Tracciamento e pesatura rifiuti: Decreto 16.2.2017

Contributi per le PMI – pesatura rifiuti – termine per l’accesso ai contributi
Decreto 16.2.2017
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazz. Uff. 27.2.2017 il Decreto 16.2.2017 del MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Fissazione del termine per la presentazione delle domande d’accesso ai contributi per l’acquisto da parte di piccole e medie imprese di
impianti, macchinari e attrezzature finalizzati alla realizzazione di investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e
pesatura dei rifiuti.
Leggi Decreto 17.2.2017 -incentivi imprese
 

adminTracciamento e pesatura rifiuti: Decreto 16.2.2017
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Amianto: un vicino insidioso – appunti Convegno, Vicenza, 23.2.2017

Amianto: Disegno Legge n. 2602
Tutela dell’ambiente – Testo Unico Amianto
Appunti per il Convegno in Vicenza – organizzato dal Comune di Vicenza – Amianto un vicino insidioso – 23-2-2017
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


L’interesse sul progetto di Legge di riordino della Normativa sull’Amianto riprende attualità per l’invio in data 21.11.2016 al Senato del testo da rielaborare.
Esistono dei punti di novità nella struttura del TUAmianto che si suddivide in 7 titoli dedicati all’Ambiente, Sicurezza, Misure, salute collettiva ecc… e si chiude con le SANZIONI che dialogano con l’intero testo.
Il TU Amianto in realtà rielabora la disciplina esistente che ad oggi si trova frammentata in diversi testi legislativi, puntualizzata da numerosi Regolamenti e norme regionali.
Di seguito alcune precisazioni:
1) Cosa resterà della L. 257/92? ….. continua lettura DDL AMIANTO

adminAmianto: un vicino insidioso – appunti Convegno, Vicenza, 23.2.2017
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Regolamento per compostaggio – DM 266/2016

Rifiuti: compostaggio rifiuti organici – DM 266/2016
Pubblicato il Regolamento n.  266/2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Pubblicato ieri 23.2.2017, in Gazzetta Ufficiale il Regolamento recante i criteri operativi e le procedure autorizzative semplificate per il compostaggio di comunita’ di rifiuti organici ai sensi dell’articolo 180, comma 1-octies, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, cosi’ come introdotto dall’articolo 38 della legge 28 dicembre 2015, n. 221.
Il DM sarà vigente al 10-3-2017
Vai alla lettura del DM 266.2016
Vai alla lettura degli allegati  da 1 a 6

 

adminRegolamento per compostaggio – DM 266/2016
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Sottoprodotti: pubblicato il Regolamento n. 264.2016

Sottoprodotti: Decreto 13 ottobre 2016, n. 264

A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 15.2.2017  il
Regolamento recante criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti.

Il Regolamento avrà vigenza dal 2.3.2017

Vai alla lettura del Regolamento Decreto 264.2016
 

adminSottoprodotti: pubblicato il Regolamento n. 264.2016
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Sistri: nuova gara

Sistri: Nuova gara per affidamento sistema
Una storia infinita
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Sul portale www.consip.it, il 1 febbraio 2017 è stato pubblicato un avviso inerente la riaggiudicazione della gara per la concessione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti meglio noto come Sistri.
La nuova aggiudicazione, arriva dopo che la prima, datata 4 agosto 2016, era stata annullata in autotutela, come si evince dalla sentenza Tar Lazio 6 febbraio 2017, n. 2000.
L’annullamento in autotutela era giunto in seguito alla richiesta di sospensione e annullamento …..Leggi articolo Sistri 
Leggi anche: Sistri e decreto milleproroghe

adminSistri: nuova gara
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Avvocati: nessuna "gara" per la scelta dell'avvocato…

UNAA: parere sul rapporto avvocati e Gara pubblica
Dlgs. n. 50/2016 – chiarimenti – difesa in giudizio o consulenza specialistica
segnalazione a cura avv. Cinzia Silvestri


Per fortuna interviene parere dell’associazione amministrativisti (UNAA) che dirime le storture applicative del Dlgs. 50/2016, ad opera non solo degli Enti locali. Gli avvocati si sono visti equiparati spesso alla “fornitura di un servizio” come ingegneri ed architetti; e le interpretazioni sull’art. 17 Dlgs. 50/2016 – proposte anche da qualche autorevole autore – hanno creato la nota confusione applicativa e gli avvocati si sono visti trattare alla stregua di qualsiasi fornitore.
Benvenga l’autorevole parere degli amministrativisti che riporta la questione nella corretta interpretazione e precisa:

Va diffondendosi, stimolata da erronee interpretazioni ed improprie sollecitazioni, la convinzione che le amministrazioni pubbliche, allorché intendano conferire un incarico di difesa in giudizio o di consulenza/assistenza specialistica, a differenza di ogni altro ente soggetto debbano procedere alla scelta dell’avvocato mediante previo espletamento di una procedura selettiva di pubblica evidenza e non possano procedere ad affidare l’incarico professionale sulla base di autonome, legittime e congrue motivazioni.
Siffatta tesi, che prende corpo a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. n. 50/2016 (nuovo codice dei contratti pubblici), deve ritenersi priva di alcun fondamento giuridico, anzi in contrasto con la direttiva europea n. 24/2014 (v. considerando n. 25), di cui la riforma del codice dovrebbe costituire coerente attuazione….. leggi parere avvocati senza gara
adminAvvocati: nessuna "gara" per la scelta dell'avvocato…
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Amianto, un vicino insidioso: CONVEGNO, Vicenza, Giovedì 23.2.2017 ore 14.30

Amianto, un vicino insidioso…
Convegno organizzato dal Comune di Vicenza – gratuito – Giovedì 23.2.2017 ore 14.30
con la partecipazione di  Studio Legale Ambiente


Convegno organizzato dal Comune di Vicenza con la partecipazione di diverse professionalità a testimoniare l’approccio diversificato che la questione “amianto” richiede. Iscriviti al Convegno.
LOCANDINA Amianto Vicenza

adminAmianto, un vicino insidioso: CONVEGNO, Vicenza, Giovedì 23.2.2017 ore 14.30
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Sottoprodotto: La vendita non esclude la natura di rifiuto

Sottoprodotto: la vendita non esclude la natura di rifiuto
Cassazione penale 5442/2017 – segatura, truciolati, scarti lavorazione del legno…..
Cassazione penale 15447/2015 – scarti di lavorazione odontoiatrica, protesi
 A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


L’interpretazione sulla natura di rifiuto è estensiva: nel dubbio e in mancanza d’ indicazioni certe il bene si presume rifiuto e deve essere gestito con le modalità indicate nel Dlgs. 152/2006 (a tutela dell’ambiente). Tuttavia la pratica e le esigenze degli operatori non vanno di pari passo con la “Legge” e tanto più con le decisioni della magistratura spesso lontane dalle esigenze quotidiane.
Non si può negare infatti … continua lettura articolo sottoprodotto

adminSottoprodotto: La vendita non esclude la natura di rifiuto
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Il gioco del pallone disturba la tua quiete?

Il gioco col pallone disturba la tua quiete? Una storia di ordinaria follia
Risponde la cassazione pen. Sez. V, Sent., 16-01-2017, n. 1786
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


La sentenza merita riflessione  per il travaglio che l’imputato ha dovuto subire.
L’imputato veniva disturbato dal sistematico gioco di pallone di alcuni bambini; gioco vietato dal regolamento condominiale.
L’imputato si adopera per far rispettare il regolamento ed arriva persino a tagliare il pallone dei bambini i quali peraltro, per niente intimoriti, continuano a giocare in spregio di qualsiasi regola e, certo guidati dai propri genitori, denunciano l’imputato.
Questo signore – che forse ha solo reagito, pur con esagerazione, alla maleducazione esasperata della gioventù che non riconosce più alcuna autorità – si è trovato dunque nel girone dantesco della “giustizia” che in primo grado lo ha addirittura condannato in Tribunale  a “...4 mesi di reclusione  per il delitto di atti persecutori, perchè reiteratamente minacciava, aggrediva ed ingiuriava alcuni minorenni che facevano rumori nel cortile condominiale giocando con un pallone, intimando loro di non arrecare disturbo ed altresì tagliando con un coltello i palloni con i quali i bambini giocavano….”. 
Fortunosamente la Corte di Appello ha avuto almeno l’attenzione di riqualificare “..il fatto contestato come delitto di violenza privata, riducendo la pena a due mesi di reclusione; la Corte evidenziava che i bambini, impauriti per effetto del comportamento tenuto dall’imputato, spesso si vedevano costretti a rientrare in casa o scendevano nel cortile evitando di giocare con la palla…”. 
Fortunatamente il nostro sistema giudiziario permette ancora 3 gradi di giudizio ed il malcapitato ha avuto il coraggio di impugnare anche la sentenza della Corte di appello, probabilmente straziato dall’ingiustizia sostanziale subita. Tutti noi assistiamo quotidianamente alla scempio delle nostre strade, giardini, cortili da parte di “bambini” e “adulti”, nel silenzio ed inerzia dell’amministrazione, abbandonati dalle forze dell’ordine, costretti ad intervenire esponendoci in prima persona col rischio di venire persino “denunciati” e con l’ avvallo della “giustizia”. Una storia che non doveva neppure cominciare.
Così la Cassazione finalmente chiude nel 2017 la vicenda giudiziaria che ha trovato inizio  con la denuncia da parte dei ragazzini e conferma della sentenza del Tribunale del 2012. Sei anni per trovare giustizia insperata.Sei anni per accorgersi che forse quest’uomo non doveva essere tratto in giudizio …
La Cassazione accoglie le doglianze dell’imputato liberandolo dal pesante fardello ma lasciandogli certamente l’amarezza di non essere stato difeso proprio dalla “giustizia” e precisa:
1.1 Preso atto che non è in discussione lo sviluppo degli accadimenti, mette conto soffermare l’attenzione sulla idoneità della minaccia, o violenza, spiegata, nella specie, dall’imputato per la determinazione dell’evento contemplato dall’art. 610 cod. pen..
1.2 E’ noto che l’oggetto di tutela del reato in questione è dato dalla libertà individuale, intesa come possibilità di determinarsi spontaneamente, secondo motivi propri. Secondo la giurisprudenza di questa Corte, infatti, l’obiettività giuridica del delitto di violenza privata consiste nella tutela della libertà individuale come libertà di autodeterminazione e di azione ; perchè attinga la soglia del penalmente rilevante, però, la violenza o la minaccia deve determinare una perdita o riduzione sensibile, da parte del soggetto passivo, della capacità di determinarsi ed agire secondo la propria volontà …
Non ogni forma di violenza o minaccia, quindi, riconduce alla fattispecie dell’art. 610 cod. pen. , ma solo quella idonea – in base alla circostanze concrete a limitare la libertà di movimento della vittima o influenzare significativamente il processo di formazione della volontà, incidendo su interessi sensibili del coartato. A tanto conduce sia il principio di offensività, sia l’esigenza di confinare nel “giuridicamente indifferente” i comportamenti costituenti violazioni di regole deontologiche, etiche o sociali, inidonei – pur tuttavia – a rappresentare un reale elemento di turbamento per il soggetto passivo.
1.3 Alla luce di tali criteri, deve escludersi nella fattispecie concreta la sussistenza del reato contestato, poichè la condotta del P. era motivata, secondo lo stesso capo di imputazione, dal rispetto delle regole condominiali e se anche temporaneamente faceva allontanare i minori, non impediva loro di riprendere i giochi che disturbavano la quiete del P..
2. In conclusione, escluso il carattere offensivo della condotta incriminata, la impugnata sentenza va annullata senza rinvio, perchè il fatto non sussiste….

adminIl gioco del pallone disturba la tua quiete?
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Linee Guida ISPRA: quando è escluso il trattamento per i rifiuti in discarica?

Linee Guida ISPRA: criteri tecnici trattamento escluso prima della discarica
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


Sul sito Ispra sono stati pubblicati i criteri tecnici voluti dal’articolo 48 della L. 221/2015, che, cita l’Ispra: ” integrando l’articolo 7 del d.lgs. 36/2003, affida all’ISPRA il compito di individuare i criteri tecnici da applicare per stabilire quando il trattamento dei rifiuti prima dello smaltimento in discarica non è necessario.
L’ISPRA, in collaborazione con le agenzie, ha dato attuazione alla citata disposizione, predisponendo la presente linea guida che è finalizzata a fornire criteri tecnici di supporto all’implementazione dell’articolo 7 comma 1, lettera b), del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, relativo al pretrattamento dei rifiuti da allocare in discarica.”
Clicca per la lettura del documento 145_2016_Manuali e Linee Guida_Discariche_legge 221_2015

adminLinee Guida ISPRA: quando è escluso il trattamento per i rifiuti in discarica?
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Amianto: Bando per la bonifica di edifici

Bando bonifica Amianto . Ministero Ambiente
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


In Gazzetta ufficiale del 24.1.2017 il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – indice una procedura pubblica, destinata agli enti di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per il finanziamento della progettazione preliminare e definitiva di interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, in conformita’ a quanto disposto dal decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 21 settembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 276 del 25 novembre 2016, con riferimento all’annualita’ 2016.
Leggi Bando Amianto
 

adminAmianto: Bando per la bonifica di edifici
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Curatore e responsabilità rimozione rifiuti

Curatore fallimentare – responsabilità rimozione rifiuti
Principio “chi inquina paga” – TAR Lombardia n. 38/2017
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Si discute se la curatela fallimentare sia “titolare” di un obbligo di smaltimento o recupero di rifiuti abbandonati su terreni del “fallito”. Si discute se la curatela fallimentare possa essere destinataria dell’ ordinanza di “sgombero” di cui all’art. 192 Dlgs. 152/2006 e di obblighi ex art. 242 ss. Dlgs. 152/2006. La curatela invero non è “proprietaria dei terreni del fallito” e assume l’ amministrazione dei beni solo al fine della liquidazione. Tuttavia la questione non è pacifica.
Nel caso esaminato dal TAR Lombardia, il Comune ….continua lettura articolo rifiuti e curatela

adminCuratore e responsabilità rimozione rifiuti
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Accesso civico: Enti obbligati

Quali Enti sono obbligati al rispetto delle norme sull’accesso civico?
Linee Guida ANAC – Delibera ANAC 28.12.2016 – Freedom of Information Act (FOIA)
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il punto 4 delle linee Guida dell’ANAC offre elenco dei soggetti tenuti al rispetto dell’accesso civico generalizzato o semplice ovvero ad attivarsi in caso di richiesta di “chiunque” proponga istanza anche senza motivare e senza essere titolare di interessi.
L’ANAC elenca gli enti tenuti ad attivarsi:
1) pubbliche amministrazioni (art. 2-bis, comma 1); ivi comprese le autorita’ portuali, nonché’ …. continua lettura articolo – accesso civico

adminAccesso civico: Enti obbligati
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Linee Guida ANAC: accesso civico "generalizzato"

Accesso civico generalizzato: Linee Guida ANAC
Delibera ANAC 28.12.2016 – Freedom of Information Act (FOIA)
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Continua l’attività di scrittura di “Linee Guida” dell’ANAC.
Con Delibera del 28.12.2016 l’ANAC precisa le differenze tra accesso civico semplice, generalizzato e documentale segnalando le opportune differenze tra il Dlgs. 33/2012 come riformato dal Dlgs. 97/2016 e l’accesso documentale di cui alla L. 241/90 art. 22 ss..
La novità assoluta risiede nel fatto che il “diritto   all’informazione è generalizzato e la regola generale è la trasparenza mentre la riservatezza e il segreto sono eccezioni.
L’accesso generalizzato e semplice sarebbe …..continua lettura articolo e schema – accesso civico

adminLinee Guida ANAC: accesso civico "generalizzato"
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Rifiuti: responsabile "incolpevole"

Proprietario “incolpevole” e abbandono dei rifiuti
TAR Sicilia (Palermo) 2675 del 21.11.2016
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il caso esaminato dal TAR Sicilia si pone nel solco della precedente giurisprudenza.
La mera conoscenza dell’abbandono di rifiuti sul proprio terreno non concreta di per se’ la colpa. Tuttavia la mera conoscenza si tramuta in consapevolezza /colpevole laddove s’impone l’ordinaria diligenza di adottare le misure idonee ad evitare l’illecito. Tale struttura dilata la responsabilità.
Il TAR Sicilia (Palermo) n. 2675/2016 rileva la “colpa” e dunque l’omessa diligenza nel fatto che l’Ente proprietario del terreno (RFI) interessato da abbandono di rifiuti da parte di terzi era già a conoscenza di precedenti abusivi sversamenti di rifiuti. Nel caso in esame la rete Ferroviaria Italiana SPA era già a conoscenza degli sversamenti e dunque “consapevole” ovvero colpevole di non aver attuato le misure per evitare l’abbandono di rifiuti sull’are di proprietà. Scrive il TAR Sicilia, citando proprio le sentenze sopra riferite: A fronte di detta consapevolezza, l’assenza di vigilanza o di accorgimenti atti a scongiurare il reiterarsi di possibili analoghi illeciti versamenti di materiali di risulta da parte di terzi nell’area di propria pertinenza integra, ad avviso del Collegio, una condotta colposa da parte del proprietario dell’area. Al riguardo va richiamata la condivisibile giurisprudenza secondo cui il requisito della colpa postulato dall’art. 192 comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006 ben può consistere nell’omissione degli accorgimenti e delle cautele, anche di ordine civilistico, che l’ordinaria diligenza, accortezza ed attenzione suggeriscono per assicurare un’efficace protezione ambientale dell’area (Cfr. Cons. di Sato – Sez. IV 13/1/2010 n. 84; Cass. Sez. Un. 25/2/2009 n. 4472; TAR Trentino Alto Adige – Sez. I – 2/11/2011) soprattutto nei casi, come quelli in specie, tali omissioni siano colpevolmente mantenute anche a fronte di precedenti sversamenti abusivi di rifiuti e della successiva bonifica nell’area privata.

adminRifiuti: responsabile "incolpevole"
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Rifiuti: MUD 2017

Rifiuti: Mud 2017
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – Dario Giardi


Quest’anno non è atteso alcun DPCM riguardo alla dichiarazione Mud perché non è  necessario un nuovo provvedimento. Si ricorda, infatti, che il DPCM 21/12/2015, che a sua volta confermava il DPCM precedente, all’articolo 1, comma 2, prevedeva espressamente che “il modello allegato al decreto di cui al punto precedente sarà utilizzato per le dichiarazioni da presentare, entro la data prevista dalla legge 25 gennaio 1994, n.70 e cioè entro il 30 aprile di ogni anno, con riferimento all’anno precedente e sino alla piena entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti  (SISTRI).
Non essendo ancora pienamente operativo il Sistri, vista la recente proroga del “doppio regime” (con conseguente slittamento del quadro sanzionatorio al 1 gennaio 2018) avvenuta ad opera del Decreto Legge 30 dicembre 2016, n. 244 cd. Milleproroghe, anche per l’anno 2017 si conferma il Modello utilizzato nel 2016 ovvero quello previsto dal D.P.C.M. 17 dicembre 2014, pubblicato nel S.O n. 97 alla G.U. n. 299 del 27 dicembre 2014, per le dichiarazioni da presentare entro il 30 aprile 2017, con riferimento all’anno 2016.
Eventuali informazioni aggiuntive alle istruzioni riportate in Allegato al D.P.C.M. 17/12/2014 saranno rese disponibili sui siti internet del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dell’ISPRA, dell’Unioncamere, di Infocamere e di Ecocerved.
Per la trasmissione telematica si fa presente che l’accesso all’area di login, contenente le informazioni e il software per la presentazione del MUD 2016, è attualmente sospeso. Ecocerved, sul proprio sito dedicato http://mud.ecocerved.it/, informa che il servizio sarà riattivato nelle prime settimane del 2017, con le informazioni aggiornate.

adminRifiuti: MUD 2017
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Sistri e decreto "milleproroghe"

Sistri – rinvio al 31.12.2017 applicazione sanzioni
DL n. 244/2016 – pubblicato decreto “milleproroghe”
Segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – Dario Giardi


 L’art. 12 del decreto milleproroghe (DL 30.12.2016 n. 244) riscrive l’art. 3bis e 9bis del DL 101/2013 con riferimento al Sistri.
In Gazzetta Ufficiale n.304 del 30-12-2016 è stato pubblicato il Decreto Legge 30 dicembre 2016, n. 244 recante “Proroga e definizione di termini” cd. Milleproroghe.
L’articolo 12, che riguarda le disposizioni in materia ambientale, rinvia l’applicazione delle sanzioni previste dal Sistri. Fino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del nuovo concessionario (individuato dalla procedura ad evidenza pubblica indetta da Consip) e comunque non oltre il 31 dicembre 2017, continueranno ….continua lettura articolo 2017 sistri

adminSistri e decreto "milleproroghe"
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DM n. 228/2016 : regolamento verbali sanzioni A.I.A.

Regolamento per la compilazione dei verbali relativi alle sanzioni amministrative ex art. 29 quattuordecies Dlgs. 152/2006 – DM Ambiente n. 228/2016
segnalazione a cura di studio Legale Ambiente


Pubblicato in Gazzetta ufficiale del 15.12.2016 con vigenza dal 30.12.2016 il Regolamento che indica le modalità di compilazione dei verbali di accertamento relativi alle sanzioni e violazioni di cui all’art. 29 quattuordecies Dlgs. 152/2006 (Sanzioni – A.I.A.)
Leggi schema verbale – DM 17.10.2016 n. 228

adminDM n. 228/2016 : regolamento verbali sanzioni A.I.A.
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Convegno: Amianto e FAV, 12.12.2016 – relazioni

Studio Legale Ambiente ringrazia coloro che hanno partecipato al Convegno tenutosi a Vicenza, Lunedì 12.12.2016 su Amianto e FAV – tutele e responsabilità.
Si pubblicano le diapositive degli interventi tenuti dai relatori; diapositive dedicate solo agli iscritti all’incontro e accessibili tramite password che verrà comunicata dalla segreteria di Studio Legale Ambiente.
Relazione/diapositive intervento avv. Cinzia Silvestri – Amianto e FAV 
Relazione/diapositive intervento dott. Cornale Amianto e FAV 
Relazione/Diapositive intervento Ing. Gallian 1 Amianto e FAV 
Relazione/diapositive intervento Ing. Gallian Amianto e FAV 

adminConvegno: Amianto e FAV, 12.12.2016 – relazioni
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Trasporto occasionale rifiuti: è reato

Trasporto occasionale rifiuti: è reato
Cass. penale 48574/2016 – segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


La Cassazione penale n. 48574/16 ritorna sulla dibattuta questione del trasporto occasionale di rifiuti stabilendo che tale condotta integra il reato di cui all’art. 256 comma 1 Dlgs. 152/2006 che prevede alla lettera a) la pena dell’arresto da 3 mesi a 1 anno o l’ammenda da € 2600 a € 20.000 se si tratta di rifiuti non pericolosi (come nel caso trattato in sentenza).
Recita la Cassazione: “…Ai fini della configurabilità del reato di trasporto non autorizzato di rifiuti propri non pericolosi di cui all’art. 256, comma 1, lett. a), del cit. d.lgs. è sufficiente anche una condotta occasionale. Difatti detto reato ha natura istantanea e si perfeziona nel momento in cui si realizza la singola condotta tipica.
Discende da ciò che per trasporti episodici, occasionali di rifiuti non pericolosi, le imprese che li producono, pur non essendo tenute all’obbligo di iscrizione nell’albo nazionale gestori ambientali, anziché provvedere al trasporto con mezzi propri, debbono rivolgersi ad imprese esercenti servizi di smaltimento, regolarmente autorizzate ed iscritte all’albo gestori ambientali; per contro, l’esecuzione del trasporto di rifiuti con mezzi propri e non autorizzati integra una condotta comunque riconducibile alla previsione sanzionatoria cui all’art. 256, comma 1, lettera A, del d. Igs. 152 del 2006.
adminTrasporto occasionale rifiuti: è reato
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A.I.A.: nota del Min. Ambiente del 14.11.2016

A.I.A: chiarimenti dal Ministero dell’Ambiente – nota del 14.11.12016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Con nota-AIA del 14.11.2015 pubblicata sul sito del Ministero Ambiente  vengono forniti chiarimenti a fronte delle molteplici richieste pervenute anche dagli operatori.
La nota, priva di valore cogente, sembra porre delle Linee Guida. Interessante il punto 9 della nota che si occupa di obblighi vari e precisa il significato di “prescrizione dell’AIA”:

9. Obblighi vari (limiti “tabellari”, tenuta registri, apposizione cartellonistica, iscrizione a albi, …) per gli impianti dotati di AIA
L’AIA non sostituisce tutti gli obblighi ambientali recati dalla norma, ma solo alcuni di quelli autorizzativi, attraverso la sostituzione delle autorizzazioni all’esercizio elencate in un apposito allegato del testo unico ambientale.
Restano, pertanto, in ogni caso fermi gli obblighi sia tecnici (quali il rispetto di valori limite tabellari, secondo specifici criteri di conformità), sia amministrativi (quali la tenuta dei registri, l’apposizione di idonea cartellonistica, l’iscrizione agli albi, la comunicazione ai catasti, etc…) individuati dalla norma e rivolti direttamente ai gestori. Ciò, a scanso di fraintendimenti, potrebbe essere chiarito nelle premesse dei provvedimenti di AIA, magari rammentando che la verifica del rispetto di tali obblighi non costituisce specifico oggetto dei controlli dell’AIA.
Se viceversa tali obblighi sono espressamente e puntualmente riproposti nell’articolato del provvedimento di AIA, essi vanno intesi come vere e proprie prescrizioni AIA, e vanno conseguentemente gestiti, controllati e sanzionati.
A riguardo un caso particolare è costituito dalle aziende AIA che effettuano una attività di trattamento rifiuti che può usufruire del regime semplificato ex art. 216 del D.lgs. 152/06. In tal caso, ad AIA rilasciata e aggiornata, le attività sono oggetto di autorizzazione esplicita, e non più di regime “semplificato”, e non sono pertanto soggette al pagamento dell’iscrizione al registro e alla prestazione della garanzia finanziaria previsti per il regime semplificato.
Tali incombenze, pertanto, sono richieste solo transitoriamente se, dopo il rilascio dell’AIA, il gestore effettua variazioni delle attività di trattamento rifiuti che usufruiscono temporaneamente del regime semplificato, fino al successivo aggiornamento dell’AIA (che autorizza in maniera espressa la variazione).
adminA.I.A.: nota del Min. Ambiente del 14.11.2016
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Corso – Reati ambientali e Dlgs. 231/2001 – Confindustria VG e TUEV-Nord

Si pubblicano le diapositive relative all’incontro del 23.11.2016, 8 ore, tenuto da Confindustria Venezia Giulia e TUEV-NORD in materia di responsabilità degli enti e reati ambientali – con la partecipazione quale relatore di avv. Cinzia Silvestri e Ing. Fabrizio Gallian
Le diapositive sono riservate ai partecipanti del corso e protette da password che può essere richiesta all’indirizzo mail del sito o a cinzia.silvestri@studiolegaleambiente.it
Apri Presentazione-parte-generale-1
Apri Presentazione Reati ambientali del Dlgs. 152/2006-2 

adminCorso – Reati ambientali e Dlgs. 231/2001 – Confindustria VG e TUEV-Nord
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Convegno – Amianto e FAV, tutele – Vicenza 12.12.2016

Convegno: Amianto e F.A.V. – Tutele e responsabilità
Vicenza, Lunedì 12 dicembre 2016 ore 9/13,30 – Hotel AC Vicenza
a cura di Studio Legale Ambiente


 
L’incontro si propone di fornire un’ analisi complessiva del problema Amianto e Fibre Artificiali Vetrose trattando l’aspetto tecnico e giuridico.
La parte giuridica cercherà di indicare, anche attraverso la lettura di casi noti, decisi dalla Giurisprudenza, i binari su cui si fonda la responsabilità; con particolare riguardo anche ai nuovi “ecoreati”.
Locandina-Amianto e FAV – iscrizione

adminConvegno – Amianto e FAV, tutele – Vicenza 12.12.2016
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Acque: responsabilità del legale rappresentante

Acque: responsabilità e scarichi industriali
Cassazione pen. 46152/2016
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il legale rappresentante di una società veniva imputato ai sensi dell’art. 137 comma 5 Dlgs. 152/2006: Chiunque in relazione alle sostanze indicate in tabella 5 dell’allegato 5 alla parte 3 …nell’effettuazione di uno scaricodi acque reflue industriali, superi i valori limite fissati nella tabella 3 …è punito con l’arrestino a 2 anni e con ammenda da € 3000 a 30mila…”.
La sentenza precisa bene l’ambito di responsabilità del legale rappresentante che assume posizione di garanzia in quanto soggetto dotato di poteri di spesa e di intervento.
“La Corte …sotto il profilo oggettivo, ha rilevato che il titolare di un insediamento produttivo ha un obbligo di diligenza particolarmente intenso ed ampio, che si concreta nell’onere di predisporre ogni misura preventiva, tecnica ed organizzativa atta a scongiurare l’evenienza di uno scarico extra tabellare ovvero nell’onere di adottare tutti gli accorgimenti operativi consentiti dalla migliore tecnica disponibile al fine di evitare tale evento, analizzando diffusamente la condotta tenuta nel tempo dall’imputato e rilevandone la non corrispondenza ad un siffatto obbligo di diligenza…”.
La posizione di garanzia del legale rappresentante e la sua responsabilità che si declina nei termini sopra riferiti non è priva di prova liberatoria; è certo onere del “garante” provare la propria diligenza (che nel caso di specie sembra non provata”.
Si badi che la responsabilità invece di altri soggetti, che non abbiano posizione di garanzia, si pone sul piano dell’inadempimento di specifiche mansioni laddove causali all’evento.

adminAcque: responsabilità del legale rappresentante
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