della PA) e la Legge 190/2012 (cosidetta legge anticorruzione) che dialoga con il nuovo codice appalti (Dlgs. 50/2016). Il decreto entra in vigore il 23.6.2016. Molte le novità che ci riserviamo di commentare.
Leggi testo Decreto Legislativo 97/2016.
La lotta alla corruzione coinvolge molteplici settore e si combatte soprattutto con la trasparenza, con la pubblicazione dei dati.
L’art. 31 del Dlgs. 97/2016 si occupa ad esempio della pubblicazione di alcuni dati delle stazioni appaltanti-
1. L’articolo 37 del decreto legislativo n. 33 del 2013 e’ sostituito dal seguente:
«Art. 37 (Obblighi di pubblicazione concernenti i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture). – 1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 9-bis e fermi restando gli obblighi di pubblicita’ legale, le pubbliche amministrazioni e le stazioni appaltanti pubblicano:

  a) i dati  previsti  dall'articolo  1,  comma  32,  della  legge  6
novembre 2012, n. 190
  b) gli atti e le informazioni oggetto di pubblicazione ai sensi del
decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (ovvero il Nuovo codice appalti)
  2. Ai sensi dell'articolo 9-bis, gli obblighi di  pubblicazione  di
cui alla lettera a) si  intendono  assolti,  attraverso  l'invio  dei
medesimi dati alla banca  dati  delle  amministrazioni  pubbliche  ai
sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 29  dicembre  2011,  n.
229, limitatamente alla parte lavori.».

L'art. 1 comma 32 L. 190/2012:
Con riferimento ai procedimenti di cui al comma 16, lettera b), del presente articolo, le stazioni appaltanti sono in ogni caso tenute a pubblicare nei propri siti web istituzionali: la struttura proponente; l'oggetto del bando; l'elenco degli operatori invitati a presentare offerte; l'aggiudicatario; l'importo di aggiudicazione; i tempi di completamento dell'opera, servizio o fornitura; l'importo delle somme liquidate. Le stazioni appaltanti sono tenute altresì a trasmettere le predette informazioni ogni semestre alla commissione di cui al comma 2. Entro il 31 gennaio (4) di ogni anno, tali informazioni, relativamente all'anno precedente, sono pubblicate in tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto che consenta di analizzare e rielaborare, anche a fini statistici, i dati informatici. Le amministrazioni trasmettono in formato digitale tali informazioni all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che le pubblica nel proprio sito web in una sezione liberamente consultabile da tutti i cittadini, catalogate in base alla tipologia di stazione appaltante e per regione. L'Autorità individua con propria deliberazione le informazioni rilevanti e le relative modalità di trasmissione. Entro il 30 aprile (4) di ciascun anno, l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture trasmette alla Corte dei conti l'elenco delle amministrazioni che hanno omesso di trasmettere e pubblicare, in tutto o in parte, le informazioni di cui al presente comma in formato digitale standard aperto. Si applica l'articolo 6, comma 11, del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.
adminAppalti – Anticorruzione: pubblicato Dlgs. 97/2016
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Nuovo Regolamento SISTRI: DM 78/2016

Nuovo Regolamento SISTRI: DM 78/2016
Abrogato DM 52/2011 – Sistri
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Nella Gazzetta Ufficiale n.120 del 24 maggio 2016, è stato pubblicato il Decreto 30 marzo 2016, n. 78 “Regolamento recante disposizioni relative al funzionamento e ottimizzazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti in attuazione dell’articolo 188bis, comma 4bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”.
Il nuovo Decreto Ministeriale, emanato con le finalità di semplificare e ottimizzare il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (art. 188-bis., comma 4-bis 152/2006), abroga e sostituisce il vecchio Testo unico Sistri (dm 52/2011) pur rispecchiandone nella sostanza l’articolazione e i relativi allegati. L’unica grande differenza è l’eliminazione del corposo Allegato III che riportava la tipologia delle informazioni delle Schede SISTRI relative alle varie categorie di soggetti obbligati ad aderire al sistema.
Le informazioni specifiche e le procedure operative vengono, …. continua lettura articolo 
Leggi testo Regolamento Sistri DM 78/2016 

adminNuovo Regolamento SISTRI: DM 78/2016
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Convegno: Nuovo Codice Appalti, Padova, 23.6.2016 ore 9/13

Studio Legale Ambiente organizza incontro formativo sulle novità del Nuovo Codice Appalti (Dlgs. 50/2016) con riferimento ai settori dell’Ambiente, Sicurezza sul Lavoro e Anticorruzione.
Il Convegno si terrà a Padova, Giovedì 23 giugno 2016 dalle ore 8.45 alle 13.30 presso l’Hotel Marriott.
Per l’iscrizione al convegno vai alla locandina allegata ……Apri locandina e scheda iscrizione 

adminConvegno: Nuovo Codice Appalti, Padova, 23.6.2016 ore 9/13
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Sicurezza sul lavoro/Ambiente: casi di esclusione dall'appalto (3)

Sicurezza sul lavoro/Ambiente: casi di esclusione dall’appalto
Cause di esclusione – art. 80 comma 1 Dlgs. 50/2016 (in riforma al Dlgs. 163/2006 art. 38)
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Sempre con riferimento all’art. 80 Dlgs. 50/2016 si registra l’ampliamento del novero dei reati la cui condanna determina l’esclusione dall’appalto. Il legislatore si è adattato anche alle novità inserite dalla L. 68/2015 di recente vigenza.
L’ ultimo gruppo di reati, previsto dall’art. 80 comma 1 lettera g), trova espressione sintetica in quanto si riferisce ad ogni altro delitto da cui derivi, quale pena accessoria, l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
Si tratta di alcuni reati ai quali l’art. 32 quater c.p. (inserito dalla L. 68/2015) impone l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione …….. continua lettura articolo Corruzione e appalti 3 

adminSicurezza sul lavoro/Ambiente: casi di esclusione dall'appalto (3)
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Violazione norme ambientali: esclusione dall'appalto (2)

Violazione norme ambientali: esclusione dall’appalto
Cause di esclusione – art. 30 comma 3 e art. 80 Dlgs. 50/2016 (in riforma al Dlgs. 163/2006 art. 38)
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


L’art. 80 Dlgs. 50/2016 al comma 5 disciplina altri casi di esclusione dalla partecipazione all’appalto.
In particolare il comma 5 precisa:

  1. Le stazioni appaltanti escludono dalla partecipazione alla procedura d’appalto un operatore economico in una delle seguenti situazioni, anche riferita a un suo subappaltatore nei casi di cui all’articolo 105, comma 6, qualora:
    a) la stazione appaltante possa dimostrare con qualunque mezzo adeguato la presenza di gravi infrazioni debitamente accertate alle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro nonché agli obblighi di cui all’articolo 30, comma 3 del presente codice;

1) La prima parte della lettera a) era già prevista nell’art. 38 … continua lettura articolo ambiente e appalti 

adminViolazione norme ambientali: esclusione dall'appalto (2)
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Casi di esclusione dall'appalto: novità (1)

Nuovo codice appalti e Corruzione
Cause di esclusione – art. 80 Dlgs. 50/2016 (in riforma al Dlgs. 163/2006 art. 38)
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


L’art. 80 del Codice appalti ha rielaborato l’art. 38 del Dlgs. 163/2006 relativo alle cause di esclusione alla partecipazione dell’appalto.
Si registrano molte novità e la riscrittura dell’articolo.
Il legislatore indica con precisione i casi di esclusione.
I reati corruttivi, causa di esclusione, vengono precisati con dovizia a fronte della generica indicazione presente nell’art. 38 Dlgs. 163/2006 previgente.
Il legislatore indica anche quale causa di esclusione, con assoluta novità …….continua lettura articolo Corruzione e appalti

adminCasi di esclusione dall'appalto: novità (1)
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Codice appalti e comunicato ANAC

ANAC: comunicato- disciplina codice appalti 
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


L’ANAC interviene nel disciplinare la fase attuativa del Codice appalti con un comunicato che chiarisce il rapporto tra Bandi e gare già pubblicati ed entrata in vigore del Dlgs. 50/2016 … non solo.
L’ANAC apre le porte alle consultazioni aperte al pubblico per la redazione delle prossime linee guida (previste dal nuovo codice appalti) : il modulo per la partecipazione è pubblicato sul sito dell’ANAC
Partecipazione Linee Guida ANAC
Comunicato ANAC

adminCodice appalti e comunicato ANAC
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Sicurezza: responsabilità dei lavoratori

Sicurezza: responsabilità dei lavoratori
Obbligo di collaborazione/Comportamento esorbitante o abnorme/Cass. pen. 8883/2016
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La Cassazione penale con la sentenza n. 8883/2016 ribadisce alcuni punti di arrivo della evoluzione giurisprudenziale in materia di sicurezza.
OBBLIGO COLLABORATIVO DEI LAVORATORI
La Corte precisa “…come il sistema della normativa antinfortunistica, si sia lentamente trasformato da un modello “iperprotettivo”, interamente incentrato sulla figura del datore di lavoro che, in quanto soggetto garante era investito di un obbligo di vigilanza assoluta sui lavoratori (non soltanto fornendo i dispositivi di sicurezza idonei, ma anche controllando che di questi i lavoratori facessero un corretto uso, anche imponendosi contro la loro volontà), ad un modello “collaborativo” in cui gli obblighi sono ripartiti tra più soggetti, compresi i lavoratori.
Tale principio, normativamente affermato dal continua lettura articolo  Cass. pen. 8883.2016

adminSicurezza: responsabilità dei lavoratori
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Nuovo Codice Appalti: in vigore dal 19.4.2016

Codice Appalti:pubblicato in Gazzetta Ufficiale
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19.4.2016 il DECRETO LEGISLATIVO 18 aprile 2016, n. 50 Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonche’ per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Serie Generale n.91 del 19-4-2016 – Suppl. Ordinario n. 10) note: Entrata in vigore del provvedimento: 19/04/2016
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adminNuovo Codice Appalti: in vigore dal 19.4.2016
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