Corruzione: Regolamento ANAC sul potere sanzionatorio

Corruzione: Regolamento ANAC del 9.9.2014
Vietati i provvedimenti ricognitivi o meramente riproduttivi delle P.A.
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7.10.2014 il Regolamento dell’

AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE (ANAC) ovvero la DELIBERA 9 settembre 2014 in materia di esercizio del potere sanzionatorio dell’Autorita’ nazionale anticorruzione per l’omessa adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione, dei Programmi triennali di trasparenza, dei Codici di comportamento.

 L’Autorita’ nazionale anticorruzione applica una sanzione amministrativa non inferiore nel minimo a euro 1000 e non superiore nel massimo a euro 10.000, nel caso in cui il soggetto ometta l’adozione del Piano triennale di prevenzione della corruzione, del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità’ o dei Codici di comportamento;
E’ sorta dunque la necessità  di disciplinare l’attuazione delle disposizioni di legge sullo svolgimento dei compiti demandati all’Autorita’ nazionale anticorruzione in materia di applicazione delle sanzioni amministrative ; e ciò anche in considerazione
del fatto che ciascuna amministrazione entro il 31 gennaio di ogni anno adotta il Piano triennale di prevenzione della corruzione;
“..Visto il paragrafo 3.1.1. del Piano nazionale anticorruzione, con il quale sono specificati i contenuti minimi dei Piani triennali di prevenzione della corruzione e sono fornite indicazioni in ordine all’integrazione tra i predetti Piani e i modelli di organizzazione e gestione previsti dal decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;
Visto l’art. 10 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, secondo il quale ogni amministrazione adotta il Programma triennale per la trasparenza e l’integrita’, da aggiornare annualmente;
Vista la delibera n. 50/2013, con la quale sono specificati i contenuti del Programma triennale per la trasparenza e l’integrita’ e sono fornite indicazioni per l’aggiornamento del Programma 2014-2016;
Visto l’art. 54, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come sostituito dall’art. 1, comma 44, della legge 6 novembre 2012, n. 190, secondo il quale ciascuna pubblica amministrazione definisce, con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione, un proprio Codice di comportamento che integra e specifica il Codice di
comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni definito dal Governo ed approvato con decreto del Presidente della Repubblica;

Delibera
il seguente regolamento…. :
in particolare recita l’art. 1 :
g) «Omessa adozione», la mancata adozione della deliberazione dell’organo competente che approva i Provvedimenti.

Equivale a omessa adozione:

a) l’approvazione di un provvedimento puramente ricognitivo di misure, in materia di anticorruzione, in materia di adempimento degli obblighi di pubblicita’ ovvero in materia di Codice di comportamento di amministrazione;

b) l’approvazione di un provvedimento il cui contenuto riproduca in modo integrale analoghi provvedimenti adottati da altre amministrazioni, privo di misure specifiche introdotte in relazione alle esigenze dell’amministrazione interessata;

c) l’approvazione di un provvedimento privo di misure per la prevenzione del rischio nei settori piu’ esposti, privo di misure concrete di attuazione degli obblighi di pubblicazione di cui alla disciplina vigente, meramente riproduttivo del Codice di comportamento emanato con il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62. ….

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Committente e appaltatore: responsabilità per danni contro terzi

Committente e Appaltatore: responsabilità esclusiva per danni contro terzi
Cass. pen. 20557 del 30.9.2014
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Un condomino convenne in giudizio il Condominio, l’amministratore dello stesso in proprio quale Direttore lavori, nonchè la società esecutrice dei lavori, chiedendo “..che fossero condannati al risarcimento dei danni patiti, nell’unità immobiliare di sua proprietà, a causa della cattiva esecuzione di opere di bonifica e di impermeabilizzazione del tetto del Palazzo; lamentò, in particolare, che, a seguito della fortissima pioggia caduta erano stati gravemente danneggiati i preziosi manoscritti e le filze costituenti l’archivio storico della biblioteca…”
Il Tribunale condannò l… continua lettura articolo “Committente danni

adminCommittente e appaltatore: responsabilità per danni contro terzi
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Autorità Nazionale Anticorruzione: gare ed esclusione

Autorità Nazionale Anticorruzione: gare ed esclusione
Determina del 2.9.2014: art. 38 Dlgs. 163/2006
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANA) ha pubblicato Determina del 2.9.2014 che chiarisce la lettura dell’art. 38 comma 1 lett. b) del Codice Appalti.
 
L’art.  38 indica i  Requisiti di ordine generale (art. 45, direttiva 2004/18; art. 75, d.P.R. n. 554/1999 ; art. 17, d.P.R. n. 34/2000 ) (165) (166) (168)
1. Sono esclusi dalla partecipazione alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi, né possono essere affidatari di subappalti, e non possono stipulare i relativi contratti i soggetti:
…b) nei cui confronti è pendente procedimento per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’ articolo 3 della legge 27 dicembre 1956, n. 1423 o di una delle cause ostative previste dall’ articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575 ; l’esclusione e il divieto operano se la pendenza del procedimento riguarda il titolare o il direttore tecnico, se si tratta di impresa individuale; i soci o il direttore tecnico se si tratta di società in nome collettivo, i soci accomandatari o il direttore tecnico se si tratta di società in accomandita semplice, gli amministratori muniti di poteri di rappresentanza o il direttore tecnico o il socio unico persona fisica, ovvero il socio di maggioranza in caso di società con meno di quattro soci, se si tratta di altro tipo di società;
 

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Modelli semplificati POS, PSC…: D.Intermin. 12.9.2014

Modelli semplificati POS, PSC e altro: Decreto Interministeriale del 12.9.2014
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


E’ stato pubblicato il decreto InterMinisteriale che semplifica i modelli  per la redazione del piano operativo di sicurezza (POS), del piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) e del fascicolo dell’opera (FO) nonché del piano di sicurezza sostitutivo (PSS)
decreto interministeriale 12.9.2014

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"Inceneritori" a pieno carico: DL. n. 133/2014

Inceneritori/carico termico/R1: DL n. 133/2014 art. 35
I rifiuti possono viaggiare
A cura di Cinzia Silvestri– Studio Legale Ambiente


Il Governo apre agli “impianti di termotrattamento”con l’art. 35 DL 133/2014 (chiamati impropriamente ma volutamente nell’articolo che segue “inceneritori”).
La finalità è di evitare le discariche e incentivare la raccolta differenziata ed il riciclaggio.
Gli impianti di termotrattamento  assurgono a “insediamenti strategici di preminente interesse nazionale ai   fini   della   tutela   della   salute   e dell’ambiente”.
(continua lettura articolo …inceneritori DL 133.2014)

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Terre e rocce/materiale da riporto: DL n. 133/2014

Terre e rocce da scavo e materiali da riporto: D.L. n. 133/2014 art. 8
Il Governo “nulla dice ma promette”
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 
Il Governo dedica l’art. 8 del DL 133/2014 alla complicata questione della gestione delle terre e rocce da scavo.
L’articolo 8 nulla dice ma promette un intervento di riordino della materia entro il febbraio 2015 “al fine di rendere più agevole la realizzazione degli interventi che comportano la gestione delle terre… continua lettura articolo  DL 133.2014 terre e rocce

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Pubblicato il Decreto "Sblocca Italia": DL 133/2014

Decreto Legge n. 133/2014 –  “Sblocca Italia”
a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 12.9.2014 il Decreto Legge  n. 133/2014 cosiddetto “Sblocca Italia”.
 
Molte le novità introdotte a cui seguiranno approfondimenti su questo sito, tra le quali:
Articolo 7 – Norme in materia di gestione di risorse idriche e dissesto idrogeologico
In considerazione della violazione da parte dell’Italia dell’obbligo comunitario di dotare tutti i comuni e i relativi “agglomerati” di sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane viene prevista la modifica all’articolo 124 del D.Lgs.vo 152/2006 che affida più poteri alle regioni per gli interventi sugli scarichi e sugli impianti di depurazione. Viene inoltre previsto l’obbligo per gli enti locali di partecipare all’organizzazione dello svolgimento dei servizi pubblici locali effettuando dall’ente di governo appositamente disegnata (es: Autorità d’ambito). L’adesione all’ente di governo è rafforzata dalla previsione di affidare potere sostitutivo al Presidente della Regione. Sono inoltre, sempre in tema di servizio idrico integrato, apportate modifiche alle procedure di affidamento prevedendo che alla successiva scadenza della gestione di ambito, l’ente competente dispone l’affidamento al gestore unico di ambito entro i sei mesi antecedenti la data di scadenza dell’affidamento previgente. Il soggetto affidatario gestisce il servizio idrico integrato su tutto il territorio degli enti locali ricadenti nell’ambito territoriale ottimale. Vengono inoltre aggiornati, in considerazione anche del ruolo dell’Autorità per l’energia in tema di servizio idrico, i rapporti in essere, basato su convenzioni tipo, tra l’ente competente e il soggetto gestore.
In aggiunta, è previsto lo sblocco di 2,3 miliardi di euro (la metà dei quali fondi europei) per interventi contro il dissesto idrogeologico e di 110 milioni di euro per sistemare i fiumi nelle aree metropolitane già colpite da alluvioni.
Articolo 8 – terre e rocce
È prevista una disciplina semplificata del deposito preliminare alla raccolta e della cessazione della qualifica di rifiuto delle terre e rocce da scavo che non soddisfano i requisiti per la qualifica di sottoprodotto, nonché una nuova disciplina della gestione delle terre e rocce da scavo con presenza di materiali di riporto e delle procedure di bonifica di aree con presenza di materiali di riporto. Le rocce da scavo provenienti dall’estrazione di gas e petrolio e il materiale proveniente dalla produzione di alluminio da bauxite escono così dalla disciplina sui rifiuti.
Articolo 22 Conto Termico
Viene stabilito che con successivo decreto ministeriale saranno definite nuove semplificazioni procedurali, con possibilità di avvalimento di modulistica predeterminata e accessibilità online nell’ambito della definizione di un nuovo sistema incentivante in attuazione dell’articolo 28 del D.Lgs 28/2011 che quindi sostituirà quello denominato “conto-termico” introdotto con D.M. del 28 dicembre 2012 che ha registrato risultati, in termini di numerosità delle richieste di incentivo, molto esigui.
Articolo 25 – autorizzazione paesaggistica
Eliminata l’autorizzazione paesaggistica per alcuni interventi di efficienza energetica e per impianti a fonti rinnovabili.
Articoli 33 e 34 – bonifiche
Introdotte misure di semplificazione degli interventi di bonifica, specialmente quelle da amianto, e avvio di un nuovo modello di governance territoriale basato sugli accordi di programma per le aree di crisi industriale. L’intento della articolata disciplina introdotta con il decreto Destinazione Italia  sulle bonifiche nasce dall’idea di “sbloccare” situazioni decennali in cui le  bonifiche non si sono fatte in territori dove  il  binomio inquinamento/crisi aziendale ha prostrato intere comunità, con pregiudizio diffuso per l’ambiente, la salute dei cittadini ma anche l’economia, l’occupazione, il benessere delle persone.
Tempi ultra-ristretti per l’iter procedurale che porta agli interventi di bonifica dei siti contaminati. Dai 45 giorni di tempo concessi alle Agenzie Regionali Ambientali per verificare l’operazione di bonifica effettuata si passa ai 15 giorni. Viene introdotto, inoltre, il principio del silenzio-assenso.
 
Articolo 35 – incenerimento
L’articolo contiene misure urgenti per l’individuazione e la realizzazione di impianti di recupero e di incenerimento dei rifiuti urbani, considerati infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale.
 
Articolo 36 Misure a favore di interventi di sviluppo delle regioni per la ricerca di idrocarburi
La norma integra la disciplina del Patto di Stabilità interno prevedendo l’esclusione delle spese sostenute dalle Regioni per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 per la realizzazione degli interventi di sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi, tenuto conto delle maggiori entrate riscosse dalla Regione dal meccansimo delle royalties.
Articolo 37 Misure urgenti per approvvigionamento e trasporto gas naturale TAP
La disposizione sancisce il carattere strategico dei gasdotti di importazione dall’estero, dei terminali Gnl, degli stoccaggi, delle reti nazionali e delle opere connesse. Sul fronte autorizzativo si prevede che i soggetti titolari o gestori di beni demaniali, strade pubbliche, aeroporti, ferrovie, partecipino attivamente all’iter indicando le modalità di attraversamento, ma, in caso di mancata comunicazione entro i termini, lo stesso soggetto che richiede l’autorizzazione potrà concludere comunque la procedura.
Infine, all’Autorità è dato mandato di introdurre a partire dal 2015 tariffe di stoccaggio che incentivino in particolare le prestazioni di punta.
Articolo 38 Valorizzazione delle risorse energetiche nazionali
Vengono potenziati gli strumenti autorizzativi per snellire le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo che sono considerate attività di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili. L’articolo inoltre introduce il titolo concessorio unico per la ricerca e coltivazione di idrocarburi con termini perentori per la definizione del disciplinare tipo e quello di 90 giorni agli interessati per presentare le istanze relative ai titoli vigenti e ai procedimenti già in corso. Previsti inoltre progetti sperimentali offshore fino a 5 anni in ambiti posti in prossimità di aree di alti Paesi rivieraschi oggetto di attività di ricerca e produzione di idrocarburi con l’obiettivo di accertare eventuali fenomeni di subsidenza.
 
 
 
 
 

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Albo Gestori Ambientali: Nuovo Regolamento e Delibere

Albo gestori Ambientali – Nuovo Regolamento e Delibere segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


L’Albo Nazionale Gestori Ambientali, il 3 settembre 2014 ha pubblicato 4 delibere  che definiscono la modulistica da utilizzare per le iscrizioni “ordinarie”, le comunicazioni “semplificate” e le variazioni della dotazione dei veicoli, rendendo operative le disposizioni contenute nel nuovo Regolamento entrato in vigore il 7 settembre 2014.
I modelli approvati attuano, in particolare, le novità introdotte dal nuovo regolamento per quanto riguarda le categorie di iscrizione, i requisiti soggettivi, il responsabile tecnico, l’informatizzazione delle procedure (anche per quanto riguarda la fruibilità dei dati), l’aggiornamento delle procedure amministrative (domande di iscrizione, variazione, rinnovi e ricorsi).
La modulistica per l’iscrizione nelle categorie numero 1 (trasporto rifiuti urbani), 4 (trasporto rifiuti speciali non pericolosi), 5 (trasporto rifiuti speciali pericolosi), 8 (intermediazione e commercio senza detenzione), 9 (bonifica siti) e 10 (bonifica beni contenenti amianto), è contenuta nella deliberazione 2/2014.
L’autocertificazione per il rinnovo delle stesse categorie nella deliberazione 4/2014.
La deliberazione 3/2014 reca la modulistica per le comunicazioni per l’iscrizione (e il rinnovo) in procedura semplificata, possibile per le aziende speciali, i consorzi di comuni e le società di gestione che gestiscono rifiuti urbani, i produttori di rifiuti che trasportano i propri rifiuti (se pericolosi, nei limiti dei 30 kg/lt al giorno) e le imprese che trasportano Raee ai sensi del Dm 65/2010. La deliberazione 5/2014, infine, contiene il modello da utilizzare nel caso di variazioni dell’iscrizione all’Albo della dotazione dei veicoli.
 

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A.I.A.: autorizzazioni sostituite

A.I.A.: sostituzione delle autorizzazioni di cui all’elenco allegato IX
Focus sull’allegato IX parte II Dlgs. 152/2006 e Magistrato Acque Venezia
A cura di Cinzia Silvestri– Studio Legale Ambiente


L’art. 29quater comma 11 Dlgs. 152/2006, come modificato dal Dlgs. 46/2014, ricorda che le Autorizzazioni Integrate Ambientali sostituiscono ad ogni effetto le autorizzazioni riportate nell’elenco dell’allegato IX della parte II .
L’AIA deve però richiamare  …… continua lettura articolo allegato IX

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AIA: quando è obbligatoria?

A.I.A.: quando è obbligatoria?
Focus sull’allegato VIII parte II Dlgs. 152/2006 e Dlgs. 46/2014
A cura di Cinzia Silvestri– Studio Legale Ambiente


L’art. 29bis come riformato dal Dlgs. 46/2014 si apre pecisando che “l’autorizzazione integrata ambientale è rilasciata tenendo conto di quanto indicato nell’allegato XI…”.
Scompare, rispetto alla previgente versione, il riferimento esplicito all’allegato VIII (ovvero alle attività sottoposta in AIA) che però rivive nell’art. 4 comma 4 lett. c) del Dlgs. 152/2006 come inserito dal Dlgs. 46/2014:
“…(c) l’autorizzazione integrata ambientale ha ….continua lettura articolo  “allegato VIII

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Omaggio di sacchetti di plastica: sanzioni

Sacchetti di plastica non biodegradabili: vendita e sanzioni.

Focus: omaggio sacchetto spesa/sanzioni divieto di commercializzazione e L. 116/2014

segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 11 agosto 2014, n. 116 che converte il Dl 91/2014, sono in vigore dal 21 agosto 2014, le sanzioni per la commercializzazione di sacchetti di plastica non biodegradabili, anche se ceduti a titolo gratuito.

Per “commercializzazione” deve intendersi, infatti, «l’offerta o la messa a disposizione di terzi, contro pagamento o gratuita», quindi anche l’omaggio del classico sacchetto della spesa.

Di conseguenza, la cessione di sacchetti non conformi, anche a titolo gratuito (per es. smaltimento scorte) non è consentita ed è soggetta alle sanzioni di legge.

 Con il provvedimento si risolve l’empasse che si era generata con il Dl 2/2012 che faceva partire le sanzioni una volta decorsi 60 giorni dall’efficacia del Dm “tecnico” sulle caratteristiche dei sacchetti firmato il 18 marzo 2013. Tale decreto però usciva in Gazzetta ufficiale senza che si fosse chiusa la procedura di notifica alla Commissione europea (procedura ancora non ufficialmente chiusa) per cui di fatto la sua efficacia veniva “congelata” e con essa le sanzioni.

La legge 116/2014 elimina  dal Dl 2/2012 l’inciso che “aggancia” l’operatività delle sanzioni all’emanazione del decreto “tecnico” sulle caratteristiche dei sacchetti.

Pertanto ora le sanzioni debbono ritenersi pienamente in vigore.

 Le sanzioni pecuniarie previste riguardano la commercializzazione di sacchetti per la spesa in plastica, ad eccezione di quelli monouso biodegradabili e compostabili secondo la norma UNI EN 13432:2002 e, ovviamente, di quelli riutilizzabili secondo precisi requisiti di spessore:

  • 200 micron per i sacchi con maniglia esterna destinati all’uso alimentare;

  • 100 micron per i sacchi con maniglia esterna non destinati all’uso alimentare;

  • per i sacchi cosiddetti a fagiolo, cioè senza manici esterni, 100 micron se destinati all’uso alimentare, 60 micron se non destinati all’uso alimentare.

 La sanzione parte da 2.500 euro per arrivare a 25.000 euro, aumentata fino a 100 mila euro se la violazione riguarda quantità ingenti di sacchetti (oppure un valore della merce superiore al 20 per cento del fatturato del trasgressore: v. articolo 2, comma 4, del d.l. 25 gennaio 2012, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 28, come da ultimo modificato dall’articolo 11, comma 2-bis, del d.l. 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116).

 Le sanzioni saranno applicate ai sensi della L. n. 689/1981. All’accertamento delle violazioni provvedono, d’ufficio o su denunzia, gli organi di polizia amministrativa. Il rapporto previsto dall’art. 7 della citata L. n. 689/1981 è presentato alla Camera di Commercio della provincia nella quale è stata accertata la violazione.

 

 

 

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Nuova A.I.A.: Circolare Regione Lombardia

Circolare Regione Lombardia del 4.8.2014: chiarimenti sulla nuova A.I.A.
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La Regione Lombardia ha emanato Circolare, nel tentativo di chiarire alcuni punti oscuri del nuovo testo AIA.
Non sono interpretazioni cogenti ma indicano la problematica che dovrà essere poi chiarita dal Ministero.
Circolare  Regione Lombardia 

adminNuova A.I.A.: Circolare Regione Lombardia
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Regione e abbandono rifiuti: responsabilità

La Regione risponde dell’illecito abbandono rifiuti da parte di terzi (2)
Consiglio di Stato n. 3786/2014
Segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La sentenza n. 3786/2014 del Consiglio di Stato ribadisce quanto già espresso dalla sentenza del CDS n. 2977/2014 (già evidenziata in questo sito).
Anche nel caso in questione si tratta di ordinanza Sindacale ex art. 192 Dlgs. 152/2006 diretta, questa volta, alla Regione Campania per far rimuovere e smaltire i rifiuti (vera discarica abusiva) accumulati al disotto della strada regionale sopraelevata, area di proprieta Regionale.
Il CDS evidenzia ancora la maggiore responsabilità degli enti pubblici al rispetto della normativa ambientale e al dovere di attivazione e cura del bene pubblico che non trova esimente neppure nella difficoltà economica della Regione e nella impossibilità di affrontare misure adeguate.
La sentenza del Consiglio di Stato verifica….continua lettura articolo Regione 192 Dlgs. 152.2006 

adminRegione e abbandono rifiuti: responsabilità
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Sistri: il punto alla luce della L. n. 116/2014

Sistri: il punto alla luce dell’art. 14 L. 116/2014
A cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


La legge 27 febbraio 2014, n. 15 (pubblicata sulla GU del 28 febbraio e in vigore dal 1° marzo 2014) di conversione del Dl 150/2013 (cd. “Milleproroghe”) ha confermato l’operatività del Sistri, stabilendo solo un ulteriore allungamento (fino al 31 dicembre 2014) del cd. “doppio binario”, ossia del periodo transitorio durante il quale i soggetti obbligati ad utilizzare il nuovo sistema di controllo dei rifiuti devono al contempo osservare anche le prescrizioni relative al tradizionale tracciamento degli stessi (registri e formulario di trasporto), godendo parallelamente di una sospensione delle (sole) sanzioni relative al Sistri che partiranno dal 1 gennaio 2015.
Il panorama dei soggetti obbligati ad aderire al Sistri …continua lettura articolo – Sistri L. 116.2014
Leggi anche articolo – sistri sanzioni: quando entrano in vigore?

adminSistri: il punto alla luce della L. n. 116/2014
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Modello 231: Linee Guida Confindustria 2014

Linee Guida 2014 Confindustria: modello organizzativo ex Dlgs. n. 231/2001
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Approvato in data 21.7.2014 dal Ministero Giustizia le linee Guida sulla responsabilità amministrativa ex Dlgs. 231/2001 di Confindustria aggiornate al 2014.
Linee Guida Confindustria 2014
Linee Guida Confindustria parte speciale

documenti tratti da sito confindustria
adminModello 231: Linee Guida Confindustria 2014
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Paglia, sfalci e potature: novità L. n. 116/2014

Paglia sfalci e potature: novità ex art. 182 comma 6bis: L. 116/2014 art. 14
Abbruciamento e Combustione – art. 256bis Dlgs. 152/2006
Segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il Legislatore (L. n. 116/2014 art. 14) inserisce il comma 6bis all’art. 182 (smaltimento dei rifiuti).
Il nuovo comma 6bis dell’art. 182 dialoga con
1)    l’art. 185 comma 1 lett. f) e
2)    con la sanzione ex l’art. 256bis Dlgs. 152/2006 (vigente dal 21.8.2014)
La norma esclude dal concetto di “gestione dei rifiuti” i vegetali di cui all’art. 185 comma 1 lett. F) ovvero “….paglia sfalci e potature …… continua lettura articolo 
Leggi anche articolo  SFALCI E POTATURE: COMBUSTIONE CONSENTITA 

adminPaglia, sfalci e potature: novità L. n. 116/2014
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art. 216 Dlgs. 152/2006: procedure semplificate e cessazione qualifica rifiuto

Art. 216 Dlgs. 152/2006 riformato – procedure semplificate e cessazione qualifica rifiuto
Novità ambientali: L. n. 116/2014 di conversione del DL n. 91/2014
Segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La legge n. 116/2014 ha inserito i commi 8 quater, quinquies, sexies e septies all’art. 216 Dlgs. 152/2006.
Il legislatore torna a parlare dei rifiuti “cessati” (End of waste) ovvero di quei rifiuti che cessano di essere tali attraverso un’ operazione di recupero latamente intesa.
Ritorna il richiamo esplicito all’art. 184ter Dlgs. 152/2006.
COMMA 8 QUATER – procedura semplificata Il legislatore riserva alle attività disciplinate dai regolamenti che fissano i criteri dell’End of Waste la procedura semplificata ex art. 214 e 216 Dlgs. 152/2006. Ad oggi, come  …...continua lettura articolo 

adminart. 216 Dlgs. 152/2006: procedure semplificate e cessazione qualifica rifiuto
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Recuperi, Sottofondi, Rilevati: semplificazione

Recuperi, rilevati e sottofondi: semplificazione
L. n. 116/2914 (DL n. 71/2014) – recuperi ambientali, rilevati e sottofondi – Materie prime secondarie/End of Waste – semplificazioni
A cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La L. n. 116/2014 inserisce all’art. 13 apposita norma dedicata ai recuperi ambientali.
L’articolo si apre con il richiamo all’art. 5 comma 1 lett. c) del DL 43/2013 convertito: richiamo improprio in quanto la lettera c) richiamata, e pertinente, è indicata al punto 2ter dell’art. 5 DL 43/2013.
L’inciso inserito nell’art. 5 (DL 43/2014) dedicato all’Expo 2015, è riprodotto testualmente nel comma 4ter, con ciò  ….continua lettura articolo 

adminRecuperi, Sottofondi, Rilevati: semplificazione
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Albo Nazionale dei Gestori Ambientali: Regolamento

Nuovo Regolamento dell’Albo dei Gestori Ambientali
segnalazione a cura si Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE con DECRETO 3 giugno 2014, n. 120 ha emanato il Regolamento per la definizione delle attribuzioni e delle modalita’ di organizzazione dell’Albo nazionale dei gestori ambientali, dei requisiti tecnici e finanziari delle imprese e dei responsabili tecnici, dei termini e delle modalita’ di iscrizione e dei relativi diritti annuali. (GU Serie Generale n.195 del 23-8-2014)
Il provvedimento entra in vigore il 07/09/2014
Si riporta l’art.8 del regolamento relativo alle iscrizioni

adminAlbo Nazionale dei Gestori Ambientali: Regolamento
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Bonifiche: novità dalla Legge n. 116/2014

Novità ambientali: Pubblicata L. n. 116/2014 di conversione del DL n. 91/2014
Procedure semplificate per le operazioni di bonifica – Art. 242-bis Dlgs. 152/2006
Segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 20 agosto 2014 la Legge di conversione n. 116/2014 del Decreto legge n. 91/2014.
La Legge – che ha ampiamente modificato il Decreto legge – contiene molte novità in materia ambientale e incide, con rilevanti interventi, sul Dlgs. n. 152/2006.


L’ Art. 13 della L. 116/2014 inserisce l’art. 242 bis nel Dlgs. 152/2006 e prevede – Procedure semplificate per operazioni di bonifica e di messa in sicurezza; procedura semplificata che si contrappone alla procedura prevista dagli artt. 242 o 252 Dlgs. 152/2006.
La procedura semplificata
1) è dedicata all’operatore interessato ad …..  continua lettura dell’articolo 

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Committente e Direttore Lavori: responsabilità reati ambientali

Committente e Direttore Lavori: responsabilità reati ambientali 
Cass. Pen. 37547/2013 – art. 256 Dlgs. n. 152/2006
Segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La sentenza della Cassazione ribadisce che
1)    nessuna responsabilità può essere attribuita solo in forza della carica ricoperta
2)    la responsabilità omissiva ex art. 40 co. 2 c.p. (obbligo di impedire il fatto) può essere contestata solo se esiste una posizione di garanzia intesa quale espresso obbligo (contratto, legge ecc…) che impone il dovere di attivarsi per impedire l’evento.
Nel caso in esame la Cassazione esclude in capo al Committente ed al Direttore dei lavori l’obbligo di impedire reati ambientali laddove nessuna norma, legge, contratto prevede tale obbligo.


II Tribunale condannava ai sensi dell’art. 256 comma 2 Dlgs. 152/2006, in concorso tra loro,
“..il primo quale committente di lavori edili per la realizzazione di un fabbricato,
il secondo quale titolare della ditta esecutrice dei lavori, ….. continua lettura articolo 

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Inceneritori e abrogazione Dlgs. 133/2005

Incenerimento: art. 237bis Dlgs. 152/2006 e abrogazione del Dlgs. 133/05
Condizioni anomale di funzionamento (art. 16 Dlgs. 133/05): modifiche art. 237 octiesdecies
Segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


 
Il Dlgs. n. 46/2014 ha inserito, nel corpo del Dlgs. 152/2006 (T.U.A.), gli articoli 237 bis e ss. che modificano la disciplina prima contenuta del Dlgs. 133/2005 (discilpina ad hoc su impianti di incenerimento e coincenerimento).
L’abrogazione del Dlgs. 133/2005 è differita al 1.1.2016 (art. 34 Dlgs. 46/2014) e nel contempo l’art. 29 Dlgs. 46/2014 precisa che le disposizioni del Dlgs. 133/05 non possono essere applicate ai procedimenti di autorizzazione e di rinnovo avviati dopo la data di entrata in vigore del Dlgs. 46/2014 ovvero l’11.4.2014.
(continua lettura articolo .. 237 octiesdecies Dlgs. 152.2006 )

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