Delega ambientale – Sicurezza e Ambiente – Cassazione pen. 27853/2015

Delega ambientale e struttura societaria di modeste dimensioni: ammissibilità, struttura della responsabilità
Principio di non contraddizione tra normativa Sicurezza e Ambiente – Cass. Pen., Sez. III, n. 27853/2015
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Nadia Tosello


 
La Corte di Cassazione Penale ha di recente esaminato l’istituto della delega di funzioni in materia ambientale statuendo due principi meritevoli di considerazione per la loro portata fortemente innovativa.
Con un primo principio, ponendosi in contrasto rispetto all’orientamento ormai consolidato secondo il quale il trasferimento di poteri trova ragione in virtù della complessa articolazione aziendale, i Giudici di legittimità hanno ammesso la delega di funzioni in materia ambientale anche nell’ambito delle aziende di modeste dimensioni. A dire il vero continua lettura articolo ..Delega ambientale

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Lavoro: depenalizzazione reati, Circolare n. 6 del 5.2.2016

Depenalizzazione Reati – Dlgs. 8/2016
Circolare del Ministero lavoro 
segnalazione Studio Legale Ambiente


Pubblicata Circolare del ministero del lavoro che cerca di chiarire l’ambito di applicazione del Dlgs. 8/2016 che ha depenalizzato molte contravvenzioni punite con multa o ammenda. Non sono interessate alla depenalizzazione le contravvenzioni di cui al Dlgs. 81/2008 (sicurezza) e del Dlgs. 152/2006 (ambiente). Tuttavia la depenalizzazione incide su numerose fattispecie che divengono “sanzioni amministrative” secondo lo schema di cui all’art. 1 Dlgs. 8/2016
Circolare n. 6 del 5.2.2016

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Prodotti da fumo, mozziconi, fazzoletti di carta… – Modifiche al Dlgs. 152/2006

Prodotti da fumo, mozziconi, fazzoletti di carta, gomme da masticare, scontrini – Modifiche al Dlgs. 152/2006
Oneri del Comune. Rifiuti di piccolissime dimensioni – artt. 232bis, 232ter, 255 1bis Dlgs. 152/2006.
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


L’art. 40 della legge sulla “Green Economy” (L. 221/2015) pubblicata in Gazzetta ufficiale del 18.1.2016 vigente dal 2.2.2016 strappa un sorriso.
Dopo l’art. 232 del Dlgs. 152/2006 – dedicato ai “rifiuti prodotti dalle navi e residui di carico e nell’ambito del titolo dedicato alla “gestione di particolari categorie di rifiuti” – il legislatore inserisce due nuovi articoli:
1) l’art. 232bis dedicato ai rifiuti di prodotti da fumo che prevede che “i Comuni provvedono a installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi…. continua lettura articolo..
 
 

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Terre e rocce: modifiche al DM 161/2012

Materiali da scavo: modificato il DM 161/2012
Dlgs. 221/2015 art. 28 espunge i materiali lapidei.
a cura di Studio legale Ambiente – avv. Cinzia Silvestri


 
L’art. 28 del Dlgs. 221/2015 modifica il DM 161/2012 in materia di “terre e rocce da scavo”; espunge dal testo il riferimento ai residui di lavorazione di materiali lapidei. Si ricorda invero che tali residui sono stati sempre al centro di ripesamenti del legislatore in tutta la travagliata storia della disciplina dei materiali lapidei.
Dal 2.2.2016 dunque il testo dell’art. 1 del DL 161/2015 che definisce i “materiali da scavo” è il seguente:
art. 1 co. 1 b) «materiali da scavo»: il suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un’opera quali, a titolo esemplificativo:
scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.);
perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento, ecc.;
opere infrastrutturali in generale (galleria, diga, strada, ecc.);
rimozione e livellamento di opere in terra;
materiali litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei, sia dei corpi idrici superficiali che del reticolo idrico scolante, in zone golenali dei corsi d’acqua, spiagge, fondali lacustri e marini;
residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non connessi alla realizzazione di un’opera e non contenenti sostanze pericolose (quali ad esempio flocculanti con acrilamide o poliacrilamide).
I materiali da scavo possono contenere, sempreché la composizione media dell’intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti massimi previsti dal presente Regolamento, anche i seguenti materiali: calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato…

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Discarica: ammessi rifiuti con PCI > 13.000 kJ/kg

Discarica: ammessi Rifiuti con PCI > 13.000 kJ/kg.
Dlgs. 221/2016: abrogata lettera p) dell’art. 6 comma 1 del Dlgs. 36/2003 (Discariche)
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La legge sulla “Green Economy” (L. 221/2016) pubblicata in Gazzetta ufficiale del 18.1.2016 vigente dal 2.2.2016 all’art. 45 ha abrogato la lettera p) dell’art. 6 comma 1 del Dlgs. 36/2003 (Discariche) che così recitava:
L’art. 6 comma 1 lett. p) non ammetteva in discarica: p) rifiuti con PCI (Potere calorifico inferiore) > 13.000 kJ/kg a partire dal 29 febbraio 2016 ad eccezione dei rifiuti provenienti dalla frantumazione degli autoveicoli a fine vita e dei rottami ferrosi per i quali sono autorizzate discariche monodedicate che possono continuare ad operare nei limiti delle capacita’ autorizzate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225.
Dal 2.2.2016 dunque sono ammessi (rimangono ammessi) in discarica i rifiuti con PCI > 13.000 kJ/kg.

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Emas e ISO14001 – riduzione garanzie in sede di gara

Appalti verdi – EMAS E ISO14001 – riduzione delle garanzie in sede di gara
Modifica dell’art. 75 comma 7 e art. 83 Dlgs. 163/2006 – Green Economy
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La legge sulla “Green Economy” (L. 221/2016) pubblicata in Gazzetta ufficiale del 18.1.2016 vigente dal 2.2.2016 ha innovato il sistema appalti (Dlgs. 163/2006) introducendo rilevanti modifiche del testo intese ad agevolare ma anche a disciplinare gli appalti e le clausole che possono incentivare “l’ambiente”.
L’art. 75 del Dlgs. n. 163/2006 disciplina le Garanzie a corredo dell’offerta,..(continua lettura articolo e schema) 
Anche l’art. 83 del Dlgs. 163/2006 è stato riformato nel prevedere nuovi criteri per la valutazione dell’offerta.
Quando il contratto e’ affidato con il criterio dell’offerta economicamente piu’ vantaggiosa, il bando di gara stabilisce i criteri di valutazione dell’offerta, pertinenti alla natura, all’oggetto e alle caratteristiche del contratto. Il legislatore con le modifiche di cui alla L. 221/2016 inserisce nuovi criteri di natura “ambientale” pur sempre a titolo esemplificativo.
 

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Discariche: proroga termini potere calorifico

Potere calorifico e discariche: DL 210/2015
proroga termini
segnalazione a cura Studio legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Discariche(Art. 8, comma 2)
Viene rinviato al 30 giugno 2015 l’accesso in discarica dei rifiuti con potere calorifico inferiore che supera i 13mila Kj/Kg. Oggetto della proroga è, infatti, il divieto di ammissibilità previsto dall’articolo 6, comma 1, lettera p), Dlgs 36/2003 sulle discariche.
Leggi articolo pubblicato su questo sito

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Sistri, proroga dei termini al 1.1.2017: DL n. 210/2015

PROROGA DEI TERMINI – DECRETO LEGGE 210/2015
Sistri (Art. 8, comma 1)
Segnalazione a cura Studio legale Ambiente – Cinzia Silvestri – Dario Giardi


In data 30.12.2015 è stato pubblicato il DL n. 210/2015 già in vigore ed in attesa di conversione in Legge.
Slitta al 1° gennaio 2017 l’applicazione delle sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi di tracciamento informatico dei rifiuti, ad eccezione dell’omessa iscrizione e dell’omesso pagamento del contributo.
Si proroga di un anno – dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016 — il periodo transitorio “di adeguamento” al Sistri, durante il quale i nuovi obblighi “informatici” di tracciamento convivono con formulari, registri di carico/scarico e Mud (cd. “doppio binario”).
Fino alla fine del 2016, quindi, continueranno ad applicarsi – e saranno sanzionabili — gli adempimenti e gli obblighi “cartacei” di cui agli articoli 188, 189, 190 e 193 del Dlgs 152/2006, nel testo previgente alle modifiche apportate dal Dlgs 205/2010, mentre con riferimento alle violazioni delle regole Sistri continueranno ad sanzionabili solo la mancata iscrizione o il mancato versamento del contributo annuale.
Sempre con riferimento al sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti, inoltre, la norma proroga di un anno — dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016 — anche il termine finale di efficacia del contratto con l’attuale gestore del servizio (e di indennizzo dei costi di produzione consuntivati).
Leggi articolo 8 DL 210/2015
Leggi articolo pubblicato su questo sito

adminSistri, proroga dei termini al 1.1.2017: DL n. 210/2015
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ANTICORRUZIONE: Novità L. n. 69/2015 e Determina ANAC n. 12/2015

ANTICORRUZIONE: Novità L. n. 69/2015 e Determina ANAC n. 12/2015
Pubblicazione materiale Corso, Venezia, 2 e 10 dicembre 2015
a cura Studio Legale Ambiente


Si pubblica il materiale utilizzato per il Corso “anticorruzione” tenuto a Venezia.
Possono accedere al materiale solo coloro che hanno partecipato al corso muniti di password.
Il Corso ha svolto i seguenti temi

  • le novità inserite dalla L. 69/2015 al codice penale e alla L. 190/2012;
  • le figure criminose della concussione e della induzione indebita di cui agli articoli 317 e 319quater c.p.;
  • le novità contenute nella determina 12/2015 dell’ANAC

accedi materiale relativo :Corruzione L. 69/2015 2 e 10 dicembre 2015 
accedi materiale relativo : PNA ANAC determina n. 12.2015 

adminANTICORRUZIONE: Novità L. n. 69/2015 e Determina ANAC n. 12/2015
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TERRE E ROCCE DA SCAVO: SCHEMA DPR, consultazioni pubbliche

TERRE E ROCCE DA SCAVO: APERTE LE CONSULTAZIONI PUBBLICHE fino al 19 dicembre 2015
Schema di DPR Terre e Rocce da scavo
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Dal 19 novembre 2015 al 19 dicembre 20115 (30 giorni) sono aperte le consultazioni pubbliche alla schema di regolamento di semplificazione in materia di Terre e rocce da scavo.
Il Ministero ha pubblicato invero lo schema di D.P.R. nonché un questionario accessibile a tutti che verrà considerato , si spera, per la redazione finale del DPR.
La lettura dello schema è inoltre utile al fine di valutare il prossimo futuro sulla complicata e inquieta vicenda delle terre e rocce.
Vai al questionario clicca questionario
leggi Schema_regolamento_TRS

adminTERRE E ROCCE DA SCAVO: SCHEMA DPR, consultazioni pubbliche
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Rumore: TAR Veneto si pronuncia sulla riduzione orario locali

Rumore: ordinanza del sindaco che limita orario di apertura locali
TAR VENETO, sentenza n. 1213/2015
Segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – Margherita Pepe


 
Il TAR ribadisce la necessità che i provvedimenti di natura urgente, tanto più se limitano gli orari di apertura dei locali, “…non possono risultare legittimi se posti in essere per il raggiungimento di un fine di interesse pubblico, suscettibile di essere realizzato mediante provvedimenti tipici emanati nell’esercizio di ordinari poteri di amministrazione attiva.
Infatti, solo il venire in essere di situazioni non tipizzate dalla legge, ed in presenza di un’istruttoria adeguata e di una congrua motivazione circa l’esistenza dell’interesse pubblico, consente di giustificare la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi e la possibilità di derogare alla disciplina vigente…”.
***
Una società, titolare di un ristorante nel quale si suona….continua lettura articolo clicca TAR Veneto Rumore

adminRumore: TAR Veneto si pronuncia sulla riduzione orario locali
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Corruzione -ANAC: determina 12/2015

Aggiornamento del PNA: determina n. 12/2015
Gazzetta uff. del 16.11.2015
segnalazione a cura Studio legale Ambiente


La determinazione n. 12/2015 aggiorna il Piano Nazionale anticorruzione.
La lettura del testo porta in luce alcune precisazioni.
Sul rapporto tra il Piano anticorruzione e il Dlgs. 231/2001 ovvero alla responsabilità amministrativa degli enti, l’ANAC precisa:
“…Le difficolta’ incontrate dalle pubbliche amministrazioni dovute alla sostanziale novita’ e complessita’ della normativa. La tecnica dell’introduzione di misure organizzative per la prevenzione della corruzione e’ stata prevista, per soggetti di natura privatistica, con il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. La legge 190/2012, pur ispirandosi al citato decreto, implica un’attivita’ piu’ vasta e impegnativa, di autoanalisi organizzativa e di individuazione di misure preventive relative potenzialmente a tutti i settori di attivita’. Cio’ in rapporto a fenomeni corruttivi che non riguardano il solo compimento di reati, ma toccano l’adozione di comportamenti e atti contrari, piu’ in generale, al principio di imparzialita’ cui sono tenuti tutte le p.a. e i soggetti che svolgono attivita’ di pubblico interesse…”
L’ANAC interviene soprattutto in materia di appalti e contratti pubblici a seguito anche delle modifiche apportate alla L. 190/2012 dalla L. 69/2015.
Ed invero gli appalti costituiscono ambito di elevato rischio correttivo.
L’ANAC analizza infatti l’area di rischio e individua i rischi potenziali e le misure di prevenzione. Ricorda l’importanza della completa mappatura dei processi.
Vai alla lettura della determinazione ANAC 12/2015

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Sicurezza: delega di funzioni

La delega di funzioni può essere rifiutata?
Interpello Min. lavoro n. 7/2015
segnalazione a cura Studio legale Ambiente


Il Ministero risponde all’interpello di una azienda richiamando l’art. 16 Dlgs. 81/2008 e ribadisce che la delega deve avere tutti i requisiti richiesti dall’art. 16 tra i quali risulta la possibilità anche di non accettare la delega proposta.
La delega dunque non è …obbligatoria e non può essere imposta.
Nulla di nuovo, dunque, ma l’esistenza di un interpello sul tema denota che esiste dubbio anche su ciò che dovrebbe essere certo.

 Leggi Interpello Min. lavoro 2 novembre2015 n. 7 

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Rimozione rifiuti e responsabilità P.A.

Rimozione rifiuti e responsabilità della P.A.
Consiglio di Stato n. 4505/2015 – Condanna il Comune al risarcimento del danno
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 
Di particolare interesse la sentenza del Consiglio di Stato n. 4504/2015.
Il Comune di Milano (proprietario del sito) ordina ad una società, detentrice del sito ai soli fini della bonifica dello stesso, non solo di rimuovere rifiuti ma anche di fare fronte all’occupazione abusiva di un gruppo di 750 nomadi. Nomadi che avevano reiteratamente occupato il terreno e con materiali di risulta erigevano baracche, casupole, ricoveri di fortuna privi di servizi igienici.
Il Comune imputava alla Società …….continua lettura  192 Cds 4504

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Rifiuti ed esclusione della punibilità

Gestione abusiva rifiuti ex art. 256 Dlgs. 152/2006 ed esclusione della punibilità
Applicazione dell’art. 131 bis c.p: Cassazione penale 41850/2015
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La sentenza della Cassazione affronta varie questioni di interesse.
La Corte, in relazione al caso esaminato, ribadisce posizioni già assunte in merito alla
1) cessione gratuita di rifiuti,
2) alla occasionalità della cessione e
3) alla applicazione del Regolamento UE del 2011 che trova applicazione solo per le condotte successive alla entrata in vigore dello stesso.
La novità della Cassazione però interviene nella applicazione del nuovo istituto della “esclusione della punibilità per la particolare tenuità del fatto” di cui all’art. 131 bis[1] c.p.. ..continua lettura clicca articolo  131 bis c.p.c. e Cass. 41580


 
[1] art. 131-bis. Esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto (3).
Nei reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni, ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena, la punibilità è esclusa quando, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, valutate ai sensi dell’articolo 133, primo comma, l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale.
L’offesa non può essere ritenuta di particolare tenuità, ai sensi del primo comma, quando l’autore ha agito per motivi abietti o futili, o con crudeltà, anche in danno di animali, o ha adoperato sevizie o, ancora, ha profittato delle condizioni di minorata difesa della vittima, anche in riferimento all’età della stessa ovvero quando la condotta ha cagionato o da essa sono derivate, quali conseguenze non volute, la morte o le lesioni gravissime di una persona.
Il comportamento è abituale nel caso in cui l’autore sia stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza ovvero abbia commesso più reati della stessa indole, anche se ciascun fatto, isolatamente considerato, sia di particolare tenuità, nonché nel caso in cui si tratti di reati che abbiano ad oggetto condotte plurime, abituali e reiterate.
Ai fini della determinazione della pena detentiva prevista nel primo comma non si tiene conto delle circostanze, ad eccezione di quelle per le quali la legge stabilisce una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato e di quelle ad effetto speciale. In quest’ultimo caso ai fini dell’applicazione del primo comma non si tiene conto del giudizio di bilanciamento delle circostanze di cui all’articolo 69.
La disposizione del primo comma si applica anche quando la legge prevede la particolare tenuità del danno o del pericolo come circostanza attenuante.

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Nuovi Reati Ambientali: Relazioni del Convegno

Convegno, Padova, 29.10.2015

 Nuovi reati ambientali

 Comunicazioni agli iscritti


Studio Legale Ambiente ringrazia tutti gli iscritti per la partecipazione e per l’interesse dimostrato.

Si allegano le slides  che possono essere consultate solo dagli iscritti e partecipanti al convegno tramite Pword comunicata.

1) intervento avv. Cinzia Silvestri  “Nuovi reati ambientali” 

2) intervento Ing. Mirco Zambon Arpav “Le nuove procedure ex art. 318bis Dlgs. 152/2006″

3) intervento avv. Cinzia Silvestri “Reati ambientali e Dlgs. n.231/2001″

4) intervento Prof. Alessandro Segale Reati ambientali e rapporto con la ISO 14001/2015 

adminNuovi Reati Ambientali: Relazioni del Convegno
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Inquinamento ambientale: L. n. 68/2015

Inquinamento ambientale: L. n. 68/2015
Compromissione e deterioramento
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 
Il nuovo reato d’ inquinamento ambientale trova radici, o comunque riferimento, nelle definizioni di inquinamento e di danno ambientale di cui al Dlgs. 152/2006.
Il reato ha certamente autonoma valenza, svincolata dalle finalità civilistico/amministrative del Dlgs. 152/2006 ma non si può negare che il nuovo reato usufruisca dei contenuti già presenti del Codice ambientale.
Il deterioramento significativo e misurabile è….. continua lettura dell’articolo .
Iscriviti al Convegno in Padova, 29.10.2015 “Nuovi reati ambientali”

adminInquinamento ambientale: L. n. 68/2015
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Bonifica dei Siti ed omessa Bonifica: Legge n. 68/2015

Bonifica dei siti ed omessa bonifica: L. n. 68/2015
Rapporto tra l’art. 452 terdecies c.p. e l’art. 257 Dlgs. 152/2006
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La legge n. 68/2015 ha introdotto nel codice penale il reato di omessa bonifica ex art. 452terdecies c.p..
Il reato introduce un’ autonoma figura che non presuppone l’accertamento della condotta che ha causato l’evento di inquinamento ma colpisce
Chiunque essendovi

  1. obbligato per legge
  2. per ordine del Giudice (sentenza passata in giudicato) ovvero
  3. di un’autorità pubblica (provvedimento esecutivo)

NON provvede alla bonifica, al ripristino o al recupero dello stato dei luoghi
è punito con la pena della reclusione da 1 a 4 anni e con la multa da euro 20mila a 80mila.
Iscriviti al Convegno sui Nuovi reati ambientali, Padova , 29.10.2015
Continua lettura articolo Bonifica dei siti e omessa bonifica 

adminBonifica dei Siti ed omessa Bonifica: Legge n. 68/2015
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Classificazione Rifiuti: chiarimenti

Classificazione rifiuti: Chiarimenti dal Ministero dell’Ambiente
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – Dario Giardi


Il Ministero dell’Ambiente ha diramato due note, la seconda (Prot. n. 11845 del 28/09/2015) a correzione ed integrale sostituzione della prima (Prot. n. 0011719 del 25/09/2015), allo scopo di offrire chiarimenti interpretativi agli operatori sulla classificazione dei rifiuti.
Si precisa che:

  • dallo scorso giugno 2015 il regolamento (UE) N. 1357/2014 e la decisione 2014/955/UE trovano piena ed integrale applicazione nel nostro ordinamento giuridico e , di conseguenza, a decorrere dalla medesima data, gli allegati D ed I del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 , non risultano applicabili, laddove essi risultino in contrasto con le suddette disposizioni dell’Unione europea;
  • per quanto concerne l’Allegato D al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, continuano ad applicarsi soltanto i punti 6 e 7 del paragrafo intitolato “Introduzione”, in quanto costituiscono recepimento di una disposizione comunitaria introdotta con l’articolo 7, paragrafi 2 e 3 della direttiva 2008/98/CE, ancora vigente nel quadro normativo comunitario e non modificata dalle disposizioni in questione;
  • dal 1 °giugno 2015 l’Allegato I deve intendersi interamente disapplicato perché contiene disposizioni non conformi al disposto del nuovo regolamento;
  • l’applicazione delle nuove disposizioni dell’Unione europea determina la necessità di provvedere alla riclassificazione dci rifiuti con cosiddetto “codice a specchio”, per i quali la modifica delle caratteristiche di pericolo dell’Allegato III della direttiva 2008/98/CE, potrebbe causare la modifica della classificazione dci rifiuto da pericoloso a non pericoloso o viceversa;
  • eventuali disallineamenti relativi alla descrizione dei codici dei rifiuti sono da imputarsi alla traduzione in lingua italiana del testo originario della decisione, non implicando alcuna modifica reale degli stessi codici, come del resto risulta dal testo originario della decisione in lingua inglese;
  • nella decisione, all’allegato “Elenco di rifiuti di mi all’articolo 7 della direttiva 2008/98/ CE”, nel capitolo “Valutazione e classificazione”, paragrafo 1 “Valutazione delle caratteristiche di pericolo dei rifiuti”, la frase “quando una sostanza è presente nei rifiuti in quantità inferiori al suo valore soglia, non viene presa in considerazione per il calcolo di una determinata soglia” è da intendersi più propriamente nella maniera seguente “quando una sostanza è presente nei rifiuti in quantità inferiori al suo valore soglia, non viene presa in considerazione per il calcolo del valore limite di concentrazione”.

(Prot. n. 11845 del 28/09/2015)Allegato

adminClassificazione Rifiuti: chiarimenti
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Rifiuti e insufficiente controllo degli Enti

Rifiuti: abbandono e insufficiente controllo del territorio ad opera degli enti preposti.
TAR Napoli n. 4066/2015
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 
La sentenza si distingue per un inciso di particolare importanza e novità laddove riconosce l’”insufficiente controllo del territorio ad opera degli enti preposti”.
Il TAR esclude la responsabilità del proprietario del sito in quanto ha provato in sede di giudizio la sua diligenza di custodia del bene ed invero a fronte della diligenza del proprietario riconosce l’omesso controllo dell’Ente. Omesso controllo che non viene sanzionato ma che costituisce eco di quella giurisprudenza che comincia a riconoscere in capo alla Pubblica amministrazione un obbligo istituzionale di intervento.
In particolare….. continua lettura articolo TAR 4066.2015

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Convegno, Padova 29.10.2015: Nuovi Reati Ambientali

NUOVI REATI AMBIENTALI

LEGGE n. 68/2015

Modifiche al Dlgs. n. 231/2001

Rapporti con ISO 14001/2015


Data: PADOVA, 29 OTTOBRE 2015 – ore 9/13.30

Sede: Hotel AC MARRIOT Padova, Via Prima Strada 1- Padova

Crediti formativi: Accreditamento richiesto all’Ordine degli avvocati di Padova

Modalità di iscrizione e pagamento: E’ richiesto l’invio della scheda di iscrizione stampabile . Per maggiori informazioni contattare la segreteria di Studio Legale Ambiente (Sig.ra Veruska Odorico): tel. 041 957381(ore 9-13) o email: segreteria@studiolegaleambiente.it . Apri Locandina1

adminConvegno, Padova 29.10.2015: Nuovi Reati Ambientali
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ANAS deve rimuovere i rifiuti abbandonati sulla strada?

ANAS: obbligo di rimuovere i rifiuti
Ordinanze TAR Napoli
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Nei rapporti tra pubbliche amministrazioni e l’ordine di rimuovere i rifiuti ex art. 192 Dlgs. 152/2006 si registrano alcune sentenze che attribuiscono responsabilità all’Ente gestore – ad esempio delle Strade (ANAS) –  altre sentenze  che invece ne escludono la responsabilità ribadendo la necessità della prova della colpa o dolo anche in capo alla amministrazione.
Ribadiscono la responsabilità  dell’ANAS ….. continua lettura articolo ANAS rimozione rifiuti

adminANAS deve rimuovere i rifiuti abbandonati sulla strada?
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Discariche: nuovi criteri ammissibilità

Nuovi criteri ammissibilità in Discarica
Decreto Ministero Ambiente 2015
segnalazione a cura di Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’11 settembre 2015 il Decreto del Ministero Ambiente che ha modificato il Decreto del 27.9.2010 sui criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica.
E’ stato sostituito completamente l’allegato 3 del decreto.
 
Tale decreto è stato predisposto per risolvere un caso di pre-contenzioso comunitario (EU Pilot 1912/11/ENVI) nel quale la Commissione europea aveva rilevato che il decreto 27 settembre 2010 non era pienamente conforme a quanto disposto dalla Decisione del Consiglio 2003/33/CE.
Le modifiche, richieste dalla Commissione europea, contenute nel decreto, riguardano:

  • il codice dei rifiuti 101208 (piastrelle ceramiche cotte) che non potrà più essere smaltito in discarica senza la preventiva caratterizzazione;
  • l’introduzione della valutazione della capacità di neutralizzazione degli acidi dei rifiuti pericolosi stabili non reattivi per lo smaltimento nelle discariche di rifiuti non pericolosi;
  • l’introduzione dei criteri per garantire l’adeguata stabilità fisica e capacità di carico dei rifiuti pericolosi prima di consentire la loro ammissione in discariche per rifiuti non pericolosi.

Oltre alle modifiche volte a sanare i rilievi della Commissione europea, il decreto contiene anche misure volte a:

  • eliminare la deroga al parametro TOC (determinazione del Carbonio Organico Totale) per i criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi;
  • migliorare l’applicazione del limite di concentrazione per il parametro DOC (determinazione del Carbonio Organico Disciolto) per l’accettabilità dei rifiuti in discariche per non pericolosi;
  • chiarire l’applicabilità del parametro TDS (determinazione dei solidi disciolti totali) in alternativa ai parametri solfati e cloruri.

*Si rimanda alla lettura del Decreto MinAmbiente 24.6.2015.
 
 
 

adminDiscariche: nuovi criteri ammissibilità
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