Sicurezza: Dirigente senza budget

Sicurezza: “Dirigente” senza budget
Cassazione penale n. 6370/2014

A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri 


 

La Corte di Cassazione, con sentenza 6370 dell’11 febbraio 2014, ha chiarito la posizione del soggetto che, sebbene qualificato come dirigente, non abbia poteri decisionali e di spesa ovvero di budget o fondi finanziari ai quali attingere, in relazione alle responsabilità scaturenti dalla sua posizione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.. Tali soggetti pur avendo la qualifica di dirigente e occupando posizione di vertice non sono equiparabili al datore di lavoro e dunque non sono imputabili le relative responsabilità continua lettura articolo Dirigente senza budget

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Dlgs. 231/2001: differenza tra concussione e Induzione indebita

Dlgs. 231/2001 – Concussione e Induzione indebita
 Quale differenza tra i due reati? Risponde la Cassazione penale Sez. Unite 12224/2014
 A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


I reati di concussione e induzione indebita sono sanzionati dal Dlgs. 231/2001 con particolare gravità (da 300 quote a 800 e sanzioni interdittive) (vedi anche articolo su questo sito)
Tali reati possono essere utilmente commessi anche in materia ambientale attesa la trasversalità degli istituti tant’è che il Piano Nazionale Anticorruzione prevede l’estensione o comunque la considerazione di questi reati anche in tutti i settori (Ambiente, Sicurezza ecc..).
Di fatto l’introduzione del reato di Induzione amplia il novero dei comportamenti perseguibili in quanto coglie l’aspetto psicologico della induzione facilmente riscontrabile nella nostra quotidianità e forse meno percepibile come reato nella coscienza di molti. (continua lettura dlel’articolo concussione e induzione..)

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Sicurezza: Amministratore condominio e appalti

Sicurezza: Amministratore condominio e appalti
Cassazione penale n. 42347/2013 – Art. 26 Dlgs. 81/2008
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri 


 
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 42347 del 15 ottobre 2013, ha chiarito la posizione dell’amministratore di condominio riferita agli obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione (artt. 26 e 55 D. Lgs. 81/2008)
In particolare ha chiarito se l’amministratore di condominio, in caso di appalto, rivesta la qualifica di datore di lavoro e se, in ipotesi negativa, ricopra comunque una posizione di garanzia che gli impone di assicurare la sicurezza del lavoro.
La Cassazione rinvia …. (continua lettura Sicurezza amministratore condominio….

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Linee Guida per l'indennizzo "da ritardo" della P.A.

LINEE GUIDA PER INDENNIZZO DA RITARDO della P.A.
Direttiva del Ministero: Indennizzo  da  ritardo   nella   conclusione   dei procedimenti ad istanza di parte.

Segnalazione a cura di Studio legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Pubblicata in Gazzetta ufficiale la Direttiva 9.1.2014 del Ministero della P.A. e semplificazione

La Direttiva pone Linee Guida per la erogazione dell’indennizzo nei casi in cui la PA tardi nel concludere un procedimento ad istanza di parte o d’ufficio.
La Direttiva si distingue per il contenuto ampio che riassume il dettato normativo con corretti riferimenti di giurisprudenza; recepisce l’intento del legislatore, lo chiarisce e tuttavia (non si comprende con quale potere) ..restringe il campo di applicazione della Legge e pone limiti alcuni rispettosi  del dettato legislativo ed altri di dubbio rispetto.

In ogni caso rimane un provvedimento chiarificatore.


La Direttiva fornisce dunque alla P.A. Linee Guida sull’applicazione  del DL 69/2013,   convertito,   con modificazioni, dalla L n. 98/2013.

La Legge introduce  il  diritto dell’interessato ad ottenere un indennizzo  da  ritardo e intende garantire  l’effettivita’   dei principi sanciti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241 e, in particolare:
1) tutelare i privati in conseguenza della  violazione  dei  termini  di conclusione  dei  procedimenti  attivati   ad   istanza   di   parte
2) prevedere  il  pagamento  di  un somma pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo.
3) sanzionare la violazione  di  un  obbligo,  in  quanto  correlato  al rispetto di un preciso termine  di  conclusione  di  un  procedimento amministrativo cosi’ come disciplinato dall’art.  2  della  legge  n. 241/1990.
4) ribadire che le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di concludere  un procedimento avviato d’ufficio o a istanza di parte con l’adozione di un  provvedimento  espresso,  entro  un  termine   definito   da   un regolamento adottato dalla specifica Amministrazione  di  riferimento o, in mancanza, entro il termine di trenta giorni.
5) L’indennizzo da ritardo prescinde  dalla natura giuridica del  termine  apposto  e,  quindi, dalla circostanza che il termine abbia  un  carattere  perentorio  (e determini  il  venir  meno   del   potere   dell’Amministrazione   di pronunciarsi) o ordinatorio (persistendo il relativo potere).
6) L’indennizzo è dovuto anche nell’eventualita’ in cui la mancata emanazione del provvedimento  sia riconducibile  ad  un  comportamento  “scusabile”,  e   astrattamente “lecito”, dell’Amministrazione (compreso caso fortuito o forza maggiore).
Il provvedimento contiene audace trasparente formulazione dei principi di difficile applicazione nella pratica. La Guida riassume il contenuto legislativo ed il percorso giurisprudenziale.
 La Direttiva invero dopo aver riconosciuto il dettato legislativo con ampio respiro comincia ad indicare , tra le righe, i limiti di tale indennizzo:
1) circoscrive  gli  effetti ai soli  procedimenti  amministrativi  relativi all’avvio e all’esercizio dell’attivita’ d’impresa.
2) richiesta di indennizzo solo per i procedimenti successivi al 21 agosto 2013
3) l’importo da  corrispondere  all’interessato e’ pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo, fino ad un  massimo  di 2.000 euro;
4) l’importo e’ calcolato a partire  dal  giorno  successivo alla data in cui il procedimento avrebbe dovuto essere concluso.
5) l’indennizzo  da  ritardo  non   e’ applicabile nelle ipotesi di Denunzia di Inizio di  Attivita’  (o  di Segnalazione Certificata di Inizio di Attivita’)
6)  L’interessato successivamente al decorso dei  termini  di conclusione del procedimento deve  ricorrere   all’Autorita’ titolare del potere sostitutivo di cui all’art. 2, comma 9-bis, legge n. 241 del  1990,  richiedendo  l’emanazione  del  provvedimento  non adottato  e,  contestualmente,   la   corresponsione   dell’eventuale indennizzo da ritardo per il caso  in  cui  il  titolare  del  potere sostitutivo non provveda nel termine a lui assegnato.
7) Tale istanza deve essere presentata nel termine perentorio di venti giorni dalla scadenza del termine entro il quale il  procedimento  si sarebbe dovuto concludere.
Il  rispetto  del  termine  di  presentazione  della   domanda   di indennizzo costituisce un onere a carico del privato. Ne consegue che la violazione dello  stesso  determinera’  un  effetto  decadenziale, impedendo  la  riproposizione  dell’istanza   diretta   ad   ottenere l’indennizzo con riferimento a quello specifico procedimento  di  cui si tratta.
 
 

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Ambiente, Dlgs. 231/2001 e Corruzione

Ambiente, Dlgs. 231/2001 e Corruzione
 Cosa cambia per le Pubbliche Amministrazioni e non solo (PNA)
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il modello relativo alla responsabilità amministrativa declinato all’art. 25[1] Dlgs. 231/2001 ha subìto, con la Legge190/2012, modifica ed integrazione.
La L. 190/2012 ha aggiunto tra i reati presupposto la “induzione indebita a dare o promettere utilità”  e ha revisionato, soprattutto, i reati richiamati nel codice penale (cfr. art. 75 della L. 190/2001).
Le Società che hanno pertanto costruito il modello sui reati di concussione e corruzione hanno aggiornato il Modello 231 alle novità introdotte dalla Legge sulla Corruzione…….. (continua la lettura dell’articolo Corruzione e ambiente ..)

Leggi anche sul sito articolo già pubblicato su PNA e PTCT….


[1] Art. 25 Concussione , induzione indebita a dare o promettere  utilita’  e  corruzione
1. In relazione alla commissione dei delitti di cui  agli  articoli 318, 321 e 322, commi 1  e  3,  del  codice  penale,  si  applica  la sanzione pecuniaria fino a duecento quote.
2. In relazione alla commissione dei delitti di cui  agli  articoli 319, 319-ter, comma 1, 321, 322, commi 2 e 4, del codice  penale,  si applica all’ente la sanzione pecuniaria da duecento a seicento quote.
3. In relazione alla commissione dei delitti di cui  agli  articoli 317, 319, aggravato ai sensi dell’articolo 319-bis quando  dal  fatto l’ente ha conseguito un profitto di rilevante entita’, 319-ter, comma 2, ((319-quater)) e 321 del codice penale,  si  applica  all’ente  la sanzione pecuniaria da trecento a ottocento quote.
4. Le sanzioni pecuniarie previste per i delitti di cui ai commi da 1 a 3, si applicano all’ente anche quando  tali  delitti  sono  stati commessi dalle persone indicate negli articoli 320 e 322-bis.
5. Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nei commi 2  e 3, si applicano le sanzioni interdittive  previste  dall’articolo  9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno.
 
 
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RAEE: sostanze pericolose restrizione

RAEE : sostanze pericolose restrizione
Restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature   elettriche ed elettroniche

Segnalazione a cura di  Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri  e Dario Giardi


 

Il Consiglio dei Ministri del 28 febbraio, ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2011/65/Ue sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Ricordiamo che la direttiva europea 2011/65/UE mira a:
1) rendere più chiaro l’assetto… (continua lettura articolo 4RAEE)

adminRAEE: sostanze pericolose restrizione
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Sistri sanzioni: quando entrano in vigore?

Sistri: quando entrano in vigore le sanzioni? 1 gennaio 2015
Proroga dei termini L. 125/2014
 A cura di Cinzia Silvestri – Studio Legale Ambiente


E’ stato convertito con Legge n. 15/2014 il DL 150/2013. Vai alla lettura DL 150/2013 art. 10 

In particolare il comma 3 bis dell’art. 11 L. 125/2014 ha modificato il termine per l’applicazione delle sanzioni – Sistri  non più al 1 agosto 2013 bensi al 31.12.2014:
“…3-bis. Nei dieci mesi successivi alla data del 1° ottobre 2013 Fino al 31.12.2014 continuano ad applicarsi gli adempimenti e gli obblighi di cui agli articoli 188 , 189 , 190 e 193 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 , nel testo previgente alle modifiche apportate dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 , nonché le relative sanzioni. Durante detto periodo …. – continua lettura  Sistri sanzioni termini 


 
 
 
 

adminSistri sanzioni: quando entrano in vigore?
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Reati ambientali: novità

REATI AMBIENTALI – NOVITA’
Approvato dalla Camera il Disegno di Legge sui Nuovi Reati ambientali

Segnalazione a cura di  Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri  e Dario Giardi


 

La Camera dei Deputati ha dato impulso alla normativa che introduce rilevanti novità nel codice penale.
La declinazione degli articoli nuovi (artt. 452bis ss. c.p.) è già indicata nel sito del Parlamento di cui si riporta un estratto.
Ciò che si vuole mettere in luce con questa breve informativa è :
1) la collocazione dei nuovi reati ambientali…. (continua lettura articolo3 reati ambientali

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Piano Nazionale Anticorruzione e P.A.

Piano Nazionale Anticorruzione: Le Amministrazioni sono chiamate a realizzare il Piano Triennale Anticorruzione (PTPC)

A cura di Cinzia Silvestri– Studio Legale Ambiente


 

E’ stato approvato il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) che ha lo scopo di segnare alcune linee guida finalizzate alla prevenzione della corruzione.
Il concetto di corruzione, nell’ambito del PNA, ha una accezione ampia, non strettamente giuridica, e vuole colpire tutti i comportamenti in cui si riscontri l’abuso da parte di un soggetto Pubblico ; in particolare dialoga con alcuni blocchi normativi di particolare complessità e rilevanza …..(……..continua lettura articolo PNA e PTPC

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Bonifiche e SIN: Art. 252 bis Dlgs. n. 152/2006

Bonifiche e Siti di Interesse Nazionale (SIN)
Art. 252bis Dlgs. 152/2006 come riformato dalla L. n. 9/2014
(Destinazione Italia)

A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 

Il DL 145/2013 (Destinazione Italia) è stato convertito con modifiche dalla  L. n. 9/2014
L’articolo 4 della L. 9/2014 modifica l’art. 252bis del Dlgs. 152/2006 che si occupa dei Siti inquinati Nazionali (SIN) di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale.
Di seguito schema di confronto con il DL 145/2013 convertito nonché ….(continua lettura articolo252bis

adminBonifiche e SIN: Art. 252 bis Dlgs. n. 152/2006
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Contributo per progetti: bando con scadenza a 28.2.2014

😀 😀 Contributo per progetti dal Ministero : bando in scadenza al 28.2.2014
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


 
Pubblicato sul sito del Ministero per lo sviluppo economico il bando ministeriale di cui al Decreto Direttoriale 10 gennaio 2014.
Il bando, che scade al 28.2.2014, finanzia progetti a partire da € 100.000,00.
Destinatari dell’intervento pubblico,sono  le Associazioni, gli Enti e gli Istituti, operanti a livello nazionale, rappresentativi del tessuto imprenditoriale di riferimento nonché le Camere di commercio miste iscritte all’Albo di cui all’articolo 22, comma 1 della legge 29 dicembre 1993, n. 580.
La finalità pubblica è quella di sostenere attraverso un contributo finanziario lo svolgimento di “attività promozionali di rilievo nazionale” per l’internazionalizzazione delle PMI  che i citati organismi rappresentano, al fine di promuovere il tessuto produttivo nazionale.

Bando per contributi Enti 
 
 

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Acque di dilavamento e industriali: non sono assimilabili

Acque di dilavamento e industriali: non sono assimilabili
Cass. pen. Sez III 2867/2014  

A cura di Cinzia Silvestri– Studio Legale Ambiente


 

Il caso:
Sul piazzale asfaltato di uno stabilimento veniva stoccato del materiale (poltiglia, frammenti di carta, fanghiglia.. ). Le acque piovane (meteoriche di dilavamento) trascinavano i materiali stoccati trasformandosi in acque meteoriche contaminate, mescolandosi alle acque piovane e scaricando sul suolo a mezzo dei tombini.
 Ebbene secondo la sentenza poi impugnata …. (continua lettura articolo Acque dilavamento e industriali…)

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TARI e Circolare del Ministero Ambiente

TARI: Tassa sui Rifiuti e Circolare Ministero dell’Ambiente
Regime tariffario per assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero
 A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri  e Dario Giardi


 
 In relazione ad alcune criticità interpretative emerse a seguito dell’entrata in vigore della legge 147/2013 – Legge Stabilità 2014, è stata pubblicata sul sito del MATTM (www.minambiente.it) la circolare n. 1/2014, a firma del Ministro Orlando, che fornisce l’interpretazione del Ministero sul mancato coordinamento tra le disposizione riportate al comma 649, seconda parte e al comma 661 dell’art. 1 della legge in parola.
A riguardo, si riportano di seguito le due disposizioni oggetto dell’intervento ministeriale:

  • “649. […] Per i produttori di rifiuti speciali assimilati agli urbani, nella determinazione della TARI, il comune, con proprio regolamento, può prevedere riduzioni della parte variabile proporzionali alle quantità che i produttori stessi dimostrino di avere avviato al recupero.”
  • “661. Il tributo non è dovuto in relazione alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero.”

Il contrasto del disposto normativo nasce dal mancato coordinamento del testo nel corso dei lavori parlamentari finalizzati alla definizione dello stesso: il Parlamento infatti con l’introduzione del comma 649 ha inteso lasciare ai Comuni la facoltà di disporre, con un regolamento, l’individuazione dei criteri per la riduzione della parte variabile della tariffa per i rifiuti assimilati avviati al recupero, senza considerare quanto già presente nel disegno di legge e cioè la totale esclusione di detti rifiuti dalla TARI riportata al comma 661.
Sulla base di un “principio di ragionevolezza”, il Ministro Orlando, in attesa di un chiarimento normativo, ha inteso “dare la precedenza” al disposto riportato al comma 649, seconda parte rispetto al comma 661, così da lasciare alle amministrazioni locali, come si legge nella circolare, la possibilità di “conciliare … l’intuitiva esigenza di massima sostenibilità finanziaria … con politiche di incentivo e stimolo per le buone pratiche in tema di recupero dei rifiuti” .
Si riporta in allegato la circolare n. 1/2014 del MATTM per ulteriori dettagli.
 
 
 
 

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Sfalci e potature: combustione

Sfalci e potature: Combustione
Cassazione penale n. 16474/2013
a cura di Cinzia Silvestri – Studio Legale Ambiente


 
La Cassazione penale ha affrontato un caso che si presenta oggi di particolare attualità, alla luce del nuovo reato di combustione illecita dei rifiuti (art. 256bis Dlgs. 152/2006).
La sentenza applica l’art. 185 Dlgs. 152/2006 come riformato nel 2010 (Dlgs. 205/2010): norma peraltro più favorevole per il reo e conseguente applicazione dell’art. 2 c.p. .. e la Cassazione  assolve l’imputato.
Continua a leggere l’articolo …256 sfalci potature

adminSfalci e potature: combustione
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Novità Ambientali: Focus L. n. 6/2014

Novità ambientali: L. n. 6/2014 (Terra dei fuochi)

Focus sulle novità introdotte dalla L. 6/2014: non solo “combustione illecita di rifiuti”
a cura di Cinzia Silvestri – Studio Legale Ambiente


 
La Legge n. 6/2014 si occupa di situazioni di emergenza ambientali ed ha inserito alcune novità dedicate in particolare alla Regione Campania (che ormai ha una legislazione quasi dedicata), alle ipotesi di commissariamento, alle imprese con importanza nazionale strategica (leggi Ilva). Novità che avranno ripercussioni anche in altri ambiti.
Lo stesso reato di Combustione illecita di rifiuti (che ha dato nome alla legge “terra dei fuochi”) nasce per reprimere condotte sorte prevalentemente in Campania ma destinate a colpire l’intera Italia.
Continua lettura articolo…..L. 6/2014
 
 
 

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Acque/fanghi: DM Ambiente 15.1.2014

Acque/Fanghi: DM Ambiente del 15.1.2014
Modifiche al Dlgs. 152/2006
a cura di Studio Legale Ambiente


 

Il Ministero dell’Ambiente pubblica in Gazzetta Ufficiale del 10.2.2014 Decreto che modifica l’allegato IV, parte I della parte V del Dlgs. 152/2006. 

La parte V disciplina la tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera.

In particolare l’art. 272 comma 1 si occupa degli “… gli impianti e le attivita’ con emissioni scarsamente rilevano  

agli effetti dell’inquinamento atmosferico”.

Ebbene l'allegato IV prevede, alla lettera p) della  parte  I,  tra gli impianti e le attivita' con emissioni scarsamente
rilevanti  agli effetti dell'inquinamento atmosferico, «gli impianti  di  trattamento acque, con esclusione delle linee di
trattamento fanghi»;
 Il DM a mezzo della modifica dell'allegato citato propone  le linee di trattamento dei fanghi derivanti dal trattamento
delle  acque  reflue che si  caratterizzano  per  la  presenza  di  emissioni  scarsamente rilevanti agli effetti
dell'inquinamento atmosferico;
  Si precisa che le linee di  trattamento  dei  fanghi  che  operano nell'ambito  di  impianti  di  trattamento  delle
acque  a  fini  di potabilizzazione  non  producono,  per  la  natura  stessa  di  tali attivita', emissioni in atmosfera,
con  la  conseguenza  che  non  e' necessario prevedere tali linee nell'allegato IV, parte I, alla parte quinta
decreto legislativo n. 152 del 2006;

DM Ambiente 15.1.2014

adminAcque/fanghi: DM Ambiente 15.1.2014
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Rifiuti: Combustione illecita è Legge

Rifiuti: Combustione Illecita è Legge

Legge del 6.2.2014 n. 6 di conversione del DL 136/2013 (Terra dei Fuochi)
a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il legislatore con Legge n. 6/2014 vigente dal 9.2.2014 ha convertito il DL 136/2014 (Terra dei fuochi)

L’art. 3 della L. n. 6/2014 ha inserito numerose modifiche ed integrazioni disciplinando al primo comma l’art. 256 bis (modificato) e al comma 2 inserendo la disciplina delle competenza e dei controlli rispetto a tale reato.
Si allega di seguito tabella riassuntiva pubblicata nel ………….continua lettura 256 bis 3

adminRifiuti: Combustione illecita è Legge
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Paglia, sfalci e potature – finanziamenti

Paglia, Sfalci e potature – Energia (2)
Biomasse – energia – finanziamenti

a cura di avv. Cinzia Silvestri – Studio Legale Ambiente


 

PAGLIA, SFALCI E POTATURE – BIOMASSA – ENERGIA
L’art. 185 comma 1 lett. f) esclude l’applicazione della normativa rifiuti la paglia sfalci e potature e richiama chiaramente il concetto di “biomassa”.
f) le materie fecali, se non contemplate dal comma 2, lettera b), paglia,  sfalci  e  potature,  nonche’  altro  materiale …. continua lettura articolo 3 biomasse 185 sfalci potature

adminPaglia, sfalci e potature – finanziamenti
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Paglia, Sfalci e potature – Energia

Paglia, Sfalci e potature – Energia
Evoluzione normativa dell’art. 185 Dlgs. 152/2006: schema

a cura di avv. Cinzia Silvestri – Studio Legale Ambiente


 
Il legame tra “materie vegetali” – sottoprodotto – energia” è stato normato dal Legislatore (già nel 2008) laddove prevedeva all’art. 185 comma 2: “

…Possono  essere  sottoprodotti,  nel  rispetto delle condizioni della lettera p), comma 1 dell’articolo 183: materiali  fecali  e  vegetali  provenienti  da  attivita’ agricole utilizzati  nelle  attivita’  agricole  o  in  impianti  aziendali  o interaziendali per produrre energia o calore, o biogas,..”
Le materie vegetali provenienti dall’attività agricola non sono escluse… continua lettura articolo art 185 sfalci potature 2

adminPaglia, Sfalci e potature – Energia
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Convegno – Riutilizzo delle Acque e dei Fanghi – MILANO

Convegno –  Riutilizzo Acque e Fanghi da impianti di depurazione
Milano – 20.2.2014
segnalazione a cura di Cinzia Silvestri – Studio Legale Ambiente


Studio Legale Ambiente è lieto di segnalare convegno di particolare interesse organizzato da GSISR.
Gruppo Scientifico Italiano Studi e Ricerche, associazione senza fini di lucro impegnata da più di trent’anni nell’attività di formazione e divulgazione tecnico-scientifica, organizza la giornata di studio “RIUTILIZZO DELLE ACQUE E DEI FANGHI PRODOTTI DA IMPIANTI DI DEPURAZIONE” il giorno Giovedì 20 febbraio 2014 a Milano presso il Doria Hotel viale Andrea Doria 22.
Questa giornata di studi vuole fare il punto sul riutilizzo delle acque depurate e dei fanghi a partire dalle normative per poi focalizzarsi sulle scelte tecnologico-gestionali e sugli aspetti energetici. Dopo una panoramica legislativa seguono una serie di interventi sulle esperienze dei gestori, criteri di ottimizzazione, recupero energetico e casi di studio di impianti di depurazione con riutilizzo delle acque e dei fanghi, e un importante aggiornamento sui progetti di ricerca a livello europeo. La giornata si completa con il punto di vista degli enti di controllo, e con la valutazione dell’impatto ambientale ed epidemiologico. Ampio spazio è riservato alla discussione. Si ringraziano tutti i relatori per aver reso possibile questa giornata con i loro importanti contributi.

adminConvegno – Riutilizzo delle Acque e dei Fanghi – MILANO
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Accesso agli "atti" della P.A. e accesso "civico": differenze

Accesso agli “atti” della P.A. e accesso “Civico”: differenze (schema)
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il Decreto sulla trasparenza amministrativa (Dlgs. n. 33/2013 vigente dal 20.4.2013) obbliga le amministrazioni a rendere trasparenti e conoscibili a tutti (Chiunque) le informazioni e dati anche sulla propria organizzazione.
Il Decreto impone … continua lettura articolo Dlgs. 33.2013

adminAccesso agli "atti" della P.A. e accesso "civico": differenze
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Accesso civico e informazioni ambientali

Accesso alle informazioni ambientali  – Decreto sulla trasparenza amministrativa
Breve disamina dell’art. 40 Dlgs. n. 33/2013
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il decreto sulla Trasparenza amministrativa Dlgs. 33/2013 prevede  all’art. 40 la disciplina sulle “informazioni ambientali”.
Il legislatore permette l’applicazione delle nuove norme sulla trasparenza, tra le quali anche l’art. 5 sull’accesso civico, alle informazioni ambientali.
Vero è che tale normativa, gli obblighi imposti e tanto più le sanzioni sono ancora oggi poco conosciuti.
Vale la pena di segnalare , a conferma dell’interesse pubblico sotteso all’accesso delle informazioni ambientali, che eventuale ricorso TAR al diniego di accesso è esentato dal pagamento del contributo unificato (art. 13 comma 6bis lett. a) DPR 115/2002); non altrettanto invece il semplice diritto di accesso civico (che rimane soggetto al pagamento del contributo unificato).
Studio Legale Ambiente offre una breve prosa dell’art. 40 Dlgs n. 33/2013; vai alla lettura della breve disamina sull “art. 40 Dlgs. 33.2013

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Consorzi Imballaggi e Statuto: sospeso DM 26.4.2013

Consorzi Imballaggi e Statuto: TAR Lazio Ord. n. 89/2014 sospende  il DM 26.4.2013
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente 


Con DM 26.4.2013 il Ministero Ambiente provvedeva ad imporre ai Consorzi (gestione imballaggi) ex art. 223 Dlgs. 152/2006 la “formulazione” di nuovo Statuto.
Alcuni consorziati impugnavano il DM avanti al TAR Lazio evidenziando, tra le tante censure, che le disposizioni ivi contenute erano lesive della autonomia privata ; nonchè contrarie al dettato legislativo ex art. 223 Dlgs. 152/2006.
Il TAR Lazio riconosce le ragioni dei consorziati, seppur ancora in via cautelare, e sospende il DM 26.4.2013.
TAR Lazio
DM 26.4.2013
 

adminConsorzi Imballaggi e Statuto: sospeso DM 26.4.2013
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