Riciclo e riuso – Decreto “crescita”

Riciclo e riuso – Decreto “crescita”

Riciclo e riuso
Agevolazioni fiscali Decreto Legge 34/2019 convertito L. 58/2019
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente

L’art. 26 ter del DL 34/2019 introduce agevolazioni fiscali  sui prodotti da riciclo e riuso.
Incentiva l’acquisto di prodotti riciclati di rifiuti o rottami; incentiva l’uso di tali prodotti creando sconti, contributi, compensazioni, credito imposta per coloro che utilizzato e comprano tali beni. L’articolo rimanda pero ad un regolamento futuro la individuazione dei “..requisiti tecnici e le certificazioni idonee ad attestare la natura e le tipologie di materie e prodotti oggetto di agevolazione…”.

Art. 26 ter
Agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso
1. Per l’anno 2020, e’ riconosciuto un contributo pari al 25 per cento del costo di acquisto di:
a) semilavorati e prodotti finiti derivanti, per almeno il 75 per cento della loro composizione, dal riciclaggio di rifiuti o di
rottami;
b) compost di qualita’ derivante dal trattamento della frazione organica differenziata dei rifiuti.
2. Alle imprese e ai soggetti titolari di reddito di lavoro autonomo acquirenti dei beni di cui al comma 1, il contributo di cui al medesimo comma 1 e’ riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, fino ad un importo massimo annuale di euro 10.000 per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l’anno 2020. Il credito d’imposta spetta a condizione che i beni acquistati siano effettivamente impiegati nell’esercizio dell’attivita’ economica o professionale e non e’ cumulabile con il credito d’imposta di cui all’articolo 1, comma 73, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
3. Ai soggetti acquirenti dei beni di cui al comma 1 non destinati all’esercizio dell’attivita’ economica o professionale, il contributo di cui al medesimo comma 1 spetta fino a un importo massimo annuale di euro 5.000 per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l’anno 2020. Il contributo e’ anticipato dal venditore dei beni come sconto sul prezzo di vendita ed e’ a questo rimborsato sotto forma di credito d’imposta di pari importo.
4. I crediti d’imposta di cui ai commi 2 e 3:
a) sono indicati nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono riconosciuti;
b) non concorrono alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attivita’ produttive e non rilevano ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;
c) sono utilizzabili esclusivamente in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, a decorrere dal 1° gennaio del periodo d’imposta successivo a quello di riconoscimento del credito, senza l’applicazione del limite di cui al comma 53 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Ai fini della fruizione dei crediti d’imposta, il modello F24 e’ presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento.
5. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono definiti i requisiti tecnici e le certificazioni idonee ad attestare la natura e le tipologie di materie e prodotti oggetto di agevolazione nonche’ i criteri e le modalita’ di applicazione e fruizione dei crediti d’imposta di cui al presente articolo, anche al fine di assicurare il rispetto dei limiti di spesa di cui ai commi 2 e 3.
6. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 20 milioni di euro per l’anno 2021, si provvede mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate derivanti dal presente decreto. ))

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Rifiuti ed imballaggi – Decreto “crescita”

Rifiuti ed imballaggi – Decreto “crescita”

Rifiuti ed imballaggi
Incentivi dal DL. 34/2019 convertito in Legge n. 58/2019.
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente

L’art. 26 bis del DL 34/2019 convertito in legge n. 58/2019 attribuisce abbuoni, credito imposta ecc.. a coloro che restituiscono, riutilizzano gli imballaggi delle merci o effettuano la raccolta differenziata ai fini del riciclo. Beneficio riconosciuto fino ad un massimo di € 10.000 annue.

Così recita l’art. 26 bis:
Disposizioni in materia di rifiuti e di imballaggi
1. L’impresa venditrice della merce puo’ riconoscere all’impresa acquirente un abbuono, a valere sul prezzo dei successivi acquisti, in misura pari al 25 per cento del prezzo dell’imballaggio contenente la merce stessa ed esposto nella fattura. L’abbuono e’ riconosciuto all’atto della resa dell’imballaggio stesso, da effettuare non oltre un mese dall’acquisto. All’impresa venditrice che riutilizza gli imballaggi usati di cui al periodo precedente ovvero che effettua la raccolta differenziata degli stessi ai fini del successivo avvio al riciclo e’ riconosciuto un credito d’imposta di importo pari al doppio dell’importo degli abbuoni riconosciuti all’impresa acquirente, ancorche’ da questa non utilizzati.
2. Il credito d’imposta di cui al comma 1 e’ riconosciuto fino all’importo massimo annuale di euro 10.000 per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l’anno 2020. Il credito d’imposta e’ indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito, non concorre alla formazione del reddito ne’ della base imponibile dell’imposta regionale sulle attivita’ produttive e non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. Il credito d’imposta e’ utilizzabile esclusivamente in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e non e’ soggetto al limite di cui al comma 53 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Il credito d’imposta e’ utilizzabile a decorrere dal 1° gennaio del periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati riutilizzati gli imballaggi ovvero e’ stata effettuata la raccolta differenziata ai fini del successivo avvio al riciclo degli imballaggi medesimi, per i quali e’ stato riconosciuto l’abbuono all’impresa acquirente, ancorche’ da questa non utilizzato. Ai fini della fruizione del credito d’imposta, il modello F24 e’ presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento.
3. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabilite le disposizioni per l’attuazione dei commi 1 e 2 e le modalita’ per assicurare il rispetto dei limiti di spesa ivi previsti.
4. Agli oneri di cui al presente articolo, pari a 10 milioni di euro per l’anno 2021, si provvede mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate derivanti dal presente decreto. )

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Terre e rocce da scavo: Linee Guida ISPRA/SNPA

Terre e rocce da scavo: Linee Guida ISPRA/SNPA

Terre e rocce da scavo: Linee Guida Ispra/SNPA
pubblicate sul sito www.snpambiente.it
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – 28.5.2019


Il Consiglio  del Sistema Nazionale Protezione Ambiente (SNPA) con delibera 54/2019 ha approvato le linee guida su terre e rocce da scavo sulla base delle sole osservazioni di alcune ARPA (Veneto incluso); linee guida definite “immediatamente esecutive” quasi fosse un provvedimento, una delibera con forza di “legge”. Linee Guida che dal punto di vista normativo non sono fonti e non sono vincolanti e che sono state trasmesse al Ministero ambiente, al Presidente Conferenza delle Regioni e province Autonome.
Linee Guida che hanno struttura di vero e proprio manuale operativo in esecuzione del DPR 120/2017 (leggi).

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PRIVACY E RIFIUTI..RACCOLTA DIFFERENZIATA

PRIVACY E RIFIUTI..RACCOLTA DIFFERENZIATA

PRIVACY E RACCOLTA DIFFERENZIATA
Relazione del Garante – 2018
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicata sul sito del Garante Privacy la Relazione del 2018.
La Privacy (GDPR 2016/679 vigente dal 25.5.2018) si estende anche ai modi di raccolta differenziata dei rifiuti.
Scrive il Garante:
“Interpellato da numerosi comuni e singoli interessati, il Garante è intervenuto nuovamente in relazione agli aspetti di protezione dei dati personali connessi alla attività di raccolta differenziata svolta dagli enti locali. Pur riconoscendo la legittimità di salvaguardare il rispetto della disciplina sulla raccolta differenziata anche alla luce delle attuali e diffuse problematiche ambientali, il Garante ha ribadito la necessità di tutelare il diritto degli interessati a non subire violazioni ingiustificate della propria sfera di riservatezza, considerato che tra i rifiuti possono confluire, in parti- colare, effetti personali che sono talvolta relativi ad informazioni concernenti la sfera della salute o politico-religioso-sindacale. Per tali ragioni, anche nell’ottica del principio di responsabilità di cui all’art. 24 del RGPD, il Garante ha invitato numerosi comuni a valutare la conformità delle prescelte modalità di raccolta differenziata al quadro normativo vigente in materia di protezione dei dati personali (tra le tante, cfr. note 10 settembre 2018 e 26 marzo 2018).
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RAEE, rifiuti radioattivi, sfalci e potature – Legge Comunitaria 2018 – pubblicata L. n. 37/2019

RAEE, rifiuti radioattivi, sfalci e potature – Legge Comunitaria 2018 – pubblicata L. n. 37/2019

Legge Comunitaria 2018 – L. n. 37/2019 – vigente dal 26.5.2019
sfalci e potature, rifiuti radioattivi, RAEE…
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicata in Gazzetta ufficiale la Legge Comunitaria 2018 – L. n. 37/2019 vigente dal 26.5.2019 .
Il testo di occupa dell’ambiente:
art. 18 – Disposizioni relative alla responsabilita’ primaria e alla responsabilita’ ultima in materia di combustibile esaurito o rifiuti radioattivi – Procedura di infrazione n. 2018/2021
art. 19 – Disposizioni relative ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) – Corretta attuazione della direttiva 2012/19/UE – Caso EU-Pilot 8718/16/ENVI
art. 20 – Disposizioni relative allo smaltimento degli sfalci e delle potature – Caso EU-Pilot 9180/17/ENVI
Leggi testo L. 37/2019 Legge comunitaria 2018

adminRAEE, rifiuti radioattivi, sfalci e potature – Legge Comunitaria 2018 – pubblicata L. n. 37/2019
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DIFESA LEGITTIMATA – LEGGE N. 36/2019

Legittima difesa …in pillole 
art. 52 c.p. – novità
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – 4.5.2019


La difesa legittimata è Legge (Pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 3.5.2019).
Legge 26.4.2019 n. 36 vigente dal 18.5.52019. Il testo si compone di 9 articoli e si apre proprio con la modifica dell’art. 52 c.p sulla legittima difesa.
Il Presidente Mattarella ha pubblicato sul sito del Quirinale una lettera di precisazione su alcuni punti della Legge : https://www.quirinale.it/elementi/28586
1) LEGITTIMA DIFESA: L’articolo 52 al primo comma  ribadisce la non punibilità per colui che si difende da “offesa ingiusta” e sempre che la difesa sia proporzionataall’offesa .
La Legge 36/19 interviene sul secondo comma dell’art. 52 che si riferisce espressamente alla “violazione di domicilio” ex art. 614 c.p.. Il legislatore aggiunge la parola “sempre” idonea ad imporre una “presunzione” di proporzionalità della difesa laddove qualcuno entri armato nelle nostre case (ma non solo nelle case).
Segue la modifica del comma 3 dell’art. 52 c.p. che permette di considerare  “domicilio” anche il luogo dove venga esercitata attività di lavoro, commerciale o altro.
Viene inserito il quarto comma, vera anima dell’artt. 52, che afferma esistere semprela legittima difesa nel caso di introduzione di terzi nel proprio domicilio, estensivamente considerato.
 
Di seguito l’articolo modificato:
 
c.p. art. 52. Difesa legittima.
1 Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa .
2 Nei casi previsti dall’articolo 614, primo e secondo comma, sussiste sempre il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:

  1. a) la propria o la altrui incolumità;
  2. b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione.

3 La disposizione di cui al secondo commaLe disposizioni di cui al secondo e quarto commasi applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale
 
4 Nei casi di cui al secondo e al terzo comma agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone ».
Leggi lettera presidente Repubblica Mattarella https://www.quirinale.it/elementi/28586
LEGGI testo Legge 26.4.2019 n. 36 Legittima difesa 

adminDIFESA LEGITTIMATA – LEGGE N. 36/2019
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Sfalci e potature: modifiche art. 185 Dlgs. 152/2006

Sfalci e potature – rifiuti urbani?
Legge comunitaria 2018 art. 20 – L. n. 37/2019
Modifica dell’art. 185 comma 1 lett. f)
 A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri 12.5.2019


 L’articolo 20[1]della Legge Comunitaria 2018 ( pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 11.5.2019 L. 37/2019 – vigente dal 26.5.2019) modifica l’art. 185 comma 1 lett. f) del Dlgs. 152/2006 con riferimento alla parte relativa agli “sfalci e potature”.
L’art. 185 Dlgs. 152/2006 esclude dall’applicazione della normativa sui rifiuti alcuni beni, alcune materie; e ciò comporta importanti conseguenze.
Le modifiche all’art. 185 Dlgs. 152/2006 pongono fine al precontenzioso, del maggio 2017,con la Commissione europea 9180/17/ENVI Eu Pilot e cercano di evitare che l’Italia subisca altra procedura d’infrazione.
Si riporta schema delle modifiche apportate all’185 comma 1 lett. f)  Dlgs. 152/2006….continua lettura schema e articolo su legge comunitaria 2018
[1]Articolo 20 Legge comunitaria 2018 (Disposizioni relative allo smaltimento degli sfalci e delle potature – Caso EU-Pilot 9180/17/ENVI) 
 

adminSfalci e potature: modifiche art. 185 Dlgs. 152/2006
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SUBAPPALTO AL 50% – Sblocca cantieri (3)

SUBAPPALTO AL 50%
Appalti : “Sblocca cantieri” – DL 32/2019 vigente al 19.4.2019
art. 105 Dlgs. 50/2016
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Anche l’art. 105 Dlgs. 50/2016 (vedi commento all’art. 216 in questo sito) subisce modifiche interessanti in materia di subappalto; articolo già modificato dal Dlgs. 56/2017 con vigenza dal 20.5.2017.
Il Governo, Decreto Legge 32/2019, prevede che il  subappalto è indicato dalle stazioni appaltanti

  • nel bando di gara e
  • non può superare la quota del cinquanta per cento dell’importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture” (art. 105, comma 2).

La soglia per il subappalto aumenta dal 30% al 50% . Le stazioni appaltanti possono indicare le quote nella relativa gara.
L’art. 105 Dlgs. 50/2016 subisce dunque ....continua lettura e schema art. 105 Dlgs. 50/2016 – sub appalti DL 32.19 

adminSUBAPPALTO AL 50% – Sblocca cantieri (3)
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Appalti – Nuovo Regolamento? art. 216 Dlgs. 50/2016 (2)

Appalti – REGOLAMENTO UNICO  – Soft Law e riforma Codice appalti
“Sblocca cantieri” – DL 32/2019 vigente al 19.4.2019
art. 216 comma 27 octies Dlgs. 50/2016
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Ritorno al passato?
La “soft law” ovvero “quell’agire che proprio legislativo non è”; soft law voluta e introdotta dalla L. 11/2016 e che attribuisce all’ANAC il potere di indicare Linee Guida, subisce un arresto.
Il DL. 32/2019 inserisce l’art. art. 216, comma 27-octies, del d.lgs. n. 50/2016che dispone, che entro 180 giorni (entro 19.10.2019) debba essere adottato un REGOLAMENTO UNICO di esecuzione ed attuazione del codice appalti. La memoria corre al vecchio DPR 207/2010 attuativo del Dlgs. 163/2006 peraltro richiamato espressamente nella sua attuale vigenza proprio dai commi 4,05,8 e seguenti dell’art. 216 oggi modificato. DPR 207/2010 ancora ad oggi applicabile nelle parti richiamate.
Il Legislatore evoca nuovo regolamento,...continua lettura art. 216 Dlgs. 50/2016 e schema nuovo art. 216 Codice appalti DL 32.19

adminAppalti – Nuovo Regolamento? art. 216 Dlgs. 50/2016 (2)
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Appalti: Testo DL 32/2019 – Sblocca Cantieri – vigente al 19.4.2019 (1)

Testo DL 32/2019 – Sbocca cantieri
vigente dal 19.4.2019
segnalazione a cura – Studio Legale Ambiente


Compare in gazzetta Ufficiale del 18.4.2019 con immediata vigenza al 19.4.2019 i Decreto Legge “Sblocca Cantieri” o meglio – Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.
Numerose le modifiche al Codice Appalti Dlgs. 50/2016
Sblocca cantieri DL 32/2019
 

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Parlamento Europeo e Gestione Rifiuti- 4.4.2019

Risoluzione del Parlamento europeo del 4 aprile 2019 sulla gestione dei rifiuti
Discarica? no grazie
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Il P.E. ha pubblicato risoluzione sulla Gestione dei Rifiuti.
Leggi Risoluzione P.E. 4.4.2019 gestione rifiuti.
Il testo, snello, richiama l’economia circolare, pone l’incenerimento quale penultima scelta e solo prima della discarica, e scrive:

  1. invita gli Stati membri a compiere maggiori progressi nella definizione di piani e progetti efficaci in materia di prevenzione, riutilizzo, raccolta differenziata e riciclaggio, in quanto essi sono fattori essenziali per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti, traendo benefici economici dall’economia circolare e migliorando l’efficienza delle risorse; esorta la Commissione a sostenere gli Stati membri nei loro sforzi di attuazione, anche attraverso l’assistenza tecnica e i fondi dell’Unione; suggerisce di adottare strumenti economici adeguati, come stabilito nella direttiva quadro sui rifiuti, e di attuare regimi di responsabilità estesa del produttore efficienti ed efficaci sotto il profilo dei costi per favorire la transizione verso l’economia circolare;
  2. invita gli Stati membri ad adottare misure per depurare i rifiuti e migliorare la gestione dei rifiuti (raccolta, cernita e riciclaggio) e ad adottare strumenti economici e campagne per prevenire la dispersione dei rifiuti;
adminParlamento Europeo e Gestione Rifiuti- 4.4.2019
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Plastica monouso: Parlamento Europeo propone….

PLASTICA MONOUSO: PARLAMENTO EUROPEO PROPONE…
Risoluzione PE del 27.3.2019
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – 29.3.2019


Si allega testo in Italiano della Risoluzione Legislativa del PE sulla riduzione dell’uso della plastica Monouso – (Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 27 marzo 2019 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente)
Leggi Direttiva UE plastica 27.3.2019
Emerge, dalla lettura del testo, la difficoltà di definire la “plastica monouso” o meglio di identificare gli oggetti con tale caratteristica.
La Direttiva futura (UE 2019) ancora priva di numero, sarà applicabile invero solo a tali oggetti.
Per comprendere meglio si riporta il punto 23 della Risoluzione che esclude dalla disciplina: le bottiglie di vetro,i contenitori a lunga durata,vernici inchiostri, adesivi
Include invece: Le salviette di plastica anche ad uso domestico; contenitori per fast food, scatole per pasti, per panini, per involtini e per insalate
con alimenti freddi o caldi, o contenitori per alimenti freschi o trasformati che non richiedono ulteriore preparazione, quali frutta, verdura o dolci.
Recita testualmente la Risoluzione al punto 12:
Per definire chiaramente l’ambito di applicazione della presente direttiva è necessario
definire il concetto di prodotti di plastica monouso. La definizione dovrebbe
escludere i prodotti di plastica che sono concepiti, progettati e immessi sul mercato
per poter compiere, durante il loro ciclo di vita, molteplici spostamenti o rotazioni, in
quanto sono riempiti nuovamente o riutilizzati con la stessa finalità per la quale sono
stati concepiti. I prodotti di plastica monouso sono generalmente destinati a essere
utilizzati una volta sola oppure per un breve periodo di tempo prima di essere
gettati. Le salviette umidificate per l’igiene personale e per uso domestico
dovrebbero del pari rientrare nell’ambito di applicazione della presente direttiva,
mentre le salviette umidificate per uso industriale dovrebbero essere escluse. Per
chiarire ulteriormente se un prodotto sia da considerare un prodotto di plastica
monouso ai fini della presente direttiva, è opportuno che la Commissione sviluppi
linee guida sui prodotti di plastica monouso. In considerazione dei criteri definiti
nella presente direttiva, sono esempi di contenitori per alimenti da considerare
prodotti di plastica monouso ai fini della presente direttiva i seguenti contenitori:
contenitori per fast food, scatole per pasti, per panini, per involtini e per insalate
con alimenti freddi o caldi, o contenitori per alimenti freschi o trasformati che non
richiedono ulteriore preparazione, quali frutta, verdura o dolci. Sono esempi di
contenitori per alimenti che non devono essere considerati prodotti di plastica
monouso ai fini della presente direttiva i contenitori per alimenti secchi o alimenti
venduti freddi che richiedono ulteriore preparazione, i contenitori contenenti
alimenti in quantità superiori a una singola porzione oppure contenitori per
alimenti monoporzione venduti in più di una unità. Sono esempi di contenitori per
bevande da considerare prodotti di plastica monouso: bottiglie per bevande o
imballaggi compositi per bevande utilizzati per birra, vino, acqua, bibite
rinfrescanti, succhi e nettari, bevande istantanee o latte, ma non tazze per bevande,
in quanto queste rientrano in una categoria distinta di prodotti di plastica
monouso ai fini della presente direttiva. Dato che non rientrano tra i prodotti di
plastica monouso più frequentemente rinvenuti sulle spiagge dell’Unione, i
contenitori in vetro e metallo per bevande non dovrebbero essere disciplinati dalla
presente direttiva
 

adminPlastica monouso: Parlamento Europeo propone….
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REGIONE VENETO: Bando rottamazione auto al 31.5.2019

Rottamazione Autoveicoli Inquinanti Bando 2019

segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


La Regione Veneto pubblica bando per la rottamazione degli autoveicoli inquinanti per i cittadini veneti e così scrive sul sito della Regione:
“La Giunta regionale, in linea con le esigenze di contenimento degli inquinanti, tra i quali il materiale particolato, ed in coerenza con gli impegni assunti con la sottoscrizione il 9 Giugno 2017 del “Nuovo Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano”, con deliberazione n. 328 del 26.03.2019 pubblicata sul BURV n. 29 del 29.03.2019 ha approvato un bando rivolto ai privati cittadini per la concessione di un contributo da 2.000 a 3.500 Euro a fronte della rottamazione di autoveicoli altamente inquinanti e contestuale acquisto di automezzi a basso impatto ambientale.
La scadenza per la trasmissione delle istanze di contributo è il 31.05.2019.
Leggi con attenzione il bando per appurare se sei in possesso dei requisiti per accedere al contributo, gli uffici rimangono comunque a disposizione per risolvere eventuali altri dubbi dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 12:00.
Per verificare la classe emissiva della tua auto (euro 0, euro 1, etc) accedi al portale dell’automobilista ed inserisci il numero di targa…”
scarica la delibera di approvazione del bando
scarica il bando

adminREGIONE VENETO: Bando rottamazione auto al 31.5.2019
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Dispositivi protezione individuale – Nuove regole – Dlgs. 17/2019

Sicurezza sul lavoro: DPI – pubblicato Dlgs. 17/2019
Dispositivi di protezione individuale
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta ufficiale del 11.3.2019 il DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2019, n. 17, vigente dal 12.3.2019.

"Adeguamento  della  normativa   nazionale   alle   disposizioni   del
regolamento (UE) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del  Consiglio,
del 9 marzo 2016, sui dispositivi di  protezione  individuale  e  che
abroga la direttiva 89/686/CEE del Consiglio.
Modifiche al Dlgs. 81/2008 e non solo.
Leggi DPI Dlgs. 17/2019 

Di seguito l’art. 74 Dlgs. 81/2008 – Art. 74. Definizioni

  1. Si intende«Ai fini del presente decreto si intende»per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o piu’ rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonche’ ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.Si tiene conto, inoltre,delle finalita’, del campo di applicazione e delle definizioni di cui agli articoli 1, Regolamento (UE)n.2016/425.»;

 

  1. Non costituiscono DPI :«Ai fini del presente decretonon costituiscono DPI»;
  2. a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore;
  3. b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio;
  4. c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell’ordine pubblico;
  5. d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto ((…));
  6. e) i materiali sportivi quando utilizzati a fini specificamente sportivi e non per attivita’ lavorative;
  7. f) i materiali per l’autodifesa o per la dissuasione;
  8. g) gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.

 

 
adminDispositivi protezione individuale – Nuove regole – Dlgs. 17/2019
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Appalti: avvalimento e certificazioni ambientali

Appalti: Avvalimento e certificazioni anche ambientali
EMAS, ISO 14001, ISO 9001, OHSAS 18001…
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – 1.3.2019


La questione dell’avvalimento delle certificazioni non è stata pacifica ed anzi costituisce buon esempio della spaccatura tra decisioni (sentenze) della magistratura e pareri precontenziosi[1]dell’Anac (art. 211 Codice appalti); poteri e posizioni a volte discordi tra loro e forieri di confusione applicativa. L’avvalimento delle certificazioni anche ambientali è ammesso purchè risulti da chiaro testo contrattuale l’effettivo affidamento tra impresa ausiliaria e ausiliata (cfr. art. 89 Codice appalti).
Avvalimento
L’articolo 89 del Codice dei contratti pubblici (Dlgs. 50/2016) , disciplina  l’istituto dell’avvalimento che permette all’operatore economico di avvalersi della capacità, dei requisiti di carattere economico, finanziario, tecnico e professionale, di altri soggetti, per partecipare ad una procedura di gara.
Non sono oggetto di avvalimento i requisiti di ordine generale e quelli d’idoneità professionale. L’art. 89 Dlgs. 50/2016 esclude espressamente l’avvalimento della iscrizione all’albo dei gestori ambientali.
L’anno 2017 si distingue per avere precisato, a mezzo di sentenze … continua lettura avvalimento e certificazioni 
[1]Soft law – il parere di precontenzioso vincolante è impugnabile avanti alla Giustizia Amministrativa

adminAppalti: avvalimento e certificazioni ambientali
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Amianto: INAIL e bonifica amianto friabile e cementizio – foglio operativo

Amianto: Bonifica Amianto Friabile e Cementizio
Fact sheet – indicazioni operative
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente (25.2.2019)


Sul sito dell’ INAIL sono pubblicate indicazioni operative (fact sheet) per la bonifica di amianto friabile e per la bonifica di amianto cementizio.
Si tratta proprio di due fogli (sheet) dal taglio operativo relativi all’Amianto e ai Materiali Contenenti Amianto (MCA); fogli che con brevità ricordano che natura cancerogena dell’amianto è stata scoperta già dal 1973 e che solo nel 92 (L. 257/92) l’Italia ha bandito l’uso di tale materiale.
L’amianto peraltro obbliga a fare riferimento non solo al Dlgs. 81/2008 (DPC e DPI) e dunque alla protezione dei lavoratori ma anche alla gestione dei rifiuti contenenti amianto (RCA) Dlgs. 152/2006 che vanno trattati diversamente dai Dispositivi (tute, guanti ecc..) usati dai lavoratori.
L’Amianto invero richiede collegamento tra la normativa a tutela dei lavoratori e quella dell’ambiente.
Inail – indicazione operativa -bonifica-coperture-cemento-amianto
Inail – indicazione operative per la bonifica-materiali-amianto-friabile

adminAmianto: INAIL e bonifica amianto friabile e cementizio – foglio operativo
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MUD 2019 – pubblicato DPCM 28.12.2018

Rifiuti e MUD 2019 – 30.4.2019
Pubblicato in Gazzetta. Uff. 22.2.2019 – MUD 2019
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri (23.2.2019)


Recita l’art. 1 del DPCM firmato dal Presidente Consiglio Conte
Art. 1

  1. Il modello unico di dichiarazione ambientale allegato al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 dicembre 2017 e’ integralmente sostituito dal modello e dalle istruzioni allegati al presente decreto.
  2. Il modello di cui al presente decreto sara’ utilizzato per le dichiarazioni da presentare entro il 30 aprile di ogni anno con riferimento all’anno precedente, come disposto dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70.
  3. L’accesso alle informazioni contenute nel modello unico di dichiarazione ambientali Decreto  legislativo 19 agosto 2005, n. 195….

Vai alla lettura del DPCM e allegati MUD 2019 

adminMUD 2019 – pubblicato DPCM 28.12.2018
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MOG/MODELLO 231: Linee Guida CNDCEC

Modello 231: Principi consolidati/Linee Guida CNDCEC
Prima di elaborare il modello….bisogna conoscere il reato.
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Linee Guida sulla redazione del Modello 231 ex Dlgs. 231/2001, ne abbiamo lette diverse.
La genericità del dettato normativo ha aperto le porte alla creatività della redazione del modello.
Al legislatore poco importa della forma ma guarda alla sostanza della organizzazione aziendale finalizzata ad impedire la commissione di taluni reati descritti nel testo del Dlgs. 231/2001.
Ebbene il Consiglio Nazionale dei Commercialisti, sul proprio sito , rielabora i punti utili alla redazione del Modello 231, i principi consolidati. Rielaborazione o recupero di nozioni che si pongono il linea con la notizia ,che ormai corre via etere, di una possibile obbligatorietà della redazione del modello.
Si allega dunque il testo reperito sul sito del Consiglio Nazionale dei commercialisti che vede la partecipazione anche di un  “esperto”  del CNF (Consiglio Nazionale Forense). Si auspica peraltro  che, proprio in quanto di tratta di reati, anche il CNF (Consiglio Nazionale Forense) o altro organismo/ordine dell’avvocatura proponga  Linee Guida magari indicando le difficoltà tecniche di prevedere/impedire la commissione di reati che affondano le proprie radici nell’animo umano (si pensi ai reati corruttivi). Prima di elaborare il modello ..bisogna conoscere il reato.
linee Guida febbraio 2019 CNDCEC 
 
 

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Concessioni idroelettriche (2): quali beni passano alle Regioni?

Concessioni di Grandi Derivazioni idroelettriche (2)
Quali beni passano alla Regione?
art. 12 comma 1 Dlgs. 79/99 – art. 11 quater L. 12/2019 – DL 135/2018
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – 17.2.2019


L’art. 12 Dlgs. 79/99 subisce, con il DL 135/2018 art. 11 quater (convertito in Legge n. 12/2019 con vigenza dal 12.2.2019), radicale modifica e rivisitazione.
Come già indicato nel precedente articolo su questo sito, l’art. 11 quater si occupa delle grandiconcessioni idroelettriche ed è diviso in due parti (a) e b)).
La parte b) ha abrogato alcuni commi dell’art. 12 citato. commi 2, 4, 8-bis e 11 (e 3,5 già precedentemente abrogati)
La parte a) invece ha sostituito i commi 1 e 1 bis con ben 7 commi da 1bis a 1 septies.
Occupiamoci del primo comma dell’art. 12; comma 1 che ha una corrispondenza diretta col RD 1755/33 artt. 25 e 26 e segna il passaggio di proprietà dei beni, relativi alle concessioni dalla Stato (poi Enel), alle Regioni; Regioni che costituiscono vera novità del nuovo testo.
1) Nuovo comma 1 art. 12 Dlgs. 79/99
Recita la prima parte del comma 1
«1. Alla scadenza delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e nei casi di decadenza o rinuncia, le opere di cui all’articolo 25, primo ….continua lettura commento e schema su art. 12 comma 1 Dlgs. 79/99 art. 11 quater 

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Gestori impianti stoccaggio e trattamento rifiuti: obbligo informazioni al 4.3.2019

Gestori impianti stoccaggio e rifiuti: obbligo informazioni al 4.3.2019/ Disposizioni attuativeDopo aver pubblicato le Linee Guida del 21.12.2018
Piano di Emergenza Esterno (PEE) – Piano di Emergenza Interno (PEI)
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Dopo aver pubblicato le Linee Guida del 21.12.2018, sul sito del Ministero Ambiente sono state pubblicate le Disposizioni attuative dell’art. 26-bis, inserito dalla L. 132/2018 prime indicazioni per i gestori degli impianti: “Nelle more dell’emanazione del DCPM previsto dal comma 9 dell’art. 26-bis, che stabilirà le linee guida per la predisposizione dei PEE e per la relativa informazione alle popolazioni, ed in riscontro ai diversi quesiti pervenuti dagli operatori del settore, si forniscono le prime indicazioni sulle informazioni che i gestori degli impianti devono fornire ai prefetti ai sensi del comma 4 dell’art. 26-bis entro la data del 4 marzo 2019, e sui contenuti minimi del PEI…”
Recita la nota esplicativa: “Come noto, l’art. 26-bis del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, introdotto dalla legge 1° dicembre 2018, n. 132 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre 2018, n. 281 ed entrata in vigore il 4 dicembre 2018), ha previsto l’obbligo di predisporre entro novanta giorni un apposito “piano di emergenza interna” (di seguito PEI) per tutti i gestori degli impianti di stoccaggio e trattamento di rifiuti, esistenti o di nuova costruzione, nonché la predisposizione del “piano di emergenza esterna” (di seguito PEE), elaborato dal prefetto d’intesa con le regioni e gli enti interessati sulla base delle informazioni fornite dai gestori stessi.
Vai alla lettura articolo su questo sito art. 26 bis..
Vai alla lettura chiarimenti del Ministero Ambiente

adminGestori impianti stoccaggio e trattamento rifiuti: obbligo informazioni al 4.3.2019
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Codice Impresa ed insolvenza: Dlgs. 14/2019

Codice impresa ed insolvenza : è Legge
Dlgs. 14/2019 – vigente al 15.8.2020
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Questo sito, dedicato ad altri temi, non può esimersi dal pubblicare il Codice dell’impresa e dell’insolvenza oggi in Gazzetta ufficiale e vigente dal 15.8.2020: Dlgs. n. 14/2019.
Il tema invero è trasversale; è bastevole la definizione di CRISI: “..lo stato di difficolta’ economico-finanziaria che
rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa a far
fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate;..”
Con l’occasione Studio Legale Ambiente pubblicherà nella terza colonna sotto la Rubrica Codici i testi normativi più rilevanti e di riferimento per i temi trattati.
Si rinvia alla lettura del codice impresa e insolvenza Dlgs. 14/2019

adminCodice Impresa ed insolvenza: Dlgs. 14/2019
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Concessioni Grandi Derivazioni Idroelettriche (1): L. n. 12/2019

Concessioni di Grandi Derivazioni idroelettriche (1)
art. 11 quater L. 12/2019 – DL 135/2018
Abrogazioni – Restyling
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – 14.2.2019


Il DL 135/2018 è stato convertito in Legge n. 12/2019 con vigenza dal 12.2.2019.
L’art. 11 quater si occupa delle grandiconcessioni idroelettriche ed è diviso in due parti (a) e b)). Pare opportuno indicare dapprima la parte b) del testo ovvero le abrogazioni intervenute che colpiscono l’art. 12 del Dlgs. 79/99 e l’art. 37  del DL 83/2012 /L. 134/2012.
Vai alla lettura art. 11 quater DL 135.18 e L. 12.2019
1) “Art. 11 quater del DL 135/2018/L 12/2019
Disposizioni in materia di concessioni di grandi derivazioni idroelettriche

  1. Al fine di definire una disciplina efficiente e coerente con ledisposizioni dell’ordinamento dell’Unione europea in tema di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, di cui all’articolo 6, comma 2, del testo unico di cui al regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775:…”

2) Oggetto di attenzione del legislatore sono dunque le “grandi derivazioni idroelettriche” che l’art. 6 comma 2 RD 1175/33descrive:
“..6. 1. Le utenze di acqua pubblica hanno per oggetto ….continua lettura articolo e schemi abrogazioni art. 11 quater

adminConcessioni Grandi Derivazioni Idroelettriche (1): L. n. 12/2019
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Registro Elettronico Rifiuti: è Legge…

Registro elettronico nazionale per la tracciabilità (Nuovo SISTRI?)
Diritti segreteria e Contributi annuali – Nulla cambia
Conversione in Legge 11.2.2019 n. 12 del DL 135/2018 – vigente dal 12.2.2019
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – 14.2.2019


Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge di conversione n.12/2019 del DL 135/2018 vigente dal 12.2.2019.

  • la Legge di conversione conferma il testo già commentato su questo sito e che si riproduce.
  • A dire il vero alla data del 12.2.2019 è vigente solo la istituzione del Registro Elettronico . per il resto bisogna rifarsi alla normativa previgente perché tutto è rimesso al un regolamento …che verrà.

Leggi art. 6 R.E.N.T. DL 135. 2018 , L. n. 12/2019


– Il Decreto Legge del 14.12.2018 n. 135 ci aveva colto di sorpresa abrogando all’art. 6 il sistema SISTRI. Sembrava impossibile che tale sistema nato nel 2010  ..….continua lettura articolo – nuovo sistri

adminRegistro Elettronico Rifiuti: è Legge…
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Tecnico Responsabile Rifiuti – Delibera Albo Gestori 23.1.2019

Tecnico Responsabile Rifiuti… (TRR)
Delibera Albo Gestori Ambientali 23.1.2019
Disciplina compiti e responsabilità (DM MATTM 120/2014)
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – 9 febbraio 2019


Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con D.M. 03/06/2014, n. 120 pubblicava nella Gazz. Uff. 23 agosto 2014, n. 195 il Regolamento per la definizione delle attribuzioni e delle modalità di organizzazione dell’Albo nazionale dei gestori ambientali, dei requisiti tecnici e finanziari delle imprese e dei responsabili tecnici,dei termini e delle modalità di iscrizione e dei relativi diritti annuali.
L’art. 12 (DM 120/2014) recita:
Compiti, responsabilità e requisiti del responsabile tecnico

  1. Compito del responsabile tecnico è porre in essere azioni dirette ad assicurare la corretta organizzazione nella gestione dei rifiuti da parte dell’impresa nel rispetto della normativa vigente e di vigilare sulla corretta applicazione della stessa.

2. Il responsabile tecnico svolge la sua attività in maniera effettiva e continuativa ….continua lettura articolo su TRR e delibera 23.1.2019
Vai alla lettura della Delibera Albo Gestori Ambientali del 23.1.2019 TRR 

adminTecnico Responsabile Rifiuti – Delibera Albo Gestori 23.1.2019
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